Capitolo 33.

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Mi sento così determinato in questo momento, che sento che nessuno possa fermarmi.

Mi sento elettrizzato, felice ed euforico. I benefici del sesso.

Non me ne pento assolutamente, ne avevo bisogno. Dovevo sfogarmi.

Mi dirigo senza sosta al bar di 'Jasmine', spero vivamente che sia ancora lì. È pomeriggio inoltrato e potrebbe aver finito il suo turno.

La porta si apre sprigionando un tintinnio.
La vedo togliersi il grembiule e rivolgere un sorriso al suo collega.

«Jasmine» sorrido
«Hai terminato?»

sobbalza vedendomi, poi sorride tirando un sospiro.
Accenna col capo.

«Che ci fai da queste parti?» mi chiede timida

«Ero venuto per un aperitivo, lo fai con me?» sorrido e lei ricambia visibilmente imbarazzata

«Oh beh in realtà sono molto stanca...»
So che non è vero ma che lo fa solo perché le sembra di fare un torto a Michael. Maledetto.

«Insisto, volevo parlarti di una cosa»

La vedo irrigidirsi e inizia a balbettare

«Credo vada bene. Cioè si, tutto apposto» fa un mezzo sorriso.

Riderei se solo potessi permettermelo.
Cioè, non abbiamo molta confidenza.

«Va bene, ma una cosa veloce, ok?» mi chiede mentre mi accompagna ad un tavolo.

«Respira, non voglio farti un interrogatorio» cerco di sdrammatizzare la situazione. Lei accenna una risata nervosa.

Che la mia presenza sia fastidiosa?
A questo punto mi sembra l'unica opzione rimasta.

«bene» dico appena seduti
Lei finge di essere interessata al listino prezzi. Molto astuta come mossa. Ridacchio mentalmente.

«Cosa mi consigli?» le chiedo
Non distoglie lo sguardo da quel stupido listino e fa finta di pensarci.

«Nulla di troppo complicato» esordisce

«Complimenti, ottima scelta. Il cibo è ottimo» addento un tramezzino con molti strani ingredienti all'interno.

«Grazie»

Regalami il tuo sguardo ogni tanto. Storco il labbro. La determinazione di mezz'ora fa si è dispersa nel vento. Maledizione.

«Dunque, non mi piacciono i giri di parole perciò te lo dico: sai tra cinque giorni è Natale, volevo invitarvi a casa mia. Ho organizzato una cena niente male, ci sarà molta gente»

Lei si rilassa, lo noto da come fa ricadere le spalle rigide e tira ,seppur piccolo, un sospiro.

Mi guarda. Mi sta guardando. Wow.
«Ci piacerebbe..» inizia. E ciò non promette nulla di buono.
«Ma poco fa mi ha chiamato Michael. Ha comprato due biglietti per l'Italia. La partenza è prevista tra tre giorni» sorride soddisfatta.

Vorrei essere felice per lei. Augurarle un buon viaggio e sperare che si diverta.
«Wow» esclamo senza espressione.

Non riesco a provare nulla, nè felicità, rabbia o tristezza. Sono semplicemente scosso.

«Già. Wow» ripete con un cipiglio sul viso
«Tutto ok?»

«Sì» rispondo sempre con lo stesso tono scioccato.
«Sarebbe bello partire» faccio finta di pensarci. In realtà sono incantato dal suo sguardo. Imprimo ogni sfumatura dei suoi occhi nella mia mente. E sono sempre più sicuro di me. Lei è Tris, e capirò perché si comporta così con me.

I will come backDove le storie prendono vita. Scoprilo ora