Capitolo Settanta

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Capitolo Settanta

'Sedati stiamo sorseggiando un veleno che non ha mai punto. I nostri denti e polmoni sono foderati con la sua feccia.'

Harry.

Avevo gli occhi gonfi e arrossati quando al mattino fui risvegliato dal mio sonno troppo presto. Di solito erano degli incubi raccapriccianti a svegliarmi, ma questa volta si trattava di qualcos'altro. Mentre giacevo rannicchiato sul letto, aggrappato al suo cuscino, qualcosa mi turbava dentro. Non era il solito dolore fisico. Il silenzio era agghiacciante.

Strinsi le coperte in un pugno quando sentii un forte colpo alla porta. "Harold Styles, è lì dentro?"

"Chi parla?" chiesi.

Fecero irruzione nella camera e due poliziotti si avvicinarono al letto. "Lei è in arresto. Ci segua, signore."

"No!" ringhiai mettendo a fuoco la situazione. Mi misi in piedi sulle ginocchia molli e mi fiondai alla porta della camera da letto di Darcy, impedendo loro di entrare. "Io non ho fatto niente. Non posso lasciare mia figlia da sola."

"Lei è già stata trasferita in un luogo sicuro-"

"Non potete portarmela via, cazzo!" Allora entrambi si avvicinarono a me. Io non avevo le energie per sbarazzarmi di loro. Mi dimenavo e lottavo inutilmente.

Non poteva succedere davvero.

Uno degli agenti fu costretto ad alzare la voce. "Non opponga resistenza, signore. La porteremo in una cella di custodia e sarà valutato per stabilire se le accuse mosse contro di lei sono vere. è in corso una causa."

Il resto del suo monotono discorso si affievolì nelle mie orecchie mentre mi dimenavo. Non potevano ... Darcy era l'ultima cosa che mi rimaneva. L'ultima.

"No" gracchiai, agitando i polsi ammanettati contro l'ufficiale. Lui me li strinse dietro la schiena.

"Nel frattempo" proseguì "sua figlia starà con la sua madre biologica, Cecilia Williams, come vuole il caso."

Hazel.

Dopo tutto questo tempo, tutti i segreti che avevamo condiviso e le nostre risate, dopo tutte le carezze delicate e i baci disperati e voraci, ero diretta nella direzione opposta. New York era quasi fuori dalla mia testa, ma sapevo per certo che lui non lo era. Lo amavo più di ogni altra cosa, più di quanto mi sarei mai aspettata.

Non c'era modo di definire cosa fosse esattamente.

Ogni fibra del suo corpo era una corda che portava dritto al mio cuore. All'inizio la melodia era dolce e tranquilla, poi appassionata e vigorosa.

Dopo quello che era successo, era come se qualcuno avesse spezzato ogni singola corda che avessimo mai suonato assieme.

Se avessi avuto le forze per piangere lo avrei fatto. Se avessi avuto le lacrime per piangere lo avrei fatto. Il dolore era ineguagliabile, peggiore di qualsiasi altro dolore fisico che io avessi mai sperimentato in vita mia. Tutto ciò a cui riuscivo a pensare era come stavano lui e Darcy, se stavano entrambi bene. Dio, volevo che entrambi stessero bene.

Harry mi aveva mentito e mi aveva ferito, ma c'era ancora una grande parte di me che non poteva smettere di amarlo. Darcy, sarebbe sempre stata nella mia mente. Non era come ogni rottura che avevo provato. Era come essere strappata da tutto ciò che hai amato nella tua vita.

Potevo dire che era per il mio bene, ma era come se mi stessi sforzando di dire una sciocchezza.

Mentre il taxi procedeva allontanandosi dalle due persone che avevo imparato a considerare come la mia famiglia, mi chiedevo se l'avrei mai superata, se sarei andata avanti con la mia vita. Mi chiedevo quale parte di me mi era rimasta per andare avanti.

Come potevo sedermi nel mio ufficio di nuovo e aiutare un altro bambino che aveva un padre alcolizzato come avevo fatto tante volte in precedenza? Come potevo tornare a quella vita? Lui mi aveva insegnato così tante cose del mondo.

Girai la testa per guardare fuori dal finestrino e osservai ciò che mi circondava in maniera distratta. La lettera del prete si trovava nella mia borsa, così come la sua grande felpa che mi abbracciava il corpo. Era tutto ciò che mi era rimasto di loro a quel punto.

Di quello che mi aveva insegnato, un amore infranto sembrava superare tutto il resto. Solo ora realizzavo quanto fosse debole, eppure coinvolgente. C'era qualcosa di bello, sebbene frammentato e distrutto. Si era preso ogni cosa di me eppure a me piaceva fino a quando non aveva mandato in frantumi ciò che si ritrovava tra le mani in modo da poter stare insieme. Suppongo che si potrebbe dire che sia stata colpa mia.

Lui mi aveva del tutto distratta dai segni che avrei dovuto leggere –e che normalmente avrei letto. Ero una psicologa. Sapevo come agiva una persona con dipendenze. Rimaneva nel mio subconscio. Non volevo credere che dietro quei profondi occhi color smeraldo potesse esserci un'anima distrutta.

Si, allora era colpa mia. Mi aveva distratta con il suo fascino, con i suoi modi incantevoli. Non appena mi aveva stordita con le sue imperfezioni che lui rendeva romantiche, completamente persa in lui, mi aveva colpita lì dove io non potevo sopportarlo. Eccomi, ancora sedata dall'effetto che mi procurava il solo pensiero di lui.

Il mio cellulare iniziò a squillare. Ignorai la chiamata. Non potevo parlargli ora, per quanto desiderassi sentire la sua voce. Era per il mio bene.

Dovevo sistemare ciò che era rimasto della mia vita.

Squillò una seconda volta, lo presi e riconobbi che il numero non era quello di Harry. Dubbiosa accettai la chiamata e mi portai il telefono all'orecchio.

"Hazel Rodgers?"

"Si, sono io. Chi parla?" La mia voce appariva stridula nel telefono.

"Sono il Dottor Evans. I suoi risultati sono arrivati. Quando può passare nel mio ufficio?"

"I-io non so se posso. Non può comunicarmi i risultati al telefono?"

Ci fu una pausa. "Preferirei comunicarglieli di persona, signorina Rodgers."

"Beh, di cosa si tratta?" Strinsi forte il cellulare. Il suo tono era preoccupato ed esitante. Quello non era mai un buon segno per un medico.

"Questo potrà sembrare un po' scioccante, Hazel."

"Insisto, la prego."

"Bene, quando ... vede, gli esami del sangue hanno indicato che il tasso dei suoi ormoni HCG è superiore a venticinque-"

"Cosa significa questo, signore?"

"Signorina Rodgers, significa che lei si trova tra il primo e il secondo trimestre di gravidanza. Capisco che ... da quello che mi ha detto lei, questo potrebbe essere difficile da digerire. I suoi livelli di estrogeni e progesterone potrebbero aver avuto un'impennata dal momento che sono variati l'ambiente e la situazione...."

La sua voce si affievolì nel telefono mentre abbassavo la mano.


Distract and sedate [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora