Capitolo Sette
Parte Uno
Mi svegliai con un forte dolore alla testa. Un dolore lancinante e martellante abbastanza acuto da svegliare il mio sonno.
Emisi un lamento involontario mentre mi mettevo seduta. Mi portai le punte delle dita tra i capelli, tenendomi la testa per aiutare il mal di testa.
Dovunque guardassi, era nero come la pece, ma dal profumo diverso capii che il grande letto non era mio. Questo era il letto di Harry.
Invece di andare nel panico, il mio cervello frugò tra i ricordi recenti.
Il congedo di Val, mi sentivo stanca – allora ricordai vagamente Harry che mi accompagnava a casa. Perché lo farebbe? Perché mi porterebbe a casa sua?
Spinsi giù il piumone pesante e lentamente mi misi in piedi, sentendomi annebbiare la vista per un secondo prima che questa sensazione andasse via. Mi tenni la fronte e mi sforzai di sbarazzarmi del mal di testa. Mi aggrappai ai lati delle scale durante tutto il tragitto per raggiungere il piano inferiore.
Lui era steso beatamente sul divano, una coperta gli copriva la parte bassa del corpo, mentre il suo petto era nudo con l'inchiostro nero dei tatuaggi. Sul serio, non credevo che li avesse.
Mi avvicinai, ma i miei piedi inciamparono nel tappeto proprio davanti al divano e sussultai, allargando istintivamente le braccia per non cadere.
Harry ispirò bruscamente mentre afferrava il mio corpo sul suo. I suoi occhi selvaggi scattarono sul mio volto scioccato ed emise una risata profonda e roca mentre le sue mani calde scivolavano sulla mia schiena.
"Cosa c'è di divertente?" sbuffai.
"Non riesci a togliermi le mani di dosso, non è vero?"
Lo derisi e mi misi in piedi, spingendo via la sua pelle calda. "Sono inciampata."
"Disse lei." Sbadigliò e si sedette sul divano mentre si grattava il petto con la mano. Squadrò quello che stavo indossando per lungo tempo, pensando tra sé e sé.
"Sei quasi svenuta perciò –"
"Hai qualcosa per il mal di testa, Harry?" Lo interruppi, indicando il dolore lancinante alla testa.
Lui si alzò e andò in cucina senza nessun problema a orientarsi alla poca luce che proveniva dalla luna. Lo seguii facendo attenzione, ammirando la sua schiena tonica e come la luna gettava le ombre su di essa, disegnandone il contorno.
Mi concentrai sulle pile apparentemente infinite di diverse medicine nel cassetto, ma non feci domande. La ingoiai insieme al bicchiere d'acqua che aveva versato per me.
"Sono in imbarazzo assoluto" farfugliai, sfregandomi gli occhi pesanti.
"Almeno è una sensazione temporanea." Dopo che lo disse, scosse leggermente la testa e andò verso il divano.
"Che ore sono?" mi sedetti ai suoi piedi, con le ginocchia piegate e coprendo metà del suo viso dalla mia vista.
Controllò il suo orologio nero in metallo. "Cinque e trenta, a quanto pare."
"E il lavoro?" Non avevo le energie per dare di matto con il mio mal di testa. Invece mi misi comoda e appoggia la testa alla parte superiore del divano, cercando di trovare una posizione che facesse meno male.
"Ti ho data malata con il tuo capo. Tutto risolto."
Ero mezza sorpresa che ci avesse pensato lui. "Grazie, Harry. Se mi avesse trovato svenuta sul pavimento .."
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Distract and sedate [Italian Translation]
FanfictionA una psicologa è stato affidato il caso di un padre alcolizzato preoccupato per sua figlia piccola e la sua anormale timidezza. La bambina di quattro anni soffre di un disturbo d'ansia sociale da quando sua madre è andata via. La specialista per l...