Capitolo Ventisette

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Capitolo Ventisette

Quella sera la madre di Harry andò via piuttosto tardi. Provai ad insistere perché rimanesse per la notte ma lei disse che aveva guidato di notte un centinaio di volte, negli anni passati immaginai.

Harry si comportò in modo strano quella notte, come se avesse un pensiero fisso in testa. Ero sicura che avesse cominciato a pensarci dopo la chiacchierata durata un'ora con sua madre. Non venne a letto. Anzi, rimase nel suo ufficio che si trovava nell'altra ala della casa. La luce rimase accesa per tutta la notte.

Venne il sabato, Harry dormì buona parte della mattinata e del pomeriggio perché era stanco. La sera tornò ad essere se stesso, tornando a fare stupide osservazioni sui programmi che davano in TV alle quali io ridevo senza un particolare motivo.

Darcy, avevamo iniziato a notare, andava a letto molto più tardi di quanto avrebbe dovuto. In qualche modo riusciva a portare Sammy in camera sua nel bel mezzo della notte. Non ero del tutto sicura del perché. Aiutai Harry a mettere a punto un piano per far sì che tornasse a dormire presto in modo che potesse svegliarsi per le sette per andare a scuola.

La mia mente non smetteva di rimuginare su quello che mi aveva detto Darcy venerdì. Nessuno mi aveva scaldato il cuore in quel modo. Non era ancora terminato il suo effetto. Potrebbe non terminare mai. Non lo avevo ancora detto a Harry.

E questo porta a lunedì, l'inizio di una nuova settimana, qui in questa meravigliosa fattoria. La mamma di Harry aveva chiamato perché andassimo a vedere la sua serra. Darcy era eccitata quando le disse che sua nonna gestiva un vivaio.

Legai i ricci crespi in una coda alta mentre aggrottai le sopracciglia davanti al mio armadio. Nessun capo d'abbigliamento era adatto.

"Haze..." la voce di Harry si faceva più alta a mano a mano che saliva le scale. La porta della camera si aprì e misi le mani sui fianchi.

"Regola numero tre. Entrare dopo aver bussato."

Lui fece un sorrisetto furbo. "Giorno."

Sospirai in maniera drammatica e mi accasciai sul letto. "Buongiorno, Harry."

Lui si avvicinò e dolcemente, mi fece rimettere in piedi. "Mia cara, sei adorabile come questa bella giornata."

"Sono ancora in pigiama."

Con mia sorpresa, mi fece fare una giravolta. "E sei adorabile."

"Smettila, Harry" risi, cercando di sistemarmi la canotta. Mi prese tra le braccia e fece svanire il mio momentaneo capogiro. Il suo volto era esattamente davanti al mio. Il profumo della sua colonia abbracciava i miei sensi.

"Metti il vestito bianco" sussurrò. Alzai un sopracciglio e lui ripeté fiduciosamente, "quello bianco, con quegli strambi merletti sulla schiena."

"Beh se pensi che sia strambo allora perché dovrei indossarlo?" domandai.

Mi diede un veloce bacio sul naso e io lo arricciai. La sua mano lasciò il mio fianco e si voltò verso l'armadio, dandomi le spalle.

Sorrisi e mi appoggiai alle sue spalle per guardare. "Che stai facendo adesso?"

Aveva la parte superiore della fronte corrugata per la concentrazione prima di tirar fuori il mio vestitino bianco dalla mensola. In effetti, aveva un piccolo inserto in pizzo a forma di V sulla schiena, ma fino a quel momento non lo avevo neppure notato.

"Questo" affermò, porgendomelo.

Comincia a sorridere e lui ammiccò in modo affascinante. "Potrei anche aiutarti ad indossarlo, se ti fa piacere."

Distract and sedate [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora