Capitolo Quarantacinque

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Capitolo Quarantacinque

Per il Sig. Styles e la Sig.na Rodgers

Presto si terrà l'annuale ballo di primavera di Breckenridge e siamo lieti di invitarvi per una cena composta di tre portate, tanto divertimento e una sala da ballo. Il municipio sarà aperto a partire dalle sette e mezza del giorno primo maggio. Poiché si tratta di un evento di gala e saranno offerti alcolici, chiediamo che i minori rimangano a casa. Cordiali saluti, il sindaco E. Winston.

"Non vedo perché andare."

"Sono felice che la pensiamo allo stesso modo, per una volta" mugugnai.

Un cipiglio si formò sul suo volto. "Non vuoi andare?"

"Niente affatto."

"Beh ... Perché no?" Alzò lo sguardo dal libro che stava leggendo e mi osservò dall'altro lato della cucina.

"Non ne vedo il motivo" dichiarai. Versai del succo d'arancia in un bicchiere e mi sedetti al tavolo, di fronte a lui.

"Ma, pensavo che ti piacesse ballare?"

"A volte si, a volte no." Quando addentai un pezzo di bacon lui abbassò il libro sul tavolo.

"Ce n'è dell'altro sulla griglia?" chiese alzandosi.

Sospirai in tono afflitto. "Temo di no."

Fece scioccare la lingua con le sopracciglia aggrottate. "Che peccato." Tornò a sedersi e aprì di nuovo il libro.

Ingoiai un pezzo di toast e uovo. "Cosa leggi?"

Voltò lentamente pagina. "Sono arrivato a metà dell'Uomo Invisibile, di H.G. Wells."

"Oh, lui viene ucciso alla fine. Marvel porta a termine il suo lavoro."

Chiuse il libro in un battibaleno. Si alzò con un grugnito infastidito e uscì dalla cucina, probabilmente per andare a scegliere un altro libro dalla libreria.

Darcy gironzolava nella stanza, aggrottando le sopracciglia alla reazione di suo padre. "Hazel, che ha papà?"

"Non lo so, tesoro. Ci sono le uova con il bacon sul fornello, se hai fame."

Si arrampicò sullo sgabello accanto a me. "Sei arrabbiata con papà?"

"Ci sono anche i toast se-"

Il tono della sua voce mostrava una certa preoccupazione. "Allora?"

Forzai un sorriso. "No, Darcy. Va tutto bene." Un'altra abitudine che avevo preso da Harry. Andava sempre tutto bene.

"Non lo so ... Questa volta non ha riso quando gli ho raccontato cosa abbiamo fatto Sammy e io la scorsa notte."

Mi imponevo di non sentirmi in colpa, ma vi erano dei momenti in cui un pizzico di empatia si impossessava di me. Le nostre discussioni e il nostro silenzio non mutava il fatto che non mi piaceva vederlo triste, come era un tempo. In realtà, quella era la parte peggiore.

"Andremo al ballo." Harry fece ritorno in cucina con in mano un libro più grande e si accomodò a capotavola.

Quando Darcy spostò lo sguardo su di me, io mostrai un sorriso rigido sulle labbra. "Pensavo che fossimo d'accordo sul fatto che non saremmo andati, Harry-caro."

Si accorse che con noi c'era la bambina quando alzò il naso dalle pagine del libro. Il suo sguardo tornò a posarsi su di me. "Sarà una bella esperienza" affermò in tono schietto.

"Posso parlarti in privato-?"

"Ho già confermato i nostri posti." Spostò l'attenzione su Darcy. "Secondo te Hazel dovrebbe andare al ballo con papà, non è vero, piccola?"

Distract and sedate [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora