Capitolo Quarantanove

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Capitolo Quarantanove

Quando entrai in camera da letto, le lenzuola bianche erano immacolate e perfettamente in ordine. Il vestito mi dava fastidio sulla pelle mentre passavo accanto a letto, diretta verso la porta del bagno.

"Vai a fare una doccia?" La mano di Harry raggiunse il pomello della porta prima della mia e comparve il suo ghigno.

"Si, Harry ... Ora per favore, togliti. Sto congelando."

Mi cinse con il braccio e io strinsi le labbra. "Stavo pensando," ansimò, afferrandomi per un fianco. "Possiamo andare insieme, possiamo farla insieme la doccia."

"Io ... sembra una cosa molto intima, Harry." Le sue labbra mi solleticavano il collo, risalendo lungo la mascella.

"È così" mormorò nel mio orecchio. Lasciò un bacio umido sul lobo dell'orecchio, giocherellando delicatamente con esso tra le sue labbra. Un brivido mi percorse la nuca. "Voglio farlo."

Senza dire un'altra parola, aprì la porta ed entrò in bagno camminando all'indietro mentre la sua mano mi guidava. I suoi movimenti erano esperti quando si fermò e mi diede modo di abituarmi al calore della sua presenza. La sua pelle aderiva al tessuto umido e attillato del mio abito.

"Harry" sussurrai timida.

"Non dobbiamo spingerci oltre. Voglio solo fare la doccia insieme a te." Il tono serio della sua voce mi sorprese.

Affondai i denti nel labbro inferiore, per nascondere un sorriso ma senza successo. "Apri l'acqua calda."

Lui ridacchiò sonoramente e fece come avevo detto. Ora con l'acqua che picchiettava contro le piastrelle, sperai quasi che non mi sentisse sussurrare, "Spogliami."

I suoi occhi incrociarono i miei e le sue mani scivolarono sulla mia schiena per abbassare la zip. La trovò sul fianco e la abbassò con cautela tra il fango incastrato nella cerniera. Il suo sguardo rimase sul mio volto ma io abbassai il mio sui suoi tatuaggi quando fece scivolare il vestito sulle spalle. Il materiale pesante cadde al suolo e un peso alleggerì il mio corpo. Le sue dita mi abbracciarono per slacciare il reggiseno e me lo tolse.

Quando il suo sguardo si abbassò leggermente, tornò di nuovo sul mio volto, divertito e scioccato. "Non indossi biancheria intima."

"Il vestito – era.." Lasciai perdere la scusa, ancora non riuscivo ad incrociare il suo sguardo.

"Oh Dio."

Feci scivolare le mani dal suo petto alla porta della doccia e avanzai sotto il getto caldo. Regolai la temperatura a mio piacimento e lasciai che l'acqua ripulisse il mio corpo e i miei capelli dal fango e dalla sporcizia. Il trucco era andato via del tutto nel frattempo che Harry aprì la porta e scivolò dietro di me.

In silenzio, recuperò una saponetta dal ripiano. Ebbi un leggero sussulto quando appoggiò le labbra sulla mia spalla bagnata mentre con la saponetta nella sua grande mano mi insaponava il ventre. Appoggiai la mano sul suo braccio mentre lui compieva languidi movimenti circolari lungo il solco tra i miei seni, lungo le braccia, per poi seguire la curva dei miei fianchi.

Ripose la saponetta al suo posto. Le sue mani si avvinghiarono alle mie spalle sul davanti mentre con le labbra mi baciava la parte alta della schiena. Gettai la testa all'indietro e i capelli si raccolsero sulle spalle. Percepivo i movimenti delle sue labbra carnose, nel contempo lui accarezzava la forma a V tra i miei fianchi ricoperti di schiuma, le costole sporgenti mentre io risucchiai un respiro, per poi risalire sui seni. Li accarezzò entrambi con i palmi sotto il getto dell'acqua rapido. Feci un respiro profondo.

