Capitolo Trenta

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Capitolo Trenta

Un'ora dopo il nostro arrivo, avevo già messo a letto Darcy per un sonnellino pomeridiano e mi ero comodamente sdraiata sul divano, mentre i miei tacchi si trovavano da qualche parte sul pavimento. Harry era ancora nel suo ufficio.

Sentii a malapena la sua voce profonda chiamare il mio nome. Mi affrettai a raggiungere la porta del suo ufficio e stavo per bussare quando decisi di non farlo, avrei aperto semplicemente la porta.

La grande porta in legno di quercia si aprì e sbirciai all'interno per vedere Harry seduto dietro la sua grande scrivania, il capo chino mentre fissava il legno con le mani in grembo.

Alzò lo sguardo quando feci un colpo di tosse.

"Chiudi la porta" disse, appoggiandosi allo schienale della poltrona. Non ne vedevo il motivo, ma così feci..

Mi sedetti all'angolo della sua imponente scrivania accanto alla poltrona nera sulla quale era seduto e incrocia le gambe. "Mi hai chiamata?"

"Si."

Gli avevo fatto una domanda. Aggrottai le sopracciglia guardandolo. "Il motivo?"

"Hazel, non so come dirtelo." Sospirò e afferrò i braccioli della poltrona. "È da un po' che ...  il mio vecchio stile di vita, capito?"

"Certo che si." Dondolavo leggermente le gambe mentre lui girò la poltrona nella mia direzione. Cominciai a preoccuparmi quando le sue mani afferrarono i miei polpacci.

"Capisci cosa intendo, è passato molto tempo da allora?"

"Un paio di settimane" borbottai poggiando i piedi sulle sue gambe. Cosa c'entrava questo con il problema del bere?

"Sembra molto di più" disse a denti stretti. "È molto tempo per me."

Abbassai lentamente la gamba vicino all'altra davanti a lui. "Abbiamo un accordo. Tu bevi e io vado via."

I suoi occhi scintillarono con impazienza. "Non sto parlando dell'alcol, Hazel."

La mia attenzione si concentrò sui suoi occhi, la pupilla nera dilatata nel verde. Rabbrividì quando capii a cosa si riferiva. "Oh" dissi con voce piccola, "l'altra dipendenza."

Un sorriso vittorioso si allargò sulle sue labbra carnose. Le sue dita accarezzavano la pelle più sensibile sulla mia gamba. "Non è mai stato così brutto dopo aver incontrato te."

Mi si mozzò il fiato. Mi morsi l'interno della guancia per impedire che il rossore si diffondesse sulle guance mentre osservavo la sua grande mano salire sulle mie cosce, al di sotto del vestito, leggermente tirato su.

Avvicinò la poltrona alla scrivania e afferrò le mie ginocchia. Mi colse di sorprese quando lentamente mi aprì le gambe, ma io non lo fermai. Il suo sguardo era oscuro e assetato e la sua presa aumentò quando le mie gambe erano lontane l'una dall'altra.

"Svegliati."

"Svegliati, Haze."

La voce raggiunse lentamente il mio subconscio, e poi all'improvviso mi colpì. Mi alzai di scatto, sussultando. Il mio sguardo scandagliò le pareti buie del salotto, fermandomi sul corpo di Harry che torreggiava su di me mentre io ero stesa sul divano.

"Devo dormire qui."

"No" piagnucolai, sprofondando nel divano. Era così reale ....

"Dio! Va bene" borbottò.

"Aspetta, Harry" esalai afferrando la sua mano e lui tornò a voltarsi verso di me. "Ho detto che potevi dormire nel letto con me." Riuscivo a malapena a scorgere la sua figura nel buio, ma notai il bianco brillante dei suoi denti, che indicavano un sorriso.

"Aiutami ad alzarmi" dissi pigramente.

Non potevo credere che avevo persino delle fantasie erotiche su Harry. Era tutta colpa di Lizzie.

Mi prese per la vita e io allungai le mani. Mi tirò con una mano mentre sbadigliavo. Le scale sembravano più ripide del solito. Ho persino inciampato una volta. Delle mani vennero in mio soccorso per rimettermi in piedi e mi sfregai gli occhi per vedere meglio.

Il letto era stato perfettamente rifatto da Martha fino a quando non tirai via le coperte e cercai di mettermi sotto. Il braccio di Harry si strinse intorno al mio corpo per la terza volta oggi. "Prima metti il pigiama."

Mi indicò l'armadio mentre io tentavo di recuperare i sensi e la lucidità. Era buio pesto e io ero troppo esausta per preoccuparmi di andare in bagno. Mi sfilai il vestito dalla testa e indossai velocemente una canottiera sottile e dei pantaloni della tuta.

Merda, il trucco. Emisi un gemito silenzioso e camminai faticosamente fino al bagno.

Quando tornai in camera, Harry era steso su un lato del letto con la lampada accanto che diffondeva un debole bagliore giallo all'interno della stanza.

Mi misi sotto il piumone spesso e me lo portai fin sopra il petto, chiudendo gli occhi.

Percepivo il suo sguardo fisso su di me. "Non avvicinarti al mio lato del letto."

"Che cosa stavi sognando quando ti ho svegliato, Hazel?"

Mi voltai dall'altra parte per evitare il suo sguardo inquisitorio. "No posso dirtelo."

Lui fece un respiro profondo e anche lui si rigirò nel letto. "Parli nel sonno ... a dire la verità, fai un sacco di rumori mentre dormi."

Spalancai la bocca e mi voltai di scatto per cogliere il suo sorrisetto compiaciuto prima che spegnesse la luce.

"Buonanotte, Hazel. Sogni d'oro."

Distract and sedate [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora