A family

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Qualche giorno dopo, Caleb venne dimesso dall'ospedale vampiro, e sarebbe venuto a stare a casa mia. Fino a questo momento, mio padre ed io, eravamo rimasti in ospedale con lui e oggi saremmo tornati a casa tutti insieme. Avevo già incontrato, quaggiù, i membri della gang, che erano venuti a trovare Caleb.

Appena giungemmo davanti a casa, ci accolse mia sorella, abbracciandoci tutti. Il momento più toccante fu quando mio padre e mia madre si videro: si scambiarono un lungo e intenso sguardo, che si sciolse in un abbraccio affettuoso e in un bacio amorevole che aveva viaggiato nel tempo per tornare a sbocciare. Era magnifico vedere come, a 13 anni di distanza, il loro amore fosse ancora così vivo. Entrammo in casa e mostrai a Caleb la sua stanza.
«Dormirai qui, in camera mia, mentre io andrò a dormire con mia sorella» gli dissi, mostrandogli la stanza.
«Io speravo di poter dormire con te» mi sussurrò lui, avvolgendomi la vita col braccio e baciandomi la testa.
«Già, ma mia mamma è all'antica e mi ucciderebbe, anzi, ci ucciderebbe, se dormissimo nello stesso letto» notai io. Lui rise.
«Se ci sei tu con me, anche l'inferno sembra bello» mi rispose, dandomi un bacio tenero sulle labbra.
Quel pomeriggio lasciai Caleb a casa con i miei genitori e uscii con Pasley e Spencer. Mi diressi al parco, luogo nel quale avevamo appuntamento, e mi sedetti su una delle panchine che contornavano il piccolo laghetto, circondato a sua volta da una piccola radura. Era così bello poter di nuovo vedere la mia città, poter vivere.
Nostalgia: dal latino nostos e algos, la paura del ritorno, di un ritorno di una persona o in un luogo. Un ritorno possibile, improbabile o atteso. La paura di non ritornare, paura che chi o ciò che se ne è andato non torni.
Lasciai che l'odore dell'erba fresca mi inondasse le narici e mi lasciai cullare dalle risate dei bambini che giocavano lì intorno.
«Cicci!!!!» urlò Spencer, correndomi incontro. Interruppi il mio relax e mi fiondai tra le sue braccia.
Quanto mi era mancato.
Insieme alle sue, mi avvolsero altre braccia: quelle di Pasley. Ci raccontammo le ultime novità, compresa la mia "esperienza" nell'ospedale con Caleb. Ad un tratto notai che Pasley era preoccupata per qualcosa. Continuava a tormentarsi la folta chioma, spostando le ciocche da una parte all'altra della discriminatura¹.
«Lily, stai bene?» le chiesi. Lei mi guardò intimorita.
«Prometti di non arrabbiarti?» mi pregò. Io annuii e lei iniziò a raccontare.

¹: riga che separa una parte di capelli dall'altra. (Ho pensato di dirvelo per far sì che la lettura fosse senza incomprensioni)

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