Canzone del capitolo:
Roots- Imagine DragonsQuando fummo abbastanza vicini da far fondere i nostri respiri, un rumore ci risvegliò da quella bolla momentanea.
"Merda" sbraitò Cameron voltandosi verso il cellulare, sul ripiano, che continuava a vibrare.
"Chi diavolo è a quest'ora?" chiese urlando io intanto mi trovavo ancora imbambolata per quello che stava per succedere, il cuore mi batteva a tremila e le guance erano infiammate.
"Cosa? Dici davvero? Cavolo Nick, ti avevo detto che era rischioso!" sbuffò portandosi una mano tra i capelli.
"Si arrivo, non muoverti da lì" sbraitò attaccando la chiamata e posando goffamente il cellulare nella tasca posteriore dei jeans attillati.
"Dove vai?" chiese mentre cercava la giacca.
"A fare una commissione"
"Alle due del mattino?"
"Già" rispose prendendo una sigaretta e portandosela tra le labbra mentre prendeva il portafogli e le chiavi.
"Posso.."
"No" mi bloccò senza farmi finire la frase.
"Andiamo Cam.."
"Non insistere, sono cose più grandi di te" sbraitò nervoso innervosendosi ancor di più quando l'accendino non intendeva far uscire la piccola fiammella.
"Cameron" misi il labbro inferiore sporgente e feci gli occhioni dolci, con Manuel e mia sorella funzionava e speravo ci sarei riuscita anche con lui.
"Ah dannazione, voi ragazze e quei faccini da cuccioli, va a prendere la giacca che fa freddo" annuii e mi precipitai all'attaccapanni per prendere il giubbotto di pelle, non trovando la manica sbuffai e imprecai varie volte prima di sentire delle enormi mani aiutarmi.
"Non riesci nemmeno a metterti una giacca" disse con un sorrisino dopo che infilai il braccio nella manica e poggiò le mani sulle mie spalle.
"Si invece" sbuffai seguendolo mentre riprendeva tra le mani la sigaretta.
Salimmo nella macchina e mi raggomitolai nel sedile.
"Cameron.."
"Cam" mi corresse cacciando la nuvola di fumo e posando un braccio fuori il finestrino abbassato, che faceva entrare il leggero venticello e svolazzare i morbidi ricci.
"Cam, dove stiamo andando di preciso?"
"Da un mio amico"
"Un amico?" chiesi sorpresa.
"Si Joi, anche se sono antipatico ho degli amici"
"Allora ammetti di esserlo" risi sotto il suo sguardo omicida.
"Simpatica come una mestruata" spalancai la bocca facendolo ridere.
"Tu lo sei tutti i giorni" lui ridacchiò calcando la fossetta, cacciò fuori il fumo dalle labbra e si portò i capelli corvini all'indietro con la mano poggiata al finestrino.
"Oh, credo che dovresti mettere un altro vaso per quei fiori nella mia stanza" disse guardandomi sottecchi.
"Perché?"
"Quando ero arrabbiato l'ho rotto buttandolo per terra"
"Cosa? Perché?"
"Mi avevi fatto arrabbiare" sbraitò.
"Era per questo che avevi distrutto metà stanza?"
"Forse" rispose prendendo la sigaretta quasi finita tra l'indice e il pollice.
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Come To Me
ChickLit-Quand'ero bambina sognavo un futuro perfetto, fidanzata col ragazzo perfetto, vivere in un enorme villa, avere un lavoro prestigioso, condividevo i miei desideri con mia madre che m'insegnò che per avere un futuro simile dovevo fare ogni cosa alla...