Capitolo Cinquantatre

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Capitolo Cinquantatre

Harry.

Mi aggiustai la cravatta nera intorno al collo quando ci dissero di accomodarci. Il prete presentò il tema del giorno, dell'accettazione e del perdono mentre i miei occhi vagavano nell'ambiente che mi circondava. Le vetrate colorate gettavano una luce di varie sfumature all'interno della cattedrale e quando sbattevo le palpebre riuscivo a vedere per un attimo il colore attraverso le palpebre.

Il braccio caldo di Hazel era accanto a me sulla destra, Darcy era al catechismo e mia madre si trovava nella fila davanti a noi. Jeff era da qualche parte nel retro. In realtà, quasi tutta la città si era riunita nella grande chiesa quella mattina. Un uomo dai capelli grigi si trovava proprio al mio fianco. Sentivo la voglia di fare un'espressione di disgusto ogni volta che tossiva.

Quando le persone si alzarono, Hazel fece lo stesso e mi incitò ad alzarmi insieme a lei. Il testo della canzone era proiettato su uno grande schermo e partì la musica. Ascoltai un gruppo di donne più grandi dietro di me che non sapevano neppure cantare e mi chiedevo perché provassero a farlo. Per via della loro fede, supposi.

Hazel mi diede una gomitata quando si accorse che non stavo cantando insieme a loro. Alzai gli occhi al cielo e mi impegnai a mimare le parole con le labbra.

Non prestavo molta attenzione a quello che si stava dicendo. Ero preoccupato. Non sapevo quanto tempo ci era rimasto, a me e a Hazel, dopo quello che aveva detto. Mi mandava in confusione, mi diceva che non stavamo più insieme e poi mi teneva il braccio in chiesa.

"E quello è il momento in cui aprirete gli occhi" annunciò il prete. "Il momento in cui saprete che avete fatto cosa giusta. Probabilmente avrete pensato che perdonare significa arrendersi, ma questa è soltanto un'illusione della parte più mortale della qualità umana, l'ego. Perdonare significa rimuovere un peso dal proprio cuore e fare spazio a quelli che meritano il vostro amore. Perdonare, signore e signori, è l'equilibrio dell'anima."

Loro annuirono, quasi tutti. Come facevano a sapere queste cose?

"Stiamo tutti lottando contro qualcosa" disse nel microfono con un forte accento del Colorado. "E a volte vinciamo, a volte perdiamo. In entrambi i casi, dobbiamo perdonare o altrimenti lasceremo che ci distrugga dentro. Vi mangerà vivi!" Feci un balzo sul banco. Mi stavo facendo prendere troppo da quello che stava dicendo. "Chi dovete perdonare?" Potevo giurare che stava fissando unicamente me nella chiesa affollata. "Il nemico di una vita, un amico, un membro della propria famiglia? Voi stessi? Cos'è che vi sta mangiando vivi da tutta la vita? Lo sapete? Ne avete una minima idea? Forse il pensiero del perdono vi è così estraneo che non lo sapete. " Bevve un sorso d'acqua e deglutì rumorosamente.

"Devo perdonare mio padre per aver picchiato mia madre. Non gli voglio bene, potrebbe morire domani, ma io lo perdono. Lo capite tutti?" Dei sì si levarono dalla folla. Loro non ne avevano la minima idea.

"Non poteva fare a meno di essere chi era e ora lo capisco. È al sicuro e tutte le notti prego per lui. Per così tanto tempo ho permesso che mi divorasse. Non era aggressivo né vorace, ma per il semplice fatto che lo facessi entrare, mi faceva del male. Mi ha inflitto dolore e ho subito le mie battaglie, solo io contro me stesso. È una cosa stupida, gente?"

Distolsi lo sguardo dalla figura del prete, abbassando gli occhi. Quando chiusi gli occhi la sua figura prese vita nella mia mente. Una parte di me voleva dire che era stupido, molto stupido, ma zittii quel pensiero.

"Quelle persone che vi hanno fatto del male, ogni singola persona, consapevoli o meno, loro non meritano le vostre energie. Perdete più tempo ad odiare che ad amare e questo vi ucciderà. Scommetto che vi prendete cura più di quelli che vi amano che di quelli che vi odiano, e allora perché è così difficile? Perché siamo solo degli esseri umani, persi nel sistema delle cose. L'oppressione della società e la rassegnazione delle vostre menti di fronte alla tecnologia. Siamo pigri. Desideriamo le cose facili. È molto più difficile amare che odiare. Per alcune persone l'odio può essere una gratificazione che l'amore non sarà mai in grado di fornire. Mi dispiace così tanto per loro, perché le persone che li amano vedranno questo nei loro occhi."

Distract and sedate [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora