Capitolo Sessantasei

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Capitolo Sessantasei

'Qualcosa non va bene, piccola. Continuo ad afferrare piccole parole ma il significato è debole.'

Come potevo essermi innamorata di lui? Dalle sue menzogne al suo carattere, avevo studiato pile di libri riguardanti persone che avevano i suoi stessi atteggiamenti. Come avevo fatto a non vederlo? Per la prima volta nella mia vita non avevo analizzato il comportamento umano di una persona. Lo avevo semplicemente vissuto per tutto quello che era.

Dicono che l'amore può essere cieco. Per quello che mi riguardava, l'amore aveva distrutto la mia mente. Chi ero, soddisfatta o meno, si era completamente adattata a lui. La sua anima spezzata e scheggiata, la mia si era modellata al fine di colmare le sue crepe. Visto ciò, non ero sicura della forma che avevo senza di lui.

Barcollai sulle gambe molli fino al divano e mi sedetti con le gambe incrociate. La lettera premuta contro il petto come se fosse una parte di esso, e forse lo era.

"Hazel, cazzo!" La porta sbatté dietro di lui rumorosamente. "Che è successo? Ti ho cercata per quasi un'ora, stavo per chiamare la stazione di polizia quando ti ho trovata seduta qui in casa!"

Io avevo la bocca cucita. Non avevo altro da dirgli.

"Hazel, guardami. Che c'è?" Fece scivolare il ginocchio lungo la mia gamba mentre torreggiava su di me, prendendo il mio volto tra le sue grandi mani. Mi costrinse a guardarlo negli occhi, esigendo una mia risposta. Il peso che mi sentivo in gola e nel petto sembrava solo ingrossarsi quando lo guardavo.

"Mi hai preso per un'idiota?"

La sua rabbia si dissolse in un attimo mentre sbatteva più volte le palpebre. Aggrottò le sopracciglia, proprio come quando lo avevo lasciato fuori dalla sala. "No, certo che no. Dimmi solo perché sei scappata via da me."

Mi scansai dalle sue mani calde, incrociando le braccia al petto. Lui si sedette sul tavolino da caffè di fronte a me, le mie gambe erano strette tra le sue. "È perché sono andato a parlare con Cecilia? Scusa ma io-"

"Non è quello, Harry." Spostai lo sguardo dalla finestra ai suoi occhi preoccupati. Solo per vedere la sua reazione. "Ho parlato con Sam mentre tu eri via."

Le sue sopracciglia aggrottate si rilassarono. Tutto il suo corpo si rilassò. Impiegò un momento per mettere a fuoco tutto ciò che sapeva Sam e ciò che mi aveva raccontato.

"Ha mentito" affermò Harry. Fu la prima cosa che disse. Afferrò la mia mano in maniera troppo decisa. "Te lo giuro, tutto ciò che ti ha detto è una bugia."

"Che cosa ironica." Ritrassi le dita dalla sua stretta.

Harry fece un respiro profondo e posò le mani sulle sue ginocchia, per poi farle scivolare lungo le gambe. "Cosa ti ha detto?"

Incollai gli occhi alle sue mani in movimento non essendo in grado di incrociare il suo sguardo ancora una volta. "Mi hai mentito, Harry. E sai che è così."

Quelle stesse mani si chiusero nuovamente intorno alle ginocchia, graffiandosi lentamente la pelle mentre la sua agitazione cresceva. "No. Non ti ho mentito. Beh, una specie. Ma, ascoltami. So che sembra brutto ma non potevo – tu non ... Io ..." Lasciò la frase in sospeso quando notò i miei occhi lucidi. Ora era certo che mi aveva mentito sul contro di Cecilia, e probabilmente su ogni altra cosa che mi aveva detto. Poteva essere tutto falso.

"Non ti aspettavi che sarei rimasta abbastanza?" soffocai.

"No. Sapevo che non saresti rimasta se te lo avessi detto. Io ... io non potevo lasciarti andare, Hazel." Balbettò leggermente prima di abbassare la voce per aggiungere, "Mi dispiace non essere riuscito a dirtelo."

Distract and sedate [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora