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Canzone del capitolo:
If I Could Fly- One Direction

Aprii gli occhi accecandomi con i raggi mattutini, spostai lo sguardo sul ragazzo che dormiva ancora al mio fianco ammirandolo.

I tratti rigidi ora erano rilassati donandogli un'aria dolce e in pace, le labbra piene erano leggermente schiuse e ancora dei piccoli tagli si potevano intravedere su di esse intanto i capelli scuri si lasciavano cadere in parte sul viso.

Gli accarezzai delicatamente la guancia non volendolo svegliare, eravamo rimasti tutta la notte svegli mentre per calmarlo e farlo dormire gli accarezzavo i capelli con la sua testa poggiata sul mio grembo.

Mi alzai dal materasso trovando il caminetto spento e il caos per terra, tutte le cose di Rose erano sul pavimento dovute alla sfuriata di Cameron così non avendo nulla da fare cominciai a raccoglierle e a depositarle nella valigia.

Tutti i profumi e le cose infrante rimasero lì, mi dispiaceva aver perso qualcosa di lei e sospirando cercai qualcosa con cui poterle racimolare.

"Ma cosa fai?" mi voltai trovando Cameron seduto mentre si stropicciava gli occhi e con il labbro superiore leggermente sporgente, era una visione dolcissima guardarlo appena sveglio.

"Cerco di mettere apposto le cose" risposi prendendo un coccio del profumo e mettendolo insieme agli altri.

"Non devi sistemare il casino che ho fatto io, non fa niente tanto questa casa ormai è disabitata"

"Lo so, ma.."

"Su, vieni qui" sorridente feci come ordinato e mi misi al suo fianco, mi fece stendere e poggiò la testa sul mio grembo.

"Mi piace stare così, è rilassante" sospirò accarezzandomi la pancia, cominciai a massaggiargli i capelli e sentii mille brividi percorrermi il corpo quando disegnò dei cerchi sul mio grembo con le dita.

"Oggi torniamo a Londra?"

"Mh, mh" mugugnò sommessamente, mi lasciò un veloce bacio sulla pancia per poi alzarsi.

Mi alzai a mia volta ancora afflitta, presi lo zaino raggiungendolo mentre faceva lo stesso.

"Pronta?" annuii e lo affiancai.

"È ora di tornare a casa".

Il viaggio di quattro ore fu principalmente composto dagli Imagine Dragons allo stereo e dalle carezze dalla mano di Cameron sul mio ginocchio, ci fermammo anche a una stazione di servizio e bevemmo del caffè per svegliarci un po' per poi ripartire sulla strada principale.

Era così brutto il pensiero che una così bella città serbasse brutti ricordi per quel povero riccio, ora però se ne sarebbe aggiunto uno ancor più brutto.

Non appena vidi il condominio in mattoni sentii una leggera fitta allo stomaco, se questi momenti io e lui eravamo riusciti ad evitare l'argomento di Rose ora non avremmo potuto più farlo.

Mi voltai sapendo che stava pensando la stessa cosa e quando si alzò con una mano gli occhiali da sole per stropicciarsi gli occhi parlai.

"Ce la faremo" lui annuì scendendo e feci lo stesso mentre lui apriva il bagagliaio prendendo i bagagli, quando la pila di scale finì e la porta d'entrata fu aperta entrammo in casa trovando i ragazzi e Victoria in cucina.

"Bentornati!" urlò Aaron alzandosi dal divano e venendoci incontro.

"Cameron, diamine ti ho chiamato un centinaio di volte! Qual è la tua motivazione ora?" sbraitò Nate imbronciandosi, Cameron si sistemò meglio il borsone sulle spalle e camminò verso il corridoio.

Come To MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora