Capitolo Trentuno
Trasalii al rumore risonante di un tuono, nascondendomi sotto le coperte.
Rimbombò nella grande casa vuota e attraverso il mio corpo tremolante. Un bagliore illuminò la stanza nel momento esatto in cui pensai che fosse terminato.
Sussultai ad un altro tuono.
"Shh" sussurrò qualcuno.
Mi resi conto del rifugio in cui mi ero nascosta e cominciai a sentire un peso addosso.
"È solo un temporale, piccola." La voce calma e profonda di Harry riempì le mie orecchie. Non sapevo se si trattasse soltanto di una creazione del mio subconscio affinché mi calmassi.
Nascosi la testa nel calore circostante in modo da non vedere i bagliori luminosi e attutire la vibrazione del tuono greve.
"Calmati ... ci sono io" mormorò.
La presa intorno al mio corpo aumentò e la mia testa toccò nuovamente qualcosa di caldo. Sorpresa, aprii gli occhi stanchi per vedere che ero rannicchiata tra le braccia di Harry. La testa premuta contro il suo petto nudo e caldo, le sue gambe intrecciate alle mie sotto le coperte.
"Harry" lo chiamai, solo per esserne sicura.
Sopra di me, un profondo sussurro raggiunse il mio orecchio. "Sono qui. Dormi."
Chiusi di nuovo gli occhi con un senso di sollievo. Una parte di me mi diceva che sarei dovuta ritornare nel mio lato del letto, ma era una parte molto piccola che non poteva resistere al profumo di Harry che inibiva i miei sensi e al calore che mi travolgeva mentre ero nascosta tra le sue braccia.
All'interno della stanza vi era una debole luce –dovevano essere le cinque circa. Anche se, con il temporale poteva essere qualsiasi ora. Fuori dalla nostra finestra, nuvole scure ingombravano il cielo, colpendo la terra con numerosi fulmini nel giro di pochi istanti.
Harry suppose che mi fossi addormentata, penso. Con le dita mi accarezzava dolcemente la schiena su e giù. Fece un respiro e tracciò dei disegni sulla mia schiena. Le mie labbra indugiarono sulla sua pelle e il suo tocco si fece più lento. Lasciai un bacio al centro del petto, dove immaginavo si trovasse il cuore.
In quel momento, realizzai che non importava cosa avesse fatto Anna, cosa avesse detto sua mamma, non avrebbe mutato ciò che provavamo noi in attimi come questi. In questi momenti le nostre preoccupazioni rimanevano fuori dalla porta della camera da letto.
"Hazel ..." il suo tono era affabile ma scherzoso.
Mormorai un si mentre le mie ciglia accarezzavano il suo petto. Il mio sguardo scivolò su un piccolo tatuaggio che rappresentava una spessa corda intorno ad un cuore.
"Hai fatto un brutto sogno, amore?"
"Non parlarmi come se fossi una bambina di tre anni in difficoltà. Sono una donna, Harry. E non sono affari tuoi. Non ho avuto alcun incubo. No, nessuno."
Cercò di trattenersi ma una risata profonda fece eco nel suo petto come un tuono.
Un altro lampo attraversò la finestra e io strinsi la presa su di lui.
"Hai paura anche dei tuoni?" sembrava stupito.
"Si, un po'..."
Sospirò e scivolò sotto le coperte per appoggiare la testa contro la mia sul cuscino. Mi osservava intensamente, studiandomi e analizzandomi solo con un'occhiata.
Stava anche cercando di non sorridere, glielo si leggeva negli occhi. "Chi hai sognato?"
"Nessuno! Non c'è stato nessun sogno" insistei. Mi accarezzò la guancia con la mano e io chiusi gli occhi per evitare il suo sguardo. "Per favore, possiamo lasciar perdere?"
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Distract and sedate [Italian Translation]
FanfictionA una psicologa è stato affidato il caso di un padre alcolizzato preoccupato per sua figlia piccola e la sua anormale timidezza. La bambina di quattro anni soffre di un disturbo d'ansia sociale da quando sua madre è andata via. La specialista per l...