I ricordi faranno meno male andando avanti mi ha detto la Collins. Forse è vero. Infatti adesso non vomito, non urlo. Ma mi sento come dopo la sbronza epocale che non ho mai fatto. Mi sento la testa vuota e piena allo stesso tempo. Il fulmine è finito ma continua a venirmi davanti agli occhi il viso di Steve. Il martello pneumatico per il momento non è scomparso. Chiamo aiuto con il bottoncino rosso che non ho mai usato sul vassoio accanto al letto. Jessica arriva dopo pochi istanti. Mi chiede cosa è successo.
- Nulla di grave, ma ho in testa un martello pneumatico e mi sento come sull'ottovolante. Puoi darmi qualcosa? -
- Malessere normale o ricordo? -
- Ricordo. -
- Allora aspettami. -
Come se potessi andare da qualche parte. Prima mi hai dovuto tenere tu solo per arrivare fino al bagno! Esce dalla mia stanza e torna dopo poco con una boccetta di vetro simile a quella che ha usato S. O almeno così mi sembra. No. Non voglio dormire. Sarà orario di visita tra poco. Non voglio perdermi l'unico momento che ho per stare con qualcuno che conosco e che mi ama. Lo dico a Jessica, che non mi ascolta. Lo dico alzando la voce, ma lei continua a ignorarmi. Ha già la siringa pronta. Raccolgo le forze. Non appena stacca la flebo dal tubicino che mi esce dalla fasciatura, ritiro la mano e gli urlo che se la può mettere nel culo il suo fottuto sedativo per elefanti. Tanto il culo ha dimensioni similari a quello di un elefante. Jessica sembra arrabbiarsi parecchio. Lo so che è il tuo lavoro ma è inutile che mi guardi con quella faccia. Sto male, ma stavolta non mi faccio addormentare. Ve lo scordate. Nella stanza entra la Collins. Ha sentito le mie urla e si è precipitata.
- Cosa sta succedendo qui? -
- Non voglio dormire! -
- Chi ti ha detto che devi dormire? -
- Ho avuto un altro ricordo. Ho detto all'infermiera che sto male e lei ha portato quello che mi iniettate per farmi dormire. Io non voglio dormire. - Mi sento una bambina che fa i capricci. Non mi sono nemmeno accorta che sto piangendo. Che sto singhiozzando.
- Jessica per favore. Porta via il carrello e torna al tuo posto. -
- Ma Dottoressa, io facevo solo quello che mi è stato detto. -
- Lo so Jessi. - E' calma la Dottoressa 'cara' Collins. Non si è alterata. Io sto cercando di ricompormi. - Ma la signorina qui ha subito un danno emotivo enorme. Per favore, fai come ti ho detto. -
Jessica se ne va via. Sembra mortificata.
- Mi dispiace di aver reagito così. -
- Non ti preoccupare, cara. -
- Le può portare le mie scuse? -
- Lo farò, cara. Come è andata stavolta il ricordo? -
- Come la prima volta. Ma non ho vomitato. Anche se ho ancora la nausea. -
- Il mal di testa? -
- C'è. -
- Quanto hai ricordato? -
- Un giorno intero stavolta. -
- Oh, cara. Ma allora è vero che sei un fenomeno. -
- Da baraccone? -
- Sto dicendo sul serio. Stai riprendendoti con una velocità impressionante. -
- Dottoressa, senta una cosa. Quando lei mi ha parlato la prima volta, mi ha detto che anche posti possono risvegliare la mia memoria. Come faccio a vederli se sono qui? -
- Bree ti faremo uscire, ma prima devi esserti rimessa fisicamente. Quando sarai pronta e i ricordi arriveranno con meno malessere potrai uscire. -
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Bree: Remembering lightning
Teen FictionBree, a causa di un incidente, ha perso momentaneamente la memoria. Dovrà ricostruire quello che le è successo in questi tre mesi "di buio" aiutata da qualsiasi cosa riesca a sollecitare in lei un ricordo, un "fulmine" come li definisce lei. Cosa sa...