The gang

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Mi svegliai dalla mia meditazione—poichè non dormivo più da quando ero diventata un vampiro—sentendo il vento colpirmi la faccia. Aprii gli occhi e mi spaventai: ero metri e metri sopra la città! Alzai lo sguardo e vidi Caleb, che mi stava portando con lui in volo.
«Dove andiamo?» gli chiesi, con la voce roca di chi si era appena alzato dal letto.
«Lo vedrai» mi rispose. Ovviamente mi fidavo di lui e non avevo il minimo timore che fosse tornato fedele alla madre: non lo avrebbe mai fatto.
Giungemmo nella periferia della città e atterrammo in un vicolo sporco e poco illuminato. Nonostante fossi un mostro succhiasangue, ero molto spaventata da quel posto. Camminammo per il vicoletto sudicio, fino a raggiungere una porta marrone a causa della ruggine. Caleb bussò cinque volte, seguendo uno strano ritmo. Il rumore delle sue nocche contro la porta rimbombarono all'interno dell'edificio, spezzando il silenzio assordante che regnava nella notte. Dei passi si facevano sempre più vicini alla porta, quando essa si aprì, rivelando un ragazzo davvero molto magro, con i capelli neri, gli zigomi marcati, il viso scavato e gli occhi azzurri chiaro, che non erano nulla paragonati a quelli più scuri e profondi di Caleb.
«Caleb, ci si rivede. E questa chi è?» domandò, guardandomi con aria maliziosa, rivelando i canini ingialliti.
«Acacia, la MIA fidanzata» affermò Cal, stringendomi a sé.
Fidanzata? Da quando eravamo fidanzati? Non che mi dispiacesse...
Il vampiro annuì e ci fece strada all'interno del palazzo diroccato.
«Scusa se ho detto che eri la mia fidanzata, ma altrimenti ci avrebbe provato con te» mi sussurrò Cal, mentre seguivamo il vampiro.
Io annuii e gli sorrisi, in segno di gratitudine, anche se non capivo perchè si fosse scusato: non gli piacevo già più? Sempre che quella nei miei confronti non fosse altro che attrazione fisica.
Giungemmo in una stanza con l'intonaco frammentato sul pavimento di pietra gelido e logoro. Lì vi sedevano altri 3 vampiri: uno era leggermente in carne, l'altro magro come quello che ci aveva accolti e l'unica ragazza presente aveva un fisico da modella, così come il viso. Avrebbe fatto invidia a qualunque donna.
«Caleb!» esclamò lei, fiondandosi tra le sue braccia. Lui sorrise e la strinse a sé e in quel momento potei sentire il sangue ribollirmi nelle vene.
Feci un respiro profondo e cercai di rilassarmi, mentre la ragazza sciolse l'abbraccio con Caleb e mi venne vicina.
«Ciao, io sono Juls» si presentò.
«Billiam» disse il vampiro robusto.
«Dave» mi salutò il magrolino.
«Tyler» mi ammiccò quello che ci aveva condotti fino a qui.
«Lei è Acacia, la mia fidanzata e abbiamo bisogno di voi per quel problema che vi ho già raccontato» rispose Caleb, al posto mio. Loro annuirono e si misero a discutere su cosa era successo, mentre Juls parlò con me.
«Da quanto stai con Cal?» mi chiese.
«Ehm...un mesetto...» mentii. Lei rise.
«Non devi mentirmi, io sò la verità» mi bisbigliò.
«Sarebbe il tuo potere?» le chiesi. Lei annuì.
«È un pò più complicato di così ma sì, è il mio potere»
«E gli altri?»
«Oh, Billiam ha l'invisibilità, Tyler l'ipnosi e Dave la telecinesi»
Chiaccherammo del più e del meno, mentre i ragazzi elaboravano un piano. Juls era davvero simpatica e gentile, mi ricordava molto Pasley, anche se, se quest'ultima lo avesse saputo, mi avrebbe infilato un paletto su per il….

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