"Eccomi, ho fatto il più presto possibile" dice zio Jessie entrando nel commissariato, "tutto bene, Chiara?"
"Credo che mi trasferirò qui in cella" rispondo sbuffando,
"Zio, ha appena finito di litigare con Rosco, meglio lasciarla sbollire" spiega Bo,
"Adesso raccontatemi di nuovo tutta la storia con più calma" dice sedendosi su uno sgabello. Bo e Luke raccontano velocemente tutto dall'inizio.
"E poi questo tizio era estremamente gentile, indossava un passa montagna nero, una camicia rossa e un giubbotto color verde militare con una tasca scucita" descrivo e a quel punto zio Jessie ha un'illuminazione.
"Ehi, che succede?" domanda Luke,
"Giacca con una tasca strappata eh?" chiede zio Jessie, "ora devo proprio andare, ma vi prometto che ritornerò presto!" esclama correndo via,
"E adesso che gli è preso?" domanda Bo,
"Non lo so, ma non ho intenzione di rimanere qui un altro secondo, ho come la sensazione che stia succedendo qualcosa! Cletus!" urla Luke.
"Vi ho già detto che il menù è fisso, non posso cambiarlo"
"Abbiamo deciso di confessare!" spiega Luke,
"Confessare?!" domandiamo in coro Bo ed io alquanto stupiti,
"Certo, confessiamo" risponde Luke girandosi verso di noi e schiacciando l'occhio,
"Sì, confessiamo il furto!" conferma Bo sorridendo,
"Bene" dice Cletus prendendo le chiavi della cella, "allora vi prego di seguirmi nell'ufficio senza scherzetti" ci dice aprendo la cella,
"Stai tranquillo" dico sorridendo uscendo dalla cella,
"Da questa parte, prego" dice mostrandoci la strada. Arriviamo in ufficio e Cletus inizia a prepararci la macchina da scrivere.
"Sono felice che abbiate deciso di confessare" ci dice sorridendo, "sono sicuro che il giudice chiuderà un occhio. prego, uno di voi si sieda qui e inizi a scrivere" ci dice lasciandoci il posto,
"Vai tu Chiara" mi dice Luke,
"Io?! Ma non sono capace, non ho mai usato quest'aggeggio!"
"Nemmeno io sono capace, vai tu Bo" dice Luke,
"E io sono ignorante quanto te! Cletus, tu sei capace?"
"Un po', ma scrivo molto lentamente" risponde sedendosi alla scrivania, "quindi vi prego di confessare molto lentamente"
"Non ti preoccupare, saremo lentissimi" concorda Luke e mi fa segno di andare a recuperare dello scotch sulla scrivania affianco. Approfittando di Cletus, che non sa nemmeno da dove incominciare, mi avvicino pian piano alla scrivania e afferro lo scotch senza farmi notare. Mi riavvicino e passo tutto a Luke.
"Bene, possiamo iniziare!" esclama Cletus sorridendoci,
"Possiamo venire dalla tua parte? Almeno impareremo anche noi a scrivere a macchina, non si sa mai!" esclama Bo avvicinandosi con Luke a Cletus. Luke velocemente tira lo scotch e inizia a tappare la bocca a Cletus, Bo gli lega le mani e il busto alla sedia, Luke lega poi i piedi e per concludere lo alzano di peso e lo attaccano all'attacca panni dietro la porta.
"Scusaci molto Cletus, ma siamo stati costretti a farlo" gli dice Luke,
"Dove avete portato il Generale?" domanda Bo ma Cletus mugugna qualcosa,
"Come hai detto scusa?"
"Non credi che capiresti meglio se gli togliessi lo scotch dalla bocca?" domando ironicamente,
"è vero!" dice e gli strappa un pezzetto di scotch.
