«This is your new house»

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Era già giovedì, giorno in cui saremmo andati a prendere Alexander.
Ieri avevo sfogliato tutto l'album da disegno che mi aveva dato, scoprendo tante cose su di lui.
In particolare, mi colpì il primo disegno: delle macerie sovrastavano una donna e un uomo e un bambino col suo cane piangevano, poco distanti. Da quello che ci aveva raccontato la proprietaria dell'orfanotrofio, Alexander era sopravvissuto ad un terribile incendio all'età di 4 anni. Purtroppo i suoi genitori morirono in quel rogo, mentre lui fu salvato da dei pompieri.
Una mia lacrima perforò il leggero foglio, rivelando delle lettere. Girai il foglio e vidi che quel lato era scritto:
"La mamma era tornata a casa da poco e aveva promesso di prepararmi le frittelle di zucca che mi faceva sempre la nonna. Era in cucina e, con papà, la stavamo aiutando. Non so bene cosa accadde dopo; il cane abbaiò, attirando l'attenzione del mio papà, che andò a vedere cosa volesse. Io e la mamma lo seguimmo, preoccupati. Barney aveva una spina nella zampa e si lamentava; probabilmente la aveva presa nel nostro giardino. Da qui accadde tutto in fretta...un botto e le fiamme. La mamma corse in cucina per tentare di spegnere il fuoco, così come papà, che mi ordinò di nascondermi dietro al divano. Un altro botto. Mamma e papà erano a terra, immersi nelle fiamme...erano davvero alte e spaventose. Io ero ancora dietro al divano, con Barney stretto a me. Eravamo soli e faceva molto caldo. Io piangevo, come se le mie lacrime potessero spegnere questo incubo. E poi altri botti ancora. Degli uomini vestiti di giallo entrarono con forza in casa e uno di loro mi afferrò, insieme a Barney. Io gridavo e indicavo i miei genitori, ma l'uomo non sembrava voler tornare indietro. Mi portò fuori dalla casa, ormai distrutta e capii che la mia mamma e il mio papà non c'erano più. Erano in cielo, con la nonna."
Smisi di leggere e mi asciugai le lacrime pungenti, poi chiusi il quaderno, sentendo i passi di Caleb.
«Amore, sei pronta?» mi chiese lui. Io annuii.
«Tutto okay?» si preoccupò lui.
«Sì...andiamo da Alexander» lo liquidai.
Caleb guidò fino all'orfanotrofio, dove la solita signora ci aspettava all'entrata, tenendo per mano il mio piccolo. Aveva indosso un adorabile giubbotto blu, dei pantaloni verdi scuri e delle scarpe da ginnastica. I suoi capelli rossi erano ordinati secondo la riga che li divideva e aveva i suoi soliti occhiali.
Caleb prese la valigia del piccolo, mentre io lo salutavo.
«Hey, Alex, come stai oggi?» gli chiesi.
«Bene» mi sorrise lui. Gli sorrisi di rimando e gli scompigliai i capelli.
«Bene, campione, tutti a bordo!» esclamò Caleb, aprendogli la portiera posteriore.
«Eccoci!» sospirai, una volta in casa. Alexander si guardava intorno con gli occhi che gli brillavano.
Era felice.
«Questa è la tua nuova casa» lo informai, vedendo apparire un sorriso sul suo viso lentigginoso.

Ne approfitto per ringraziarvi:
BAD BLOOD È #15 IN VAMPIRI!😍

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