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Canzone del capitolo:
Every night- Imagine Dragons

Sentii il rumore di uno scatto e quando aprii gli occhi trovai Cameron che impugnava la sua macchina fotografica su di me, mi stava fotografando di nuovo?

"Ma che fai?" Chiesi alzandomi a sedere divertita da quello strano avvenimento.

"Nulla, non ci pensare" controllò lo scatto completamente concentrato facendo scorrere le dita su alcuni pulsanti.

"Cosa? Mi hai appena scattato una foto, come faccio a non pensarci?"

"Shh" si sistemò l'enorme cappello nero dove spuntava il ciuffo riccio dello stesso colore.

"Che cattivo" misi il musone e mi ristesi.

"Devi ancora dirmi il tuo segreto" aprii gli occhi non aspettandomi che parlasse dopo il lungo silenzio.

"Che segreto?"

"Quello di cui mi hai dato degli indovinelli, non l'ho ancora capito"

"Oh, allora mi dispiace per te" stavo diventando nervosa e socchiuse gli occhi capendolo anche lui.

"Stai solo rimandando l'inevitabile" abbassai lo sguardo e sospirai, non risposi non perché non volessi ma perché sapevo che aveva ragione, stavo solo rimandando qualcosa di cui sarebbe venuto a conoscenza.

"Credo sia ora di andare" disse alzandosi e mostrando la sua altezza naturale.

"Di già?"

"Sì, mi sono stancato" cominciò a camminare sistemandosi la macchinetta al collo e le mani nelle tasche, mi alzai velocemente togliendo i piccoli residui di erba dalla gonna.

Non capivo, s'irritava se non gli dicevo i miei segreti quando nemmeno lui lo faceva?

Velocizzai il passo per raggiungerlo, con le lunghe gambe che si trovava un suo passo valeva quattro dei miei.

Appena arrivammo alla Cadillac mise in moto correndo tra le strade, notai un carinissimo negozietto e gli scossi il braccio per farlo fermare.

"Che c'è?"

"Fermati, voglio andare lì" gli indicai il negozio e le sue sopracciglia si alzarono quando lo guardò.

"Stai scherzando?"

"No, andiamo!" dopo aver borbottato qualcosa d'incomprensibile parcheggiò e chiuse la macchina non appena fummo fuori.

Aprii delicatamente la porta in vetro studiando la magnifica maniglia di bronzo coperta da diversi particolari e lineamenti eleganti, un profumo di pulito e nuovo ci diede il benvenuto non appena entrammo rendendo tutto ancor più carino.

Un ragazzo sulla ventina ci sorrise da dietro al bancone in legno scuro e mentre camminai sentii Cameron affiancarmi, il rumore del suo passo pesante sovrastava perfino la delicata canzoncina che aleggiava tra gli scaffali.

Osservai gli incantevoli oggetti posti su di essi, dei vasi orientali, lampade colorate, quadri di paesaggi e fiori ed infine il mio sguardo si poggiò su delle tende.

Ricordai la finestra di Cameron vuota e me lo immaginai di prima mattina mentre si svegliava e imprecava con la solita voce roca per i forti raggi del sole.

Mi avvicinai a esse e sfiorai i delicati tessuti mentre gli lanciavo qualche occhiatina, mi fermai vicino a una tenda bianca semplice e mi voltai verso di lui.

"Cam"

"No, so già a cosa stai pensando"

"Dai, starebbe benissimo nella tua stanza"

Come To MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora