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Canzone del capitolo:    
The brightside- Lil Peep

Il sonno non intendeva venire, quindi decisi di alzarmi dal letto e guardare la tv.

Ero stata per più di un'ora a sclerare ricordando quel momento, a toccarmi le labbra che avevano ancora il gusto alla menta della sua gomma mischiato al retrogusto della sigaretta e il dolce calore che mi aveva lasciato.

Sentii il rumore del pavimento in legno scricchiolare, m'irrigidii credendo fosse lui e continuai a fissare il corridoio stringendo il cuscino allo stomaco.

Ben presto spuntò la testolina mora di Aaron che mi fece sospirare.

"Buongiorno" disse con voce rauca.

"Giorno"

"Aspetti qualcun altro?" chiese notando che stessi ancora fissando il corridoio.

"Eh? No, no" cercai di sorridere diventando rossa, fece spallucce andando a prendere una ciotola dal mobiletto accompagnata da del latte e cereali.

"Oggi sei strana"inclinò la testa al lato socchiudendo gli occhi e prendendo una cucchiaiata dell'insieme.

"Non è vero"

"Sputa il rospo" disse sorridendo e socchiudendo appena gli occhi.

"Ti ho detto che non è niente" bofonchiai portandomi le gambe al petto.

"Andiamo Joi, ormai ti conosco fin troppo bene" le guance iniziarono ad accaldarsi e lui sorrise ampiamente.

"Lo sapevo! Cosa è successo?" mentre aprii la bocca per rispondere la porta si spalancò e entrò Nate.

"Hey, principessa" sorrisi come ricambio di salutò mentre lui si avvicinava.

Quando mi voltai Aaron mi mimò un "è per lui?" e scossi la testa in risposta, sorrise maliziosamente non credendomi.

Se solo sapessi Aaron...

"Come stai?" Nate mi prese per mano e sorrise, abbastanza a disagio da quel gesto abbozzai un sorriso che si trasformò in smorfia.

"Bene, tu?"

"Bene, bene ma starei ancora meglio se oggi accettassi di uscire con me" mi guardò intensamente con i suoi occhi azzurri e in conflitto con me stessa boccheggiai.

"Ti prego" mi strinse la mano con volto afflitto facendomi sospirare, mentre stavo per rispondere il rumore della porta sbattere ci fece balzare tutti e voltare verso il corridoio.

Ecco, si era svegliato.

"Non può" disse con voce profonda guardandoci con gli occhi ancora socchiusi.

"E perché mai?" sbuffò Nate.

"Perché oggi deve venire con me" trattenni il respiro cercando dell'ilarità nel suo sguardo ma il suo volto rimase sempre serio e teso.

"Davvero?" Nate si voltò verso di me per avere una conferma e annuii continuando a rimanere muta.

"Che peccato"

"Sarà per la prossima volta"disse accarezzandomi la mano e porgendomi uno dei suoi dolcissimi sorrisi.

Guardai Cameron sedersi al mio fianco e cominciare a girare i canali della tv, quando i miei occhi si puntarono sulle sue labbra mi venne subito in mente quanto fossero morbide e delicate la sera prima.

"Certo che non perderai mai il brutto vizio di fissare le persone"

"S- scusa, non volevo"

Dannazione , non dovevo balbettare, non dovevo agitarmi.

Come To MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora