Capitolo Quaranta

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Capitolo Quaranta

Harry schivò appena in tempo il secondo pugno scagliato contro la sua faccia. Si limitava ad evitare i tentativi degli uomini di colpirlo, senza mai attaccarli. Era stato ferito nel profondo e gemeva ad ogni colpo. Il più robusto degli uomini si avventò su di lui.

Io mi alzai dallo sgabello prima di fare un respiro profondo e saltai sulla schiena dell'avversario di Harry. Dire che avevo interrotto la rissa sarebbe stato un eufemismo. L'uomo ringhiò e io lanciai un urlo, mentre venivo sballottata da un lato e dall'altro sulla sua schiena. La mia testa mancò di poco la TV quando mi lanciò come fossi un sacco di patate.

Mollai la presa e caddi dalle sue spalle per andare a sbattere con la fronte contro la superficie. Emisi un rantolo per il dolore e mi alzai da terra. Mi ritrovai sotto un tavolo e mi rannicchiai ancora di più nel mio rifugio mentre delle urla assordanti mi stordivano.

Sentii un rimbombo alle mie spalle e mi voltai appena in tempo per vedere Harry scansarsi mentre gli era stata lanciata contro una sedia. Andò a schiantarsi sulla finestra e il vetro si frantumò in mille pezzi che caddero al suolo. Harry scattò in avanti e si lanciò contro quello stupido che mi aveva gettata qui sotto. L'uomo barcollò all'indietro abbastanza da permettere a Harry di scivolare sul pavimento e di mettersi in ginocchio al mio fianco.

Urlò per sovrastare il rumore della gente che ci circondava. "Stai bene?"

Quando annuii in modo vago, mi tirò fuori da lì sotto e mi spinse in direzione della porta. Mi bloccai quando vidi che ritornava dall'uomo che nel frattempo di era messo in piedi.

Questa volta Harry si scagliò con tutto il suo corpo su di lui, sferrandogli una ginocchiata all'altezza dell'inguine. Feci una smorfia di fronte all'urlo di dolore che mi perforò le orecchie.

Harry corse verso di me e mi prese per mano per tirarmi via. "Andiamo, Hazel. Dobbiamo andare via di qui!"

Spostò lo sguardo tra il cavallo e l'automobile, prendendo mentalmente una decisione e poi mi tirò verso il cavallo.

"N-no, Harry. Non puoi-"

Si voltò verso di me e mi scontrai contro il suo petto, mentre degli occhi verdi mi scrutavano dall'alto. "Non ti farò del male, non lo farei mai, e sarò dannato se lascerò che ti accada qualcosa. Non abbiamo molto tempo. Fidati di me."

Mi voltai per vedere l'uomo furioso che zoppicava verso di noi con la mano chiusa in un pugno lungo il fianco, mentre imprecava e lanciava minacce a Harry. Dovevo decidere in fretta.

In lontananza, si riuscivano a sentire delle urla profonde e forti mentre il cavallo prendeva velocità lungo la strada ricoperta di fango. Strinsi la presa intorno al busto di Harry mentre lui con una mano afferrò le mie braccia e con l'altra teneva le redini. Le gocce d'acqua pizzicavano al contatto con la mia faccia. Assaggiai il sapore metallico del sangue che mi scorreva all'angolo della bocca. La testa cominciava a pulsare. Penso che mi stesse sanguinando la fronte, un graffio per via del tavolo.

Un tuono risuonò nelle mie vene e un fulmine si abbatté a poca distanza da noi e io mi strinsi di più a Harry.

"Ci siamo quasi" disse. "Non lasciarmi."

Sapevo che non lo avrei fatto: se lo avessi fatto, sarei precipitata dal cavallo che galoppava e mi sarei fatta male. Era più o meno la stessa situazione della nostra relazione.

Il fulmine spaventò il cavallo che fece un balzo, seguito da un urlo che si liberò dalle mie labbra.

"Wow..." Harry riprese il controllo e imboccò la strada che portava a casa di sua madre. "Stai bene, Hazel?"

Distract and sedate [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora