Capitolo Trentotto

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Capitolo Trentotto

Harry.

Frugai tra le sue cose, cassetto dopo cassetto. I vestiti erano disseminati sul pavimento della camera da letto, insieme a tutto ciò che mi era capitato sotto mano.

Alla fine i miei occhi si posarono sulla fotografia che mi aveva tenuto nascosto per tutto il tempo. Con le mani che mi tremavano afferrai i bordi, pronto a prendere a pugni un'altra superficie solida. Mi sentivo ribollire dentro. Andavo a fuoco ed ero pericoloso. Ero pronto ad esplodere in milioni di pezzi.

Matthew era più alto di me. Il suo braccio mi circondava la spalla in maniera protettiva, davanti all'uomo che quel giorno ci aveva scattato la foto. Aveva appena finito di aggiustare il vecchio Caddy e stavano festeggiando con birre e sidro. Io, a quel tempo, riuscivo solo a capire che si comportavano in modo strano, ma non ero a conoscenza del pericolo che rappresentavano per un bambino di sei anni.

Mi bruciavano gli occhi a forza di fissare la foto. Padre Rob sapeva sarebbe finita nelle mie mani. L'aveva consegnata a Hazel di proposito, perché alla fine mi sarei imbattuto in essa. Mio padre gliela aveva mandata anni e anni fa.

Hazel l'aveva tenuta per tutto il tempo.

Martha aprì la porta e spalancò gli occhi non appena mi vide. "Mi scusi, Señor. Pensavo che fosse andato va insieme alla signora Styles."

"No" borbottai, spostando lo sguardo sul pavimento visibile a malapena. Anche lei notò la confusione, e quando i nostri sguardi si incrociarono, il suo mostrava una grande pena.

Una piccola confezione di pillole era nascosto nel pugno della sua mano. "Cos'hai in mano?" mi passai una mano sugli occhi che mi bruciavano e tirai su col naso. Dovevo distrarmi.

"Solo..." balbettò, incapace di parlarmi. Camminai verso di lei e gliele strappai dalle mani. Viagra.

"A cosa ti servono, Matha? Perché ce le hai con te adesso?" questo mi avrebbe distratto dai miei guai. Tutto ciò che volevo era annullarmi e scomparire, lasciare questa città.

"Non posso dirglielo, signor Styles."

"Io penso di si, altrimenti puoi tornartene a casa e rimanerci" scattai. "Non ho-"

"Per lei!"

La mia espressione mutò sorpresa. "Per me!"

Lei sospirò e si sedette su un angolo del letto. "Ne sta prendendo una a settimana, signor Styles. Non lo sapeva."

Rimasi a bocca aperta. "Viagra? Per quale cazzo di motivo?"

"Non lo so, signor Styles! Per la signora Styles, vedo che lei è sempre così desiderosa di ricevere le sue attenzioni. E ... ho pensato che potevo essere d'aiuto. Ne ha presa qualcuna anche lei."

"Hai dato a Hazel del viagra?" ero scioccato. Finalmente capii il motivo di alcuni miei comportamenti, oltre che gli effetti ovvi. Dio, e Hazel ... Quei sogni che aveva avuto derivavano da questo. In quel caso, quasi non volevo arrabbiarmi con Martha.

"Possiamo parlarne un attimo? Hai somministrato di nascosto del viagra a me e ad Hazel perché facessimo sesso nella speranza di ottenere cosa?"

"Perché un uomo non dovrebbe mai dormire sul divano" replicò con voce piccola. "E magari la piccolina avrebbe avuto un nuovo amichetto."

"Lei non può ... non importa. A dire la verità, non parleremo mai più di questo" ordinai. Presi le pillole. "Torna a lavoro. A lei non dire niente di tutta questa storia."

Distract and sedate [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora