Storm

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Capitolo 40

Storm

Dopo alcuni minuti da quando Laxus se ne era andato, arrivò Storm. -É già successo...- mormorò tra sé e sé. Mira non provò neppure a capirci qualcosa, non ne aveva più le forze. Si mise in un angolo, con le gambe incrociate e le mani sul grembo. -Tieni dell'acqua- le porse un bicchiere e si sedette a terra con lei.

Non osò neppure porle una domanda stupida come "stai bene?" conscio di quando inappropriata fosse. -G...Graz...zie...- farfugliò lei, con una voce così bassa da essere quasi inudibile.

Non sembrava neppure Mirajane Strauss ridotta così. -Di nulla. É il minimo. In fondo é colpa mia questa situazione- il ragazzo abbozzò un sorriso dolce-amaro.

L'albina, dopo aver bevuto, scosse la testa, lasciò il bicchiere accanto a lei per terra, e posò le mani su quelle congiunte di Storm. -Non ti permetto di dire una cosa del genere- gli disse seria, anche se non risultò minacciosa come al solito a causa del suo volto stravolto.

Lui accennò un sorriso più sincero, felice per quel gesto. Si alzò, dandole delle leggere pacchette sulla testa e se ne andò, senza dire nulla.

In fondo, non ne aveva bisogno. "Speriamo vada tutto bene..." pensò, incrociando le braccia sulla pancia per abbozzare una sorta di abbraccio. "Credo in te, Storm" pensò, sorridendo appena.

***

Storm era uscito in fretta e furia fuori dalla gilda. Purtroppo, non aveva idea di dove andare. "Mi servirebbe un cane che fiuti il suo odore..." pensò, guardandosi in torno, in cerca di una traccia.

-Serve una mano, Diavolo?- chiese divertita Gajevy, conscia che lui aveva bisogno di lei.

"Un cane... o un Dragon Slayer!" ragionò, spalancando gli occhi. -Fiuta il suo odore!- esclamò, felice che lei fosse apparsa come un angelo per dargli una mano.

-Che maleducato...- mormorò la ragazza, in risposta, cercando di fare la dura.

-Per favore, Evy... Non ora...- la supplicò il biondo, lasciandola basita. Lui che la supplicava? Quel Diavolo?

Ridotto in quello stato, sembrava un altro.

Gli si avvicinò, senza guardarlo, e gli diede una spallata. -Seguimi- gli ordinò, arrabbiata perché era stata convinta fin troppo facilmente. Fiutò con difficoltà le tracce di Laxus, a causa della pioggia. Le fu quasi impossibile. Alla fine lo beccarono mentre attraversava una collina da cui si poteva ammirare tutta Magnolia. Stava fissando la gilda di Fairy Tail con una certa malinconia.

Gajevy sparì appena videro Laxus, probabilmente per lasciar loro un po' di privacy, o forse perché era annoiata. -Laxus- lo chiamò, con una voce più bassa di quanto volesse.

Tuttavia, il Dragon Slayer lo sentì. -Sei uno di quelli nuovi- dichiarò, senza neppure guardarlo.

Storm strinse i pugni, cercando di darsi una calmata. Doveva rimanere tranquillo come al solito, o se no rischiava di avere l'effetto opposto a quello sperato. -Sì- rispose facendo alcuni passi verso il nipote di Makarov. -Il mio nome é Storm, Storm Strauss- rivelò.

Era il più grande, Llover si fidava di lui; per quella "bravata" avrebbe creato un putiferio. Ma, se avrebbe salvato la sua famiglia, davvero sarebbero state importanti le conseguenze?

Tragedie passate e futureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora