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Passi confusi che andavano avanti e indietro, si zittivano di tanto in tanto. Ma le due voci che li accompagnavano non facevano altrettanto.
Il Clown mi fece segno di starmene zitto e muto, dandomi uno dei vari coltelli che aveva nelle tasche dei pantaloni; lei, invece, agguantó saldamente il suo martello.
Avanzò verso l'ingresso con l'eleganza d'un felino che doveva cacciare la sua preda senza farsi scoprire. Io le stavo dietro, silenzioso.
Potemmo scorgere due ragazzi poco più piccoli di me che erano intenti a dirsi dolci parole e a baciarsi.
"Una coppia... mi spiace, ma vi dovrete dire addio."  pensai malinconico.
Il ragazzo spingeva il suo corpo contro quello della ragazza, appoggiata al muro rosa salmone, a poca distanza dalla porta in legno.
Il Clown, vedendoli così felici, fece un ghigno di rabbia, corrugando anche la fronte. Le nocche si fecero bianche tanto che stringeva il manico in legno dello strumento.
Mi mormorò di bloccare la porta e di non farli scappare. E io annuii.
- Oh ragazziiiiii~ - richiamò la loro attenzione, pietrificandoli.
Sciolsero l'abbraccio, guardando la donna e quasi non notandomi.
Infatti, corsi e bloccai la via d'uscita col mio corpo.
La ragazza si strinse dietro le spalle dell'amante che era assai arrabbiato, e che si guardava attorno allarmato.
- Cosa volete da noi?! - tuonò egli.
Lasciai fare al Clown, ammutendomi e abbassando la testa, vinto. Notai che la ragazza prestò più attenzione a me che agli altri due, guardandomi prima con paura e poi con... pena? Compassione? Non riuscii mai a capirlo.
- Bhe, soltanto divertirmi un po'! E lui dovrà solo darmi una mano, vero, schiavetto? - mi guardò ella con un sorriso malefico sulle labbra e puntandomi con il martello.
Cercai di far finta di non esistere.
Il ragazzo abbracció la fidanzata per proteggerla.
"... no... non è giusto che voi siate felici insieme e io no... n-non lo posso... A-ACCETTARE." gridai nella mia mente, col cuore che batteva impazzito e col sangue che ribolliva nelle vene.
Spalancai gli occhi, invidioso fino alla morte di quell'amore che io non avrei mai avuto.
- Dai, farà solo molto male! Non preoccupatevi! - disse scherzosa l'assassina. Ma io non le davo più importanza.
Li vedevo tremanti, ma che si abbracciavano ancora.
- N-noi non vi abbiamo fatto nulla! Lasciateci andare! - supplicava terrorizzata la ragazza, dai capelli di un bel castano, lisci e lunghi.
Il Clown avanzò ancora un po', allargando il sorriso.
- Sono felice di annunciarvi che la vostra vita è giunta al termine. - annunciò ella.
La ragazza gridò di terrore, un grido disperato. E il suo ragazzo la protesse ancor di più, guardandoci con sguardo assassino.
- NON VI PERMETTERÓ DI FARLE DEL MALE! - ci sbraitó contro, minaccioso. Ma si era già reso conto che sarebbe stato impossibile uscire da quella situazione da incubo.
Avevano il fiatone per la paura ed entrambi parevano più corde d'una chitarra che veniva suonata che due esseri umani.
In quella confusione, quando minacce di morte e parolacce iniziarono a volare per aria, riuscii a sentire il mormorio di quella povera ragazza.
- ... ti prego... salvami... -.
Scattai.

Lo Schiavo Del ClownDove le storie prendono vita. Scoprilo ora