Capitolo Cinquanta
"Non ti farò del male. Non ho mai voluto fartene" affermò contro il mio busto. Non avevo idea del perché dicesse cose simili. "Tutto quello che è successo tra noi appartiene al passato, giusto? Riesci a dimenticare?"
"Si, Harry." Lo guidai all'indietro e il getto d'acqua finì sull'attaccatura dei suoi capelli mentre lavavo via lo shampoo. Si teneva alle mie gambe per restare in equilibrio mentre indietreggiava. Ora la sua espressione mostrava preoccupazione, una cosa che non avevo visto molte volte sul suo volto.
"Pensi che io abbia usato le donne in passato?"
"... No."
La mia esitazione costituì già una risposta per lui. "Hai capito perché lo facevo?"
Sospirai debolmente, afferrandolo per la nuca. "Alcuni lo fanno per distrarsi, alcuni sono semplicemente dipendenti da quel senso di gratificazione, mentre altri lo fanno per soddisfare un ego affamato e una bassa autostima. Ma no, non ho idea del perché tu lo facessi."
I suoi occhi si abbassarono sul mio volto. "Tutti i motivi che hai citato tu." Tirò via il collo dall'acqua bollente e il suo naso solleticò la parte appena sotto il mio sesso. Stava emergendo una certa solitudine in lui. "Non avevo rispetto per quelle ragazze, per me stesso. Di molte di loro non riuscivo neppure a ricordare i nomi. Non ricordo neppure un volto."
Feci scivolare le mani sulle sue spalle e lo accarezzai senza fretta. "Tutti noi abbiamo fatto cose di cui non andiamo fieri." Sollevò lo sguardo e strinsi le sue ampie spalle.
"Che motivo c'era?" mi chiese, come se ci avesse riflettuto più e più volte senza giungere a una conclusione, come se io potessi saperlo.
"A volte le ragioni sono troppo complicate per essere comprese dalla nostra mente."
Fece scivolare la fronte contro di me e chiuse gli occhi per un momento, facendo respiri profondi. Il suo volto era nascosto, riuscivo a vedere solo un ammasso di ricci scuri incollato alla mia pelle e la sua nuca.
"Se mai dovessimo fare l'amore, non sono sicuro che sarebbe il sesso che ho sempre saputo."
Con le dita graffiavo il suo collo, raccogliendo i capelli quando li incontravo. "Per quale motivo?"
Il suo tono era solenne. "Per via dell'enorme rispetto che provo per te, il tuo giudizio e" con la mano mi cinse delicatamente le gambe, "il tuo corpo dal valore inestimabile."
Frugai nella mia mente in cerca di una risposta. Incespicavo tra le parole ma ben presto lui posò il palmo della mano sulla parte laterale della mia gamba e la strinse per farmi tacere.
"Ti fidi di me?" mormorò. Spinse leggermente i fianchi in avanti sorprendendomi con dei baci lungo i miei fianchi. Io chiusi gli occhi e inspirai, barcollando. "Ti fidi?"
"Certo che si, Harry." Rivelai infine. "Farei la doccia con te, se non fosse così?"
"Spero sia una domanda retorica." Mi lanciò un'occhiata appena un momento prima che il mio bassoventre venisse scaldato con cura dall'ondata delle sue labbra. "Mi desideri?"
"Cosa?" mormorai.
La punta delle sue dita si muovevano in maniera circolare sulla mia vita. "Desideri il mio tocco?" Un altro bacio, più in basso di prima. Il suo sguardo abbandonò il mio viso. "Cosa si prova a sapere che mi viene duro al solo pensiero la notte?"
Piagnucolai quando lui leccò le chiazze rosee sparse sulla vita e sui fianchi. La mia presa sulle sue spalle aumentò e lui ridacchiò consapevole. Era così vicino a me. "C'è un qualcosa nel non poter avere ciò di cui hai bisogno che ti tortura" mi stuzzicò. "In alcune notti, quel qualcosa mi mangia vivo."
STAI LEGGENDO
Distract and sedate [Italian Translation]
FanficA una psicologa è stato affidato il caso di un padre alcolizzato preoccupato per sua figlia piccola e la sua anormale timidezza. La bambina di quattro anni soffre di un disturbo d'ansia sociale da quando sua madre è andata via. La specialista per l...