Succhiò un punto all'angolo della mascella, spingendosi leggermente in avanti perché incontrassi il suo petto asciutto. Le sue labbra mi riempirono il collo di baci mentre si immergeva anche lui sotto l'acqua calda. Le goccioline d'acqua cadevano sul mio volto e aprii le labbra. La schiuma scivolava dalla parte superiore del mio corpo lungo le gambe molli fino al tubo di scarico.

Mi lasciò andare per fare un passo avanti sotto il getto d'acqua e posò il sapone nell'angolo in alto della doccia. Io mi presi un momento per rimettermi in sesto dopo il tuo tocco eccitante, il mio sedativo.

Il suo corpo era lì esposto dinanzi a me, in maniera audace, come se io non mi trovassi neppure lì. Con le dita sfiorai i muscoli sodi della sua schiena abbronzata, che si contraevano e si rilassavano mentre lui si lavava le braccia.

Posai una mano sulla sua gamba e feci scivolare l'altra lungo la sua schiena. Mi presi il mio tempo per toccare l'opera d'arte che avevo di fronte. Le sporgenze della sua figura grande ed esposta, la voglia dietro la spalla che in qualche modo la rendeva perfetta.

Il mio palmo avanzò lentamente lungo la parte superiore della sua coscia mentre io mi premevo contro di lui. I suoi movimenti si fermarono nel giro di una frazione di secondo. Sistemai la testa contro la sua pelle calda, godendomi quella sensazione di calore.

Le mie labbra gli percorsero la nuca mentre mi mettevo dritta, incontrando il suo orecchio. "Perché volevi fare la doccia con me?"

Gettò la testa all'indietro, l'acqua scivolò sui suoi capelli e poi sul mio corpo nudo. "Tu hai soddisfatto la tua fantasia. Questa è una delle mie."

Si voltò in maniera cauta e si inginocchiò ai miei piedi, porgendomi una confezione di shampoo.

Sorrisi debolmente, risucchiando l'interno della guancia mentre toglievo il tappo dallo shampoo e ne versai una discreta quantità nella mia mano a coppa. L'aroma di mela mi raggiunse. Con le mani si aggrappò ai miei polpacci, e inclinò la testa verso di me con il mento premuto contro il mio ventre.

Quando infilai le mani tra i suoi capelli bagnati mi si aprirono davanti agli occhi gli scenari meravigliosi che nascondeva dentro di sé. Gli massaggiai piano la testa fino a quando lui chiuse gli occhi, mentre ondeggiava la testa seguendo il movimento delle mie dita.

Era davvero una bella persona. Ogni aspetto della sua personalità mi lasciava completamente stupefatta. Non capivo come gli altri non riuscissero a vederla. Eppure, io non ero riuscita a prendermene cura. Ne ero consapevole. Con gli occhi ancora chiusi, la guancia premuta al mio stomaco, provava lentamente a baciarmi mentre io muovevo le dita in maniera circolare tra i suoi capelli. Avrei voluto rimanere in quella posizione per sempre.

Sentii le sue mani sulla parte posteriore delle mie gambe facendomi quasi piegare le ginocchia. Abbracciò le mie curve e provò di nuovo il piacere di stringerle delicatamente. Sussultai sorpresa, cosa che fece allargare un ghigno sul suo volto, metà del quale lo percepii contro il mio stomaco.

Aprì gli occhi e io vi guardai dentro con un'espressione spensierata. Più lo guardavo negli occhi, più svaniva. Le mie dita accarezzavano ancora i suoi capelli lunghi, ma la mia esistenza era ancorata alla sua.

Non c'erano più orgoglio, bugie, alzate d'occhi al cielo. In quel momento, che durasse un secondo o un'eternità, eravamo solo due esseri umani che non avevano nulla se non le proprie anime nude. Eravamo entrambi privi di vestiti e di maschere, ed era incredibile.


Distract and sedate [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora