Capitolo 30

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TRIS

«Adesso che sai che in realtà Tobias ti ha confusa per un'altra persona, come ti senti?» è la prima cosa che mi chiede Michael quando entriamo in casa.

Come mi sento? Non lo so. Mi sento un vuoto dentro, e non so per quale caspita di motivo. Forse perché pensavo lui potesse ricondurmi al passato. Lui poteva aiutarmi.

«Bene» sforzo un sorriso e lui ci crede. Il suo viso si rilassa e sorride anche lui.

«Ho bisogno di una doccia» mi dice e sparisce.

Mi alzo di scatto e sgattaiolo via.
Salgo le scale il più velocemente possibile e busso freneticamente alla porta.
Un Zeke sconvolto mi apre la porta.

«Scusa se ti ho disturbato..non era mia intenzione..»

Lui si ricompone e fa un sorriso. Sento un vocio provenire dal suo appartamento.

«Se hai ospiti io..» lui mi ferma con una mano

«Frena. Sono con delle persone e stiamo discutendo di una cosa delicata. Ti farei entrare, ma..» non termina la frase, ma io ho già capito.

«Certo, sì, lo capisco. Anch'io ho poco tempo. Tobias, quel tipo lì, mi è apparso molto strano. Tu lo conosci vero?» dico in fretta

«Certo» bisbiglia

«Ecco, beh, mi ha detto che io le ricordavo una sua amica d'infanzia, ma non mi è sembrato molto convinto. Tu sai qualcosa a riguardo?»
Ridacchia

«È un ragazzo strano, ultimamente stalkera troppe persone e penso stia diventando matto» scuote la testa.
Non mi piace che parli così di lui. Corruccio la fronte.

«A me sembra un tipo a posto. Non è per nulla pazzo»

«Tris, Smettila. Tobias ultimamente è un po' scosso a causa di una perdita, e gli sembra di vederla ovunque, in ogni volto»  dice seriamente e mi ammutolisco.

«Chi ha perso di così importante? Sua madre? O la sua amica di infanzia?» chiedo più curiosa che mai.

«Tris, il mio tempo è finito. Devo tornare alle mie cose. Ah, comunque, non riesco a capire come diamine facevi ad essere un abnegante, sembri avere la curiosità iniettata nel sangue»

«Ti costa qualcosa parlarmene?» ribatto arrabbiata

«È una cosa alquanto delicata, e ti ho già detto tanto.»
Detto questo mi chiude letteralmente la porta in faccia. Che stronzo.

Scendo al piano di sotto e cerco di ripristinarmi. Zeke mi nasconde qualcosa.

Torno e sento urlare il mio nome. Così corro verso Michael.

«Oddio scusami, stavo messaggiando con Alessia ed ero troppo presa da questo aggeggio per sentirti»
Bugie su bugie.

«Non importa, volevo assicurarmi che fossi ancora in casa» ridacchia dandomi un bacio sul naso

«Eccomi in carne ed ossa» ridacchio indicandomi.

Lui arriccia il naso e mi porta sul divano. Mi lascia un bacio delicato sulle labbra e mi abbraccia.

«Voglio trovare mio fratello»
Lui mi guarda disorientato
«Ne sei sicura?»

Adesso sono io disorientata.
«Che intendi?»

«Io...pensavo che a te stesse bene così» balbetta

«Così, Come?»
Perché all'improvviso tutta questa agitazione? È di mio fratello che stiamo parlando

I will come backDove le storie prendono vita. Scoprilo ora