- La volevi tanto tanto, eh? - il Clown pulì il martello con la lunga giacca di jeans, per poi riposarlo nella cintura.
Afferrò l'altra mela dal piatto, mangiandosi quella.
E io la osservavo con l'acquolina che quasi mi colava dalla bocca.
- E sai... sono molto felice di averti qui! Vuoi sapere perché? - mi squadrò con un sorrisetto, tenendo la mela sempre vicina tra me e lei.
Scossi la testa, fissando il frutto.
- Perché sei proprio un bel ragazzone obbediente e resistente.
Mi sono divertita mooolto con te, ieri. - rispose con la voce melliflua che sentivo scivolarmi addosso viscida.
- Anche se gli uomini in generale sono sempre molto molto piacevoli da tenere: resistono a lungo, gridano meglio, e se ne escono con gli insulti più divertenti! Hah, un vero spasso. - diede solo altri tre morsi prima di gettare dietro di sé la mela, spezzando il cuore.
- E supplicano che una bellezza, schiavetto... non è forse così? - mi guardò beffarda, alzandomi il mento e sorridendomi.
- Sei s-solo... una squilibrata... - trovai la forza di ricambiare il suo sguardo, ma con odio mentre digrignavo i denti per il dolore di aver detto quelle quattro parole.
- Oh oh! Ma quanto sei originale, i miei complimenti! Tutti mi chiamano "pazza" o "psicopatica", ma tu mi hai chiamato con un nuovo nome! Graaaazie, ragazzone~ - si complimentó scherzando. Mi lasciò andare e si allontanò da me di almeno un paio di metri.
Un brontolio ruppe il silenzio che si era creato tra di noi, facendo sorridere la donna. Io, invece, avevo assunto solo un'espressione di sconforto.
Altri crampi in arrivo.
Nuovi giramenti di testa.
- Allora sei davvero affamato, eh? Bhe, ti capisco. Del resto, non mangi da almeno due giorni. - dicendo ciò, mi sfilò via il vassoio con la colazione.
Sbarrai gli occhi... ma poi lasciai stare.
Le stavo solo dando soddisfazioni comportandosi in quel modo.
Mi guardava fredda e leggermente seccata dal mio esser affamato.
Mi vedeva come un essere umano o come un animale?
Mise da una parte il vassoio, prendendo solo il bicchiere d'acqua.
- Apri la bocca. Ora. - mi ordinò.
Non sapevo se volesse affogarmi o farmi bere, perciò preferii non ascoltarla.
La guardavo solo con molta paura.
Il suo sguardo divenne furioso.
Con una mano mi forzó ad aprire le mandibole e l'altra versò tutta l'acqua giù per la mia gola.
Volevo gridare per il dolore alle ferite, ma bevvi velocemente altrimenti mi sarei affogato. Mi bagnai tutta la maglia e collo, ma almeno parte del sangue era stato lavato via.
Mi lasciò la bocca solo quando ebbi ingoiato tutto il liquido. Dopo si allontanò di qualche passo, prendendo l'ultima mela dal vassoio.
- Spero ti piacciano molto le mele, perché mengerai solo queste. - mormorò, avvicinando alla mia bocca il frutto rosso.
La guardai interdetto. Ormai non ero più sicuro se mi avrebbe fatto mangiare o preso in giro di nuovo. Non aprii la bocca.
- Mangia, altrimenti morirai. - mi disse semplicemente, con il viso privo di emozioni. Non mi stava minacciando... ma nemmeno sembrava contenta di farlo.
Quando disse "altrimenti morirai", capii: mi teneva in vita così da potersi divertire con me per chissà quanto ancora.
Mi vennero i brividi a pensarci.
"Non so se morirò qui dentro, perciò è meglio che la assecondi. Magari potrei addolcirla e quindi rendermela "amica". " pensai.
Lo stomaco brontolò ancora.
Iniziai a mordere il frutto, guardando in basso per sfuggire al suo sguardo di ghiaccio.
Non riuscivo a masticare correttamente e spesso mi cadevano dalla bocca alcuni pezzi. Mi faceva schifo mangiare come una bestia, ma non c'erano altri modi. Mi sentivo umiliato.
Finii velocemente la mela.
Il Clown me la levó di bocca, rimettendo sul vassoio il torsolo.
- Molto bravo, complimenti. Finalmente mi ascolti. - disse pacatamante la donna, prendendo il vassoio e avviandosi verso le scale.
- Spero che tu lo faccia più spesso, se no ti ritroverai con tutte le ossa rotte. - quasi mi ringhiò, guardandomi in cagnesco.
Non le risposi, girai solo la testa dall'altra parte.
E lei se ne andò.
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Lo Schiavo Del Clown
Mystery / ThrillerMi chiamo Dante e sono sempre stato un amante del giallo: mi interessavo ai casi polizieschi più svariati, facevo ricerche su vari personaggi del crimine e della giustizia e conducevo degli studi per diventare un grande investigatore. Ma tempo fa, v...