Canzone del capitolo:
Team- LordeLo stridulo rumore della campanella rimbombò nella mia testa, il braccio tatuato di Cameron fu alzato da Walther proclamando la sua vittoria.
Camminare mi era quasi difficile, avevo le gambe come un budino andato a male per la corsa precedente e avevo ancora il fiato corto che non riuscivo a regolare.
Non appena aprirono la gabbia Cameron scese venendomi incontro, era incomprensibile come potesse essere bello anche mal ridotto.
"Anche dopo esserti fatto pestare, hai i capelli perfettamente ordinati"
"Il vantaggio di averli fatti spuntare" mi ammiccò posando un braccio sulle mie spalle e guidandomi tra la folla.
"Perché sei scappata qui?" chiese quando fummo nel corridoio.
"Volevo essere qui"
"E Christian?"
Oh, ora si arrabbierà.
"Gli ho dato buca al ristorante" dissi abbassando lo sguardo e mordendomi il labbro inferiore.
"Che cosa?" strinsi gli occhi pronta per la ramanzina che mi avrebbe fatto ritornare a pulsare la testa ma quello che le mie orecchie udirono fu tutto il contrario, la sua dolce risata.
Si abbassò per prendere il borsone scuotendo la testa e ridendo, di certo non mi aspettavo quella reazione.
Si voltò verso di me e sorridendomi mi prese la mano.
"Andiamo a casa, abbiamo in programma qualcosa che non abbiamo più seguito".
________
"Non mi piace lì, Cam"
"Va bene, la stanza è la mia quindi scelgo io" sbuffando tagliai un altro pezzo di scotch trasparente per poi porgerglielo, equilibrò la foto per poi attaccarla.
"Christian non si è fatto ancora sentire?" chiese scegliendo un'altra foto tra la vasta scelta.
"No, non ancora"
"Deve essere stata una brutta botta"
"Se lo merita dopo tutto ciò che ha fatto!" lo spinsi per la spalla mentre lui sorridente mi guardò e s'inumidì le labbra.
"Aspetta, c'è una cosa che devo fare per completare l'opera" mi prese per le spalle guidandomi verso la finestra, corrugai le sopracciglia non comprendendo finché non prese la macchina fotografica.
"No, non mi farò fotografare" dissi già rossa in volto per la vergogna.
"Andiamo, l'ho già fatto molte volte"
"Ma senza il mio permesso" posai le mani sui fianchi in segno di rimprovero imbronciandomi come tendeva fare lui.
"Non cercare di fare la dura con me" lasciò la macchina cadere sul petto sorretta dal nastro intorno al collo prendendo poi il mio volto tra le mani.
"Non fingere con me" posò delicatamente le labbra sulle mie facendomi completamente dimenticare del perché avevo tentato di sembrare arrabbiata.
Mi baciò teneramente quasi volendomi far sentire a mio agio ma tutto ciò che pensavo in quel momento era che per quel ragazzo avrei fatto qualsiasi cosa, anche ottomila foto.
Si staccò dolcemente, troppo presto per i miei gusti, lasciandomi quasi imbambolata e in uno status d'incoscienza, sentii lo scatto della macchina e spalancai immediatamente gli occhi sentendo le guance andarmi in fiamme.
"Ti prego, dimmi che non l'hai fatto"
"Oh, l'ho fatto, l'ho fatto" ghignò controllando la macchina e premendo diversi tasti.
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Come To Me
ChickLit-Quand'ero bambina sognavo un futuro perfetto, fidanzata col ragazzo perfetto, vivere in un enorme villa, avere un lavoro prestigioso, condividevo i miei desideri con mia madre che m'insegnò che per avere un futuro simile dovevo fare ogni cosa alla...