Capitolo 28

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Tris
Entro nel ristorante dove lavora Michael con il cuore che batte all'impazzata.

Mi sento delusa. Da me stessa. Quella persona dovrà conoscermi meglio di me stessa e il suo viso proprio non mi ricorda nulla. Ho impressi i suoi lineamenti nella mia mente.

Dò uno sguardo rapido per tutto il ristorante cercando Michael. Poi riconosco le sue spalle.
Sta parlando con dei clienti e pare stia prendendo delle ordinazioni.
Una volta che ha finito, mi precipito verso di lui, picchiettandoli una spalla.

«Mi scusi» faccio con estrema raffinatezza
Lui si volta e gli si accende un sorrisone.
«È libero dopo il suo turno?»
Ridacchia, ma noto che resta al mio gioco.
«Mi spiace, sono impegnato e la amo» si volta facendomi un occhiolino.

Non posso che essere estasiata da questa risposta che mi scalda il cuore.

Lui si affaccia in cucina in cucina e io vado ad appoggiarmi al bancone della cassa.

«Ciao» mi dice una ragazza bionda con più trucco di una bambola di porcellana
«Ciao» ricambio facendo un mezzo sorriso.
«Quel cameriere è il migliore. Non ne vedevo da anni, di camerieri giovani e attraenti. Ogni qualvolta mi portava un piatto con la mia mente vagavo altrove.» sorride con occhi sognanti mentre guarda il MIO ragazzo.

Alzo un sopracciglio.
Andiamo, sta facendo sul serio? È uno scherzo?

«Già, immagina che è il mio ragazzo e che tu sei solo una..» mi divago per non esagerare. Non è mio solito.

«Allora sta attenta al tuo ragazzo, ha le mani un po' lunghe»
Dice in tono di disgusto mentre paga il conto

«Stai farneticando» le dico con un sorriso stampato sul viso.

Il sorriso è la miglior arma.

Anche se non so se credergli o no, penso se la meriti lo stesso una ramanzina.

La cassiera che stava guardando la scena, ha un ghigno sul viso.
La guardo e le sorrido, sempre una ragazza per bene.

«E così sei tu la ragazza di Michael?" Mi chiede

«Sì» sorrido soddisfatta
«Ha parlato di me?»

«Beh, non esattamente. Ma liquidava tutte le ragazze che le ronzavano intorno, dicendo di avere una ragazza e che l'amava.
Le clienti se ne andavano furiose» ridacchia

Ridacchio anche io a questo punto, sentendomi fiera dal mio ragazzo.

«Mi piaci» le dico ammirandola
Lei fa un sorriso timido
«Mi fa felice sentirlo dire, grazie»

Dopo un'ora di chiacchiere, silenzi e poi ancora chiacchiere e silenzi, il mio amato Michael finisce il suo turno e si precipita da me.

Mi stampa subito un bacio sulle labbra e dopo aver salutato Amie, la cassiera, usciamo mano nella mano.

«Com'è andata?» Chiede

«Bene» rispondo semplicemente

«Quanti ci hanno provato?» Domanda teso

Ridacchio mentalmente
«Pochi, e li ho liquidati con la mia arte del sarcasmo»

Ride.
«Immagino che invece ci abbiano provato molto di più con te»
Lui si gratta la nuca imbarazzato, so che non sa cosa dire, per paura che mi arrabbi.

I will come backDove le storie prendono vita. Scoprilo ora