"Ahia!" dice Cletus lamentandosi, "abbiamo messo il Generale insieme a tutte le altra auto sequestrate, le chiavi sono nel mio cassetto" ci dice con le lacrime agli occhi per il dolore,
"Eccole, le ho trovate!" esclamo tirandole fuori dal cassetto,
"Sei stato molto gentile Cletus! Andiamo!" esclama Luke. Bo riattacca lo scotch alla bocca di Cletus e scappiamo di corsa. Troviamo immediatamente il Generale, lancio le chiavi a Bo e partiamo per la fattoria.
"Zio Jessie! Daisy!" esclamo entrando come una furia in casa con Bo e Luke e troviamo zio Jessie e Daisy in compagnia del ladro.
"Benvenuti!" esclama il ladro di stamattina puntandoci addosso il fucile di zio Jessie. Questa volta però, il ladro non indossa il passa montagna.
"Ed ora niente scherzi e sedetevi, avanti!"
"Come avete fatto a scappare?" mi domanda zio Jessie,
"Sai com'è, in commissariato c'era solo Cletus" rispondo sorridendo,
"Silenzio" ordina il ladro.
"Perché non racconti anche a loro la tua storia?" gli domanda Daisy. Il ladro ci guarda sospettosamente tenendoci puntato il fucile,
"C'è qualcosa che non quadra nella tua storia!" aggiunge zio Jessie,
"Quello che vi ho raccontato è la pura verità!"
"Avanti, facci sentire anche a noi questa verità!" lo esorta Luke. Il ladro sospira e poi si mette a raccontare: "Mi chiamo Nat, vengo dalla contea vicina e faccio l'agricoltore. Ho comprato da Boss Hogg dei mezzi agricoli garantendomi che funzionavano perfettamente, allora li ho comprati nonostante il prezzo esorbitante che mi chiedeva. Una volta tornato a casa, ho scoperto di essere stato imbrogliato, sono quindi ritornato qui ad Hazzard per farmi rimborsare, ma Boss mi ha scacciato malamente dicendomi che non era intenzionato a risarcirmi. Allora ho pensato di vendicarmi su di lui facendo una rapina"
"Nat non ha cambiato il suo racconto, sta dicendo la verità" commenta Daisy guardando zio Jessie,
"E allora perché stai minacciando noi se ce l'hai con Boss?" domanda Luke. Nat ci guarda e poi lascia il fucile lanciando a Bo i soldi.
"Avete ragione. Spero sarete soddisfatti" ci dice arrendendosi,
"Ma allora non ci stavi prendendo in giro!" esclama zio Jessie alzandosi dalla poltrona,
"Ehi, qui c'è dentro una fortuna!" esclamo mentre spio nel sacchetto,
"Ti ha portato via così tanti soldi?" domanda Bo,
"Oh no! I miei sono 500$, gli altri sono quelli del whisky che ha contrabbandato due giorni fa!" risponde Nat,
"Contrabbandato?" domanda incredulo zio Jessie,
"Sì, l'ho sentito con le mie orecchie questa mattina!"
"Qua bisogna dare una bella lezione a Boss!" suggerisce Daisy,
"Esatto e visto che anche Nat è stato solo una vittima di Boss, aiuteremo anche lui" aggiungo sorridendo,
"La faccenda è molto delicata, cosa contate di fare?" ci domanda zio Jessie,
"Qualcosa ci verrà in mente. Il genio della famiglia si sta già mettendo all'opera!" risponde Bo indicando Luke e ridendo. Luke continua a pensare assorto nel vuoto e sulla fattoria cala un silenzio di tomba. Passano dieci minuti ma alla fine Luke si gira verso di noi con l'aria soddisfatta.
"Ho un piano" ci dice sorridendo.
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Una ragazza ad Hazzard
ФанфикEstate 1981, la più grandiosa, stupenda estate che io abbia mai passato. Prima di tutto perché in quell'anno ho fatto la vacanza del secolo: in viaggio da sola nel profondo sud, nel Kentucky, ed ero estremamente eccitata all'idea di passare attraver...