Il pranzo con Gigì è stato tranquillo e la serata a quattro è stata accettata con entusiasmo. Essendo Venerdì sera, Steve e Joshua hanno dovuto fare un po' di salti mortali per trovare chi li sostituisse al locale, ma per la nostra serata ci sono riusciti. Si è deciso per un locale ultra-chic. In realtà Steve ha insistito perché andassimo lì per farmi indossare il vestito che mi ha regalato e Gigì, ovviamente, non se lo è fatto ripetere due volte. Presto, però, questa si è trasformata in una serata a otto in cui di mezzo c'era un mezzo appuntamento al buio. Si sono uniti a noi Debby e Giovanni, così abiamo pensato di dirlo anche a Cristina. Per non farla restare da sola a reggere il moccolo a tre coppie ho costretto Steve a invitare Alex. Parecchio di controvoglia, ma ha accettato.
- Sei una meraviglia amore! -
- Gigì, lo dici ogni volta che usciamo. Il tuo parere sta perdendo di credibilità. - Ridiamo insieme e ci infiliamo in bagno per truccarci.
Il verde smeraldo del vestito con le luci serali sembra ancor più meraviglioso e gli orecchini sono semplicemente perfetti. Tutto è come l'ho immaginato in camerino.
Gigì è strafighissima nel suo abito stile impero dalla gonna leggermente a palloncino che arriva a metà coscia. La fisso dallo specchio e vedo che mentre tira la riga di eyeliner, stranamente, le trema la mano.
- Per caso sei nervosa? -
- Io? Perchè? -
- Ti tremano le mani. -
- Ma che dici. -
- Guarda! - Le afferro la mano e la lascio nel vuoto. Trema come una foglia.
Gigì sbuffa e si allontana incrociando le braccia. Lascio cadere lo scovolino del mascara e l'abbraccio. - Ehi stellina, è successo qualcosa? -
- E' Joshua che mi fa quest'effetto. Non mi era mai successo. - La ascolto sorridendo. - Mi trema la voce quando gli parlo, mi sudano le mani in continuazione, lo stomaco non si decide a stare al suo posto e tremo quando so che lo vedrò. E non ti dico cosa mi succede quando mi sfiora! Mi gira la testa, il cuore mi scoppia e non riesco più a muovermi. -
- La mia Gigì si è per caso innamorata davvero stavolta? -
Mi guarda un po' triste, pensierosa più che altro. Arrossisce e si pizzica i gomiti freneticamente. - Credo di sì. -
- E lui? -
- Non ne ho idea! Non capisco più niente quando siamo insieme. -
- Allora stasera ci penso io a squadrarlo bene! - Le dico, portando allegramente la lingua tra i denti del mio sorriso. Le prendo il viso tra le mani e stampo un bacio fortissimo sulla guancia. - Adesso sbrighiamoci che ci staranno aspettando. -
Il locale è estremamente elegante, molto più di quanto ho sempre immaginato osservandolo da fuori. Un'enorme terrazza coperta e circondata da pareti di vetro sovrasta la scogliera e si tuffa nel mare della notte striato dei riflessi argentati della luna. La luce soffusa e le molte candele che emanano un delicato odore di gelsomino rendono l'atmosfera estremamente romantica.
- Avessi saputo che volevi venire qui, saremmo stati da soli. - Sussurro con un misto di dolcezza e malizia a Steve, mentre appesa al suo braccio mi conduce verso il tavolo che ha prenotato per noi.
- Vuol dire che ci torneremo. - Mi bacia la tempia. - Ragazzi. - Si volta verso gli altri. Ci siamo tutti, meno Alex che stacca un po' più tardi da lavoro. - Non è il migliore tavolo del locale, ma spero vi piaccia ugualmente. -
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Bree: Remembering lightning
Teen FictionBree, a causa di un incidente, ha perso momentaneamente la memoria. Dovrà ricostruire quello che le è successo in questi tre mesi "di buio" aiutata da qualsiasi cosa riesca a sollecitare in lei un ricordo, un "fulmine" come li definisce lei. Cosa sa...