Capitolo 32

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Quattro

Esco dal locale arrabbiato.
Odio tutte quelle effusioni che si scambiano. Forse sto semplicemente diventando paranoico e possessivo nei confronti di una persona che probabilmente non mi conosce affatto.

Oh Tris, se sei davvero tu, perché mi tratti come uno sconosciuto?

Scuoto la testa. Sto diventando pazzo, pazzo e rincoglionito. Mi sto torturando la mente con questa storia. Ormai non ragiono più, agisco e basta.

«Tobias!» Urla Cara dietro di me. Mi volto verso di lei con il viso corrugato

«Aspettami» si fa piccola piccola, forse l'ho spaventata.

«Scusami» borbotto

«Tobias, per quanto può esserti, esservi, difficile da sopportare, dovete farlo. L'hai vista? Non è come noi. Non è come lei. Ha i capelli scuri e uno strano accento.» Dice a bassa voce. Crede proprio di tranquillizzarmi così? Crede proprio che adesso vada a casa e che ridi di me stesso per aver pensato, sbagliando, che fosse lei? Assolutamente no.
Ringhio.
«Cara, ti ho chiesto di aiutarmi, non ho neanche chiesto il tuo parere. Non volevo che mi dicessi esattamente il contrario di ciò che penso.» Quasi urlo, però mi contengo.

«Tobias» mi richiama

Quasi rimpiango il periodo in cui io per tutti ero solo e sempre Quattro ed erano tutti intimoriti da me. Mi sento così impotente adesso.

«Non trattare male anche me. Io voglio aiutarti, ma voglio anche farti ragionare. È un piano malato il tuo. Zeke te l'avrebbe già detto. Insomma, perché dovrebbe mentirti?» la sua fronte si corruga

«Io non..» non porto a termine la frase. Perché appunto non so che altro dire.

Lei mi appoggia le mani sulle spalle.
«Quando ti renderai conto della cazzata che stai per combinare, avrai perso già tutti» mi rimbecca e ho voglia di urlare che deve farsi gli affari tuoi. Ma poi ci ripenso, l'ho convinta io ad aiutarmi.

Semplicemente sospiro, cercando di depositare la rabbia da qualche parte. Manca qualche giorno a Natale e non ho fatto ancora nulla e non gli ho neanche invitati.
E poi? La partenza per l'Italia mi mette in subbuglio.

«Bene, abbiamo finito con la sceneggiata oggi?» dice spazientita

«Sì, grazie mille» gli dico pacato.

La rabbia è sparita, ma mille pensieri mi girano per la mente.
Come reagirei se scoprissi davvero che è vero ciò che dicono gli altri?
Che è una mia fissa, che lo faccio perché non sono soddisfatto di dovermi accontentare dei suoi ricordi. Ed è per questo che forse la rivedo in lei. Sarà passato quanto tempo?
Come potrei confondere la mia tris con una ragazza qualunque?
Fatto sta che se forse provo qualcosa per Jasmine. Che sia o meno Tris. Sarà una specie di infatuazione. Beh, non lo so. So soltanto che quella ragazza appartiene già al mio cuore. Perché se lei davvero non fosse Tris, per me lo diventerebbe.

«Tobias!» sento urlare Cara ancora alle mie spalle

Mi volto sconvolto dai miei stessi pensieri.
«Pensavo fossi caduto in trance» dice in un modo strano, un misto tra divertimento e preoccupazione

Sorrido appena.
«Avevo detto..quando ci vediamo?»

«Ti passo a prendere io appena c'è qualcosa di nuovo»

I will come backDove le storie prendono vita. Scoprilo ora