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Canzone del capitolo:
Everything I wanted- Billie Eilish

Osservai l'unico materasso rimasto in casa pensando a come avremmo potuto dormire in tre se ne avevamo solo uno a disposizione.

Mentre mi posavo una mano sulla fronte disperata, sentii la porta dell'entrata aprirsi così mi precipitai al piano inferiore.

"Dov'è Rose?" chiesi quando Cameron chiuse la porta dietro di sé.

"Resta in ospedale, cos'hai trovato in giro?"

"Dei fiori secchi, un topo morto, una pentola, dei volantini e un materasso"

"Oh, bene" rispose guardandosi attorno.

"Come faremo a dormire in un materasso singolo?"

"Dormirò per terra" fece spallucce e aprì il suo borsone cacciando il cellulare.

Nello stesso tempo squillò il mio e quando lessi il suo nome, alzai gli occhi al cielo.

"Che vuoi?"

"Finalmente ti degni di rispondermi!" urlò dall'altra parte.

"Perché non mi hai detto che eri partita? E poi cos'era quel messaggio?" continuò interrompendomi ogni volta che aprivo bocca per parlare.

"È stato Cameron e poi non devo avvertirti su ogni cosa che faccio" Cameron sentendo quelle parole si accigliò per poi sbuffare e rubarsi il mio telefono.

"Senti ladruncolo, levati dalle palle, stiamo facendo un piccolo viaggio dove tu non sei compreso. Quindi, stammi bene" attaccò la chiamata e mi ripose il telefono.

"Credo abbia ricevuto il messaggio" dissi facendolo annuire.

"Che facciamo per mangiare?"

"Non lo so, qui non possiamo fare niente, ordiniamo una pizza?" Chiesi alzando uno dei volantini trovati per casa.

"D'accordo" glielo porsi e lui chiamò la pizzeria.

"Bene, bene"borbottò al cellulare per poi attaccare e sedersi al mio fianco non prima di aver spolverato la zona con la mano.

"Potevi anche salutarlo prima di attaccare, non ti ha fatto nulla di male quel pizzaiolo"

"Potevo" sospirai e guardai per l'ennesima volta la vecchia casa.

"Perché siete andati via di qui?" alla mia domanda si perse guardando nel vuoto, credevo non mi raccontasse nulla ma rimasi sorpresa quando la sua voce riecheggiò nella stanza vuota.

"Qui abitavamo con mia madre e mio padre, eravamo felici prima che mio padre divenne dipendente dall'alcol.
Ogni sera tornava a casa ubriaco picchiando tutti noi, perfino me e Rose che eravamo solo dei bambini" gli presi la mano stringendogliela mentre lui mi accarezzò il dorso facendo dei disegnini col pollice.

"Un giorno quando mio padre colpì per l'ennesima volta Rose e le si ruppe un braccio mia madre arrivò al limite e lo stesso giorno partimmo per Londra.
Eravamo due adolescenti senza un padre e mia madre non volendoci far sentire peggio ci nascose di soffrire di osteoporosi"

"Quindi Rose l'ha avuta per eredità?"

"Esatto, poiché era l'unica a lavorare e non voleva smettere ci raccontò tutto quando fu troppo tardi, non potemmo farla operare e dopo un mese morì.
Rose decise di continuare a vivere in quella casa mentre io andai dai ragazzi, non riuscivo più a stare lì"

"Mi dispiace davvero tanto, Cam"

"Non preoccuparti"

"Cosa posso fare per aiutarti?"

Come To MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora