Capitolo Diciannove

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Capitolo Diciannove

Darcy era l'unica a parlare in auto, non che a lei dispiacesse.

Harry si fermò accanto ad un piccolo ristorante. Non sembrava un granché, specialmente rispetto alla steakhouse più grande dall'altro lato della strada. Mi chiesi se si trovasse già qui durante la sua infanzia. Il tetto era inclinato verso destra, conferendogli un tocco retrò.

Uscii fuori mentre Harry slacciò la cintura di Darcy e la mise a terra. Lei corse al mio fianco e afferrò la mia mano nella sua più piccola. Alzò lo sguardo su di me e io scherzando le mandai un bacio. La sua risatina risuonò nell'aria, facendomi sorridere.

Ancora una volta, Harry era lì ad aprirmi la porta prima che potessi farlo io. Supposi che lo facesse perché pensava che mi avrebbe fatto male.

"Un tavolo per quante persone?" mi chiese una donna con un grembiule da cameriera nero.

"Due adulti, e una fatina" scherzai, indicando Darcy. Lei sorrise felice per ciò che avevo detto.

"Allora vi metterò ad un tavolo speciale" mormorò la cameriera, facendoci strada all'interno del bistro. Si trovava proprio nell'angolo, ma la donna fece finta di esaminare la zona prima di fare un cenno a Darcy. La bambina di soli quattro anni credeva sul serio che quel posto fosse apposta per le fate e passò i minuti successivi raccontandomi dell'importanza di avere quel posto invece di uno qualunque. Le sedie erano rosso scuro, e il tavolo era fatto di un legno leggero con un vassoio per i condimenti nell'angolo.

Osservai Harry prendere posto al lato opposto al nostro, sembrava più triste del solito. Aveva i polsi poggiati sul tavolo e guardava il tappeto mentre li sfregava.

"Siete pronti per ordinare?"

Alzai lo sguardo sulla cameriera mora. Non avevo notato quanto fosse carina. Il trucco era perfetto messo a confronto con le poche donne qui dentro che indossavano tute consumate o quelle gonne lunghe che solitamente portavano le mogli dei contadini.

"Um ... avete del tè freddo?"

Lei annuì con un sorriso. "Un tè freddo. Qualcosa per la fatina o il padre della fatina?"

Harry guardò su con un sopracciglio alzato.

"Darcy" spiegai in un sussurro. I suoi occhi scrutarono la cameriera e sua figlia.

"Un pink milkshake, e un gin tonic – acqua. Voglio dire acqua." La cameriera annuì prima di lasciarci soli. Tornai a guardare Harry. Scuoteva leggermente la testa irritato. Irritato con se stesso forse.

"Harry."

I suoi occhi verdi si spostarono su di me e si mosse leggermente in avanti sulla sedia. "Si, Haze?"

Sorrisi al soprannome. "Rilassati. Andrà tutto bene."

Emise un sospiro al mio commento. "Giusto. È stato davvero una giornataccia."

Presi le sue mani grandi e languide nelle mie. Il suo anello scivolò contro il mio palmo, ma la sua pelle era calda. "Sii felice, Harry. Ora sei a casa."

Con gli occhi osservò il ristorante. Un ghigno si allargò sul suo volto. "Mia mamma lavorava qui, sai." Cominciò a ridacchiare. "Diceva sempre qualcosa di orribilmente sdolcinato quando mi serviva il cibo. Era così imbarazzante quando venivo con i miei amici."

"Cosa diceva?"

Diedi uno sguardo alla cucina come se lei si trovasse lì dentro ora. "Fatto con amore" mormorò, a malapena udibile.

Distract and sedate [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora