Capitolo Quindici (pt 2)

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Capitolo Quindici

Parte Due

Il viaggio fu abbastanza lungo, circa trenta minuti su una strada scoscesa. Non parlammo molto, ad eccezione delle domande di Darcy sulla distanza delle stalle situate a nord.

"Penso che vi aspetterò qui" dichiarai.

Darcy stava per essere tirata fuori dal suo seggiolino, quando protestò "Ma tu devi venire a guardarmi, Hazel."

"Davvero non posso, dolcezza. Sono sincera, non posso farlo" mormorai, appoggiando la testa sul gomito.

"Ma .." fece una pausa. "Papà sentirà la tua mancanza."

Feci una risatina, senza controllare la sua reazione dietro di me. "Sono sicura che starà bene da solo."

Lei sospirò in maniera melodrammatica "Okay."

"Sarò qui nel caso avessi bisogno di me, piccola." Sentii lo sportello chiudersi piano.

Ero seduta sul sedile del passeggero da un bel po' quando mi resi conto che stavo cominciando ad annoiarmi. Allungai il collo per guardare fuori dal finestrino del guidatore. Ora Harry era in piedi sotto il portico delle stalle con Jeff di fronte a lui. Stavano chiacchierando e Harry incrociò le braccia sul petto in quella sua posa sulla difensiva. Mi chiesi se fosse a conoscenza di quanto poteva essere intimidatorio.

Pensai a come avevo scoperto un altro Harry prima. Quello scherzoso in cima alla mia lista. Il trasferimento al ranch sembrava sempre meno insensato. Harry non era poi un cattivo investimento. Potrei essere pazza, ma lui poteva persino essere ... una persona simpatica.

Lo guardai di nuovo. Non era lì ma Darcy era seduta su un piccolo pony con le gambe pelose. Jeff stava guidando il pony all'interno di un recinto circolare. Mi sembrava di stare sul pony, solo guardandola.

Sobbalzai quando lo sportello del mio lato venne aperto. "Esci, Hazel" sussurrò, abbassando la testa alla mia altezza. Mi voltai per vedere il suo braccio appoggiato allo sportello, l'altro sull'angolo del sedile accanto alla mia gamba.

"Mi stai prendendo in giro, vero?"

"No." Fece un sorrisetto ambiguo mentre avvicinava la fronte al polso. "Esci dall'auto, ti prego."

Mi misi a braccia conserte. "Sono molto contenta di stare qui."

Sentii le sue dita sfiorarmi il ginocchio. Tornai a guardarlo per vedere che si stava sporgendo su di me per raggiungere lo scomparto tra i sedili.

Vi frugò dentro prima di estrarre una chiave inglese. "I cavalli sono amichevoli."

"Bene, ma ancora non mi piacciono."

Lui alzò un sopracciglio e io distolsi lo sguardo. Mosse la testa per trovarsi di fronte alla mia e usò il dito per portare indietro il mio mento in modo da sfiorare il suo. "Quando hai cavalcato un cavallo con cui hai avuto una brutta esperienza?"

"B-beh.." spostai lo sguardo dalle sue labbra rosee ai suoi occhi profondi. "Non l'ho fatto, in realtà."

Emise un suono che era a metà tra uno sbuffo e una risatina. "Incredibile."

Il suo dito scivolò lungo il mio collo prima di aggrapparsi al lato più lontano del sedile. "Non hai motivo di aver paura dei cavalli. Non ti hanno fatto nulla."

"Ma, Harry la donna che dirigeva una delle mie case famiglia ci raccontava costantemente storie di come un cavallo colpì suo figlio in testa, con un calcio e non fu mai più del tutto normale, e i cavalli hanno dato dei calci alle persone –"

Distract and sedate [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora