How to save a life

291 23 2
                                        

La luce chiara dell'alba filtrò tra le finestre opache e investì le nostre pelli chiare. Mi ricordai solo ora che sarei dovuta tornare a casa: se mia mamma non mi avesse trovata in camera si sarebbe allarmata.
«Ti accompagnamo» rispose Cal, avendomi letta nel pensiero. Eravamo quasi sotto casa mia, finchè non mi squillò il telefono.
«Pasley!» esclamai, sorpresa.
«Acacia de...i venire a casa...Spen...er» si agitò.
«Cosa è tutto questo fracasso?? Non capisco nulla!» urlai. Riattaccò e, prima di potermene rendere conto, stavo già correndo verso casa di Spencer, con gli altri. Non potevo perdere anche loro, non lo avrei sopportato. Arrivammo in casa di Pen ed entrammo dalla porta spalancata: un incubo si dipinse davanti a noi. I ragazzi della gang si fiondarono sulla preside, che stava torturando il mio migliore amico e io mi fiondai da lui. Aveva ferite profonde ovunque e un enorme buco sotto il petto, ma per fortuna nessun morso.
«È solo colpa mia» dissi, in lacrime, mentre lui si contorceva dal dolore.
«No...non dir...lo» mi pregò, mentre gli prendevo la testa con le mani e la accarezzavo dolcemente.
«Andrà tutto bene» gli dissi, mentre Dave veniva in mio soccorso. Lo portammo in bagno, dove sarebbe stato fuori pericolo, almeno per ora. Mentre decidevamo sul da farsi, mi ricordai che pure Lily si trovava qui: dovevo trovarla. Lasciai il bagno e corsi al piano di sopra, dove Caleb stava liberando i polsi sanguinanti di Lily, cinti da una corda che la legava alle gambe del letto. Apparte i polsi, aveva ferite superficiali in viso. Caleb la liberò e la aiutò ad alzarsi. Mi corse incontro e mi trinse in una morsa mortale.
«Sono così felice che siate venuti...e Spencer?!» pianse lei, disperata.
«Lui sta bene..più o meno, Dave lo stava portando all'ospedale» la rassicurai io.
«Dave!?» chiese lei, confusa. Le feci segno che poi le avrei spiegato tutto e tornammo di sotto, dove i ragazzi erano affannati e malconci.
«È scappata» mi comunicò Juls.
«Non vi preoccupate, se la conosco abbastanza bene, sono certo che tornerà. L'importante è proteggere i due ragazzi» rispose Caleb, facendo riferimento a Spencer e a Pasley.
«Staranno con noi, cercheremo di trovare una scusa per i genitori» ci rassicurò Tyler, sorridendo a Pasley, che lo guardava imbarazzata. Ci mancava solo che Pasley si innamorasse pure di lui: da ciò che mi aveva raccontato Cal, Tyler era una sottospecie di maniaco, anche se aveva l'aria del bravo ragazzo.
«D'accordo, grazie di tutto ragazzi, io vado a trovare Spencer» dissi, uscendo di corsa. Caleb mi afferrò il polso.
«Vengo con te» decise.
«No, Caleb. È da giorni che mi stai addosso, capisco che il tuo scopo è solo quello di proteggermi, ma vorrei respirare. E poi l'ospedale è qua dietro» sospirai, indicando un punto casuale. Mi stupii che quelle parole fossero davvero uscite dalla mia bocca, ma prima che potessi aggiungere qualcosa, Caleb era già rientrato, probabilmente offeso dalle mie parole. Mentre entravo nell'ospedale scrissi a Dave:

"Ci sono io in ospedale, gli altri sono con la mia amica. Vai a casa mia e porta da voi mia madre e mia sorella, io vi raggiungo dopo"

Rispose dopo poco:

"Agli ordini, ma come convinco tua madre?"

"Dille la verità, lei lo ha sempre saputo" gli risposi, cercando la stanza di Spencer.

Bad BloodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora