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Canzone del capitolo:   
Shots- Imagine Dragons

"Allora cos'è successo?"

"Mi ha baciata"

"Davvero?" chiese sorpresa mentre si versava del caffè.

"Si"

"E com'è stato?" si era appena svegliata dal suo sonnellino ma la sua curiosità era sempre al massimo.

"Sorprendente, lui era così passionale, mi stringeva così forte che quasi non respiravo, è stato.. Wow" finii la frase buttandomi di schiena sul divano.

"Ah, che bello" canticchiò sognante mentre ricordavo quel momento arrossendo ma fui interrotta dal mio cellulare che vibrò.

-"Allontanati da lui" sapevo fosse Christian ma a differenza dell'ultima volta aveva usato il suo numero in modo che potessi rispondergli.

-"Va al diavolo"

-"Non mi farò scrupoli nel fargli del male" buttai il cellulare sul tavolino non rispondendo e Victoria si avvicinò dubbiosa.

"Chi era?"

"Christian"

"Cosa?" si dimenò sul divano mentre io mi mettevo dritta.

"Ha detto che devo allontanarmi da Cameron oppure gli farà del male"

"Mi prendi in giro?"

"Magari" risposi posando un braccio sugli occhi.

"Glielo dirai?"

"Certo che no, se glielo dico mi ammazza"

"Joi ma.." la porta si spalancò ed entrarono Aaron e Cameron.

"Non dirglielo" le mimai poggiando l'indice sul naso e facendola sospirare.

"Che succede?" ci chiese Aaron poggiando un braccio sulle spalle di Victoria.

"Niente" rispose chinando la testa e  arrossendo.

"Cosa mi nascondi?" mi voltai verso il riccio dalla meravigliosa roca voce che mi fissava con i suoi ,altrettanto meravigliosi , occhi verdi.

"Nulla" gli sorrisi tentando di convincerlo ma dal suo sguardo capii che non ci fossi riuscita.

"Non mentirmi"

"Non lo sto facendo" mi spostai dal posto mettendomi nell'angolo del divano, aggrottò le sopracciglia accigliandosi più di prima, odiavo quando ero io il motivo.

"Joi"

"Ho detto nulla" mi alzai facendo spallucce e avviandomi in camera, sentii il suo passo pesante seguirmi e quando aprii la porta, lui la chiuse dietro di sé.

"Cameron, ti ho già detto che.." scostò una ciocca di capelli dietro il mio orecchio e cominciò a far passare le dita tra gli altri.

"È lui, non è vero?" abbassai lo sguardo colpevole e sospirando annuii debolmente, lui storse le labbra e si allontanò.

"Cosa ti ha detto?" si buttò sul letto mentre piegavo i miei vestiti puliti depositandoli poi nell'armadio, rimasi in silenzio facendolo borbottare.

"Joi, parla se non vuoi che vada a chiederlo a lui stesso" mi voltai di scatto trovandolo con entrambe le braccia sul volto disteso sul letto, almeno non poteva guardare le mie reazioni.

"Mi ha detto che gli manco" mi morsi il labbro inferiore per la piccola bugia e ringraziando le sue braccia ancora posate sugli occhi piegai l'ennesima maglia.

Come To MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora