03 (Bree: Remembering lightning)

6.7K 25 0
                                    

Sono andati tutti via. Sarebbe meglio dire che li hanno cacciati via. L'orario delle visite era finito. Anche quello delle visite straordinarie. E io devo dormire ancora. Non so per quanti giorni mi hanno tenuta addormentata e vogliono che dorma ancora. Serve per il cervello, per oliare i cassetti, ha detto 'cara' Collins. Per fortuna, però, non è ancora venuto nessuno a spararmi altro sonnifero per elefanti. Così posso riflettere su quello che mi è successo oggi. Non ho molto su cui riflettere, in effetti. Ho solo saputo che la mia testa è mezza andata. In fondo è quello che mi sento ripetere da ventidue anni. Non è stata una novità. Solo non ho capito come dovrei guarire. Quando mi faranno uscire di qui? Io odio gli ospedali. Se mi serve tranquillità e zero nervosismo non penso che stare qui a fissare il soffitto mi aiuti molto. Il bip-bip non è ricominciato, ma io non mi sento affatto rilassata. Sicuri che sto coso funzioni? Non lo so. Pensarci non migliora la situazione quindi preferisco smetterla. Cerco qualcosa da fare ma non c'è niente nella stanza oltre al mio letto, agli strumenti dei medici e al vassoio qui accanto. Prendo Pinco, infilo il dito nella catenella e lo lascio dondolare davanti ai miei occhi. Guardarlo mi fa sorridere. Ricordo quando l'ho comprato. Ero con Gigì un giorno che avevamo marinato la scuola. Niente che fosse chiuso a chiave. Non si apre nulla. E poi, cosa dovrebbe succedere? Come si apre un archivio di ricordi? La dottoressa ha detto a mamma che mi verrà naturale. Io non riesco ancora a capire come. Prendo la chiave che è appesa a Pinco. La osservo. Non è quella di casa mia. Neanche quella della mia piccola auto. Di chi sarà? E perchè è appesa qui? Pinco è da collezione, non lo uso mai per portarlo in giro con le chiavi appese. Tante domande, ma niente risposte. Saranno forse le domande che mi aiuteranno a ricordare? Oddio, sono confusa più di prima. Altro che archivi da aprire. Prima c'è un'intera scrivania di scartoffie da riordinare! 

Qualcuno interrompe i miei pensieri. E' entrata un'infermiera. E' giovane, avrà poco più della mia età. I capelli biondi raccolti in una lunga treccia che esce dalla cuffietta che deve obbligatoriamente portare quando è in servizio, la divisa verde e le scarpe di gomma. Sembra stanca. Sarà stata tutto il pomeriggio a lavorare. Spinge un carrello. Il piano superiore è pieno di boccettine. Sotto ci sono due bicchieri e qualche scatolo. 

- Buonasera ciccina. - Ciccina? Ma siamo pazzi? Prima la Collins che mi chiama 'cara', ora questa che mi chiama 'ciccina'. Ma che vogliono da me? 

- Buonasera. E' venuta per farmi un altro sedativo per elefanti? -

- Mi dai del lei adesso? -

- Perchè? Ci conosciamo? Ci siamo già viste? Mi scusi ma io non la ricordo. -

- Allora è vero. -

- Cosa? - Perchè nessuno riesce a scambiare due parole con me senza confondermi? 

- Non sapevo fossi tu quella con l'amnesia. Scusami. Non avrei neanche potuto essere qui! -

- Perchè? -

- Perchè noi ci siamo conosciute, ma tu non lo ricordi per ora. E non vorrei che il mio essere qui, il fatto di averti detto queste cose, possa aver influenzato il tuo percorso. -

- Dai, non mi hai detto nulla. Non penso sia così tragica la cosa. -

- Non lo so. Queste sono cose che non si possono prevedere. -

- Mi stai spaventando. - Per l'ennesima volta in questa giornata. La gente non sa fare altro che confondermi e spaventarmi. Nessuno che abbia pietà di una poverina con la mente bacata?

- Forse hai ragione tu. - Deve avermi letto in faccia i pensieri. Si vede che mi sta dando ragione solo per tranquillizzarmi. Io, però, ho bisogno di tranquillizzarmi perciò fingo di crederle.

- Cosa hai portato per me? -

- Devi prendere un paio di medicine. Fino a ieri le mettevamo in flebo, ma adesso puoi prendere da sola. E ti ho portato qualcosa da mettere nello stomaco prima. Devi ricominciare ad usarlo. -

Bree: Remembering lightningDove le storie prendono vita. Scoprilo ora