Stavolta non dura poco. Mi appoggio al muro per non cadere.
- Cri sto male. - Mi accascio a terra. Ho la vista annebbiata.
- Bree! Bree! Cosa ti senti? - Sento Cristina preoccupata venirmi incontro. Non riesco a risponderle. Continuo a sentire tutto intorno a me, il traffico, Cristina, ma non riesco a parlare nè a muovermi. Mi sento debole all'inverosimile.
- Cosa è successo? - Sembra la voce di Samir.
- Non lo so. Si è sentita male. Chiamo l'ambulanza. -
Mi prende in braccio. - Il pronto soccorso è qui dietro. Andiamo in macchina. Faremo prima. -
Non sento più nulla.
Mi sveglio in ospedale. Vicino a me trovo Cristina. Quando si accorge che ho aperto gli occhi va a chiamare qualcuno fuori. Entra una donna dal viso tondo e sorridente, con due orecchini dorati ai lobi e un rossetto rosso fuoco che su di lei non sembra essere volgare.
- Cosa è successo? -
- Niente cara, non preoccuparti. Io sono la dottoressa Collins. Ci hai fatto prendere un brutto spavento, ma non è nulla di grave. Sei svenuta e i tuoi amici ti hanno portato qui. Supponiamo che sia stata solo l'unione di uno stato di ansia con un abbassamento di pressione dovuto a stanchezza e caldo. Può capitare nelle prime settimane di gravidanza. -
- Cosa? Ma io non sono incinta. -
- Le avevo detto che non lo sapeva! - E' Cristina a parlare. E' rimasta alle spalle della dottoressa.
- Non sapevo cosa? Non sono incinta! -
- Cara, so che non è carino venirlo a sapere così, ma lo sei. Non mi stupisce che tu non lo sappia. Dai valori la gravidanza risulta avviata da 6-9 giorni. Facciamo sempre gli esami prima di effettuare qualsiasi terapia. -
- Oddio. - Sono sconvolta. - Com'è possibile? - Poi ricordo. Evan non ha usato protezioni, nè accorgimenti di alcun tipo. - Oddio, no! -
- Suppongo che non ti aspettassi una notizia del genere. -
- No. Non doveva accadere. -
- Comunque, in generale stai bene perciò non ti ricoveriamo. - Si volta verso Cristina. - Dopo il passaggio dell'infermiera può portare la sua amica a casa. - Si rivolge a me. - Ciao Brigida. -
- Grazie dottoressa. -
Mi volto mentre esce. Mi raggomitolo in posizione fetale. Cristina mi si avvicina. - Cucciola come ti senti? -
- Bene. - Una lacrima inizia a rigarmi il volto.
- Non sapevo che ti vedessi con qualcuno in questo periodo. Chi è il padre? Lo sai?-
- Sì. Non è qualcuno con cui mi vedo. -
- Ah. Sesso occasionale non protetto. -
- Non è esattamente così. -
- Bree, non ti sto giudicando. -
- Ti dico che non è quello. Mi sono giudicata abbastanza da sola. - Le lacrime sul mio viso si sono moltiplicate. - Quel giorno che sono stata a mare con Evan. -
- Sì, ricordo. -
- Non te l'ho detto perchè non sapevo che fare. E' stato un errore. Non sapevo come l'avresti presa. Noi non dovevamo. -
- Voi cosa? -
- Noi... E' imbarazzante già di suo. Parlarne proprio con te di più. - Abbasso gli occhi a terra, non riesco a sostenere il suo sgaurdo.
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Bree: Remembering lightning
Ficção AdolescenteBree, a causa di un incidente, ha perso momentaneamente la memoria. Dovrà ricostruire quello che le è successo in questi tre mesi "di buio" aiutata da qualsiasi cosa riesca a sollecitare in lei un ricordo, un "fulmine" come li definisce lei. Cosa sa...