Take me out

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«Questo è IL vestito!» esclamò Pasley, porgendomi un abito azzurro elettrico.
Eravamo andate a fare shopping in previsione della festa, a cui Pasley mi obbligava ad andare, di stasera. Acquistai quell'abito, già stanca di fare shopping, e poi uscimmo da quel negozio.
«Mi andrebbe proprio un bel gelato» esclamai.
«Uff, tu e le tue voglie! Ora che sei un vampiro non puoi mangiare il gelato!» rise Lily.
«Guarderò te mentre lo mangi, ma scelgo io i gusti!» ridacchiai. Lily sbuffò, trascinandomi in una gelateria poco distante.
Caleb.
Basta...devo sforzarmi di resistere!
Non lo devo cercare.
Non lo devo pensare.
Non lo devo amare.
Già, non dovrei, eppure non faccio altro che questo, chiedendomi se tornerà da me, un giorno.
Devo ammettere che ho pensato all'aborto: rivolevo il mio Caleb, ma poi ho capito che era stato egoista ad abbandonarmi, anzi, abbandonarci, e che ora dovevo solo pensare al mio bimbo.
Gelato.
Sì, siamo in coda! Datti una calmata!
Gelato? Con la panna?!
No, la panna no...
Panna, panna!
E va bene, che panna sia!
«Un cono nutella, fiordilatte e panna- tanta panna -tanta» chiesi io, al ragazzo dietro al bancone.
Aspetta...
«Luke?» lo chiamai.
Il ragazzo mi guardò e sorrise.
«Acacia! Ciao» mi salutò. Ricambiai il sorriso e Lily si schiarì la voce.
«Ah, lei è Lily» li presentai e si scambiarono un sorriso educato.
«Pensavo...ci vieni alla festa, stasera?» mi domandò.
Uffa, mi stava invitando!
«Sì, ci va, ed è sola!» intervenne Lily. La guardai male: l'avrei ridotta ad un colabrodo se non fosse stata la mia migliore amica.
Non volevo uscire con nessuno!
Con Caleb sì, eh.
Taci.
«Oh, beh, ti va se ci andiamo, come amici?» continuò lui. Il annuii, mostrando un sorriso cortese.
Cortesemente falso! E poi, dai, l'ultima volta che eri ad una festa con un "amico" sei diventata vampira ed è successo tutto quel caos!
Sì, ma lui mica è un vampiro, odora di umano.
Lo hai pure sniffato? Wow.
Io non—lasciamo stare.
Salutammo Luke e uscimmo dalla gelateria.
«Qualcuno ha un appuntamento...» mi punzecchiò Lily, maliziosa, mentre leccava il mio gelato.
«Yuppie?» finsi io.
«Basta deprimersi con quel cretino, okay? Ributtati nel mare, verrai pescata da una persona migliore» improvvisò lei, imitando la voce da poetessa, mentre io alzai gli occhi al cielo.
E andiamo a questa festa!
E buttiamoci in questo mare!
Spero solo di non affogare...

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