12 (Bree: Remembering lightning)

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Avevamo promesso di dimenticare quanto accaduto e io l'avevo fatto. Non di mia propria iniziativa, ma l'avevo fatto. Fino a ieri io avevo dimenticato di aver fatto l'amore con Evan. Adesso, però, lo ricordo. L'ho rivissuto poco fa. Come faccio a dimenticarlo, adesso? Non so neanche se l'ho raccontato a qualcuno, non so se qualcun altro sa cosa è successo. So solo che io adesso sto male e non solo per il ricordo lungo e faticoso. 

Si è fatta mattina. Entra in camera un'infermiera che non conosco con un sorriso enorme stampato in faccia. Sembra una quarantenne tutto pepe e ancora piena di vitalità.

- Buongiorno signorina Bree. Ha riposato bene stanotte? Come sta stamattina? -

Non lo so come sto, ma non posso spiegarglielo. - Sono stata meglio. - Mi sforzo di sorriderle. - Ho un po' di nausea. - Non so se è dovuta al ricordo o a cosa ho ricordato, ma non lo aggiungo. 

Si avvicina per poggiare il dorso della sua mano sulla mia fronte. Mi ricorda quando da piccola dicevo a mamma che non potevo andare a scuola perchè stavo male e lei veniva a controllare quanta verità c'era in quello che le dicevo. - Hai avuto qualche ricordo? -

- Si. -

- E' stata dura come le altre volte? - Adesso che si preoccupa per me sembra assomigliare ancora di più a mia madre. 

- Un po' si e un po' no. - Mi guarda perplessa. - Fisicamente l'ho presa meglio. Mi gira soltanto la testa e ho un po' di nausea. Non mi ha fatto piacere quello che ho ricordato. - Non so neanche perchè lo sto dicendo a lei. 

- Brutte notizie? -

- Circa. - 

- Non pensarci per ora. Adesso devi pensare a uscire di qui il più presto possibile. - Sembra che mi abbia letto nel pensiero. Già amo questa donna! - Quindi che ne pensi di alzarti? Te la senti? -

- Ieri ho camminato un po'. -

- Oggi camminiamo di più. -

Mi regala un altro enorme sorriso. Mi sento meglio solo a guardarla. Mi aiuta ad alzarmi, ma non si limita a portarmi in bagno per lavarmi. Usciamo in corridoio. Mi appoggio a lei con un solo braccio mentre con l'altro trascino con me la flebo. Mi sento più forte di ieri, ma ancora le mie gambe si rifiutano di rispondermi ogni tanto. Nel corridoio incontriamo la Dottoressa Collins.

- Stavo proprio venendo da te, ma vedo che ormai puoi benissimo venire tu da me, cara! -

Rido. Rido e quasi cado a terra perché le gambe proprio adesso non ne hanno più voluto sapere di tenermi su. Per fortuna l'infermiera se ne è accorta in tempo e mi ha sorretto. 

- Non esageriamo, però, cara. - Mi dice la Collins. Mi sto quasi affezionando a quel 'cara'. - Anna riportala in stanza e falla mettere a letto. La facciamo alzare di nuovo quando arrivano i parenti. - 

L'infermiera Anna ha qualche difficoltà a portarmi di peso in stanza trascinando anche la flebo. Cerco di raccogliere le forze per fare qualche passo, ma ne trovo ben poche. Tra una fatica e l'altra, però, riusciamo a raggiungere la stanza. Quando mi lascia sul letto, l'infermiera Anna tira un sospiro di sollievo.

- Mi deve scusare. -

- Ma non preoccuparti. E' colpa mia. Dovevo farti fare un tragitto più breve. L'importante è che non ti sei fatta male. -

- No, no. -

- Ora riposati. Ti porto un po' di the e fette biscottate così ti riprendi un po'. -

Esce dalla stanza e io ritorno da sola coi miei pensieri. Fisso ancora quel sasso che voleva ricordarmi la spiaggia su cui io ed Evan abbiamo condiviso qualcosa di importante, ma che ancora non ha dato risposta al perchè lui non si sia ancora presentato. Anzi, ha ampliato questo enorme punto interrogativo. E ne ha fatti spuntare altri. Cosa è successo dopo? L'ho raccontato a qualcuno? Poi guardo la carta, quella carta che doveva ricordarmi Steve. Ecco, Steve! Lui è un altro bel punto di domanda. Per il momento con lui mi sembra di star guardando un telefilm, uno di quelli in cui aspetti sempre la puntata successiva per scoprire come va a finire. L'unica cosa certa al momento è che neanche lui si è mai presentato qui finora. 

Bree: Remembering lightningDove le storie prendono vita. Scoprilo ora