Per tutto il tempo del ritorno, Paolo e Sylvia camminarono mano nella mano. Lui non smetteva di fissarla e la stessa cosa faceva lei. Un turbine di silenzio lì avvolgeva ma i loro occhi parlavano e si dicevano molte cose. Lui la baciava sulla guancia, sul naso, sulla fronte.
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Non riusciva a smettere di guardarla.
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Tutto era così dolce. Un'aria così romantica Sylvia non l'aveva mai vissuta.
Sembrava tutto così perfetto che non riuscivano a capire come mai, nella loro vita, non si fossero incontrati prima. La luce fioca del lampione sotto casa di Sylvia lui avvolse le sue mani intorno al suo viso e si appoggiò con la testa sopra la sua. Chiusero entrambi gli occhi. Come se volessero fermare il tempo.
Poi lui prese la sua mano e la portò sopra al suo cuore.
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Non c'erano dialoghi tra di loro. Fu tutto così etereo e soffice che purtroppo prima o poi, come tutte le cose belle, doveva essere interrotta. Dopo qualche giorno lui sarebbe partito e quel colpo di fulmine che aveva colpito entrambi aveva una fine e non si riuscivano a capire quando poteva esserci un nuovo inizio.
Si strinsero in un forte abbraccio e un casto bacio mise fine alla loro serata romantica.
Mentre guardava Paolo allontanarsi, aveva quell'enorme bouquet in braccio.
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Solo quando non lo vide più all'orizzonte decise di salire. Aprì la porta d'ingresso. Tutti già dormivano. E solo dopo aver messo le rose in un vaso pieno d'acqua che andò a dormire ripensando alla serata. Cinque minuti dopo sentiva il telefono squillare dalla pochette, un messaggio di Paolo che le scriveva.
"Buonanotte angelo mio!"
E lei pronta a rispondergli.
"Buonanotte anche a te, ci vediamo domani."
Dopo un ora dall'aver spento la luce, si girava e rigirava nel letto. Non riusciva a dormire.
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Ripensava a lui, alla cena, alla risata spensierata dopo aver gettato lo yogurt. Ripercorrendo con la mente l'intera serata, rideva da sola. Poi si rese conto che se non fosse riuscita a dormire, il mattino non si sarebbe alzata per andare a fare colazione con lui.
Stava già pensando a come vestirsi carina per guardare l'espressione dei suoi dolci occhi mentre la guardava arrivare.
Erano le quattro del mattino, si alzò per andare in bagno, ma prima accese il display del cellulare per guardare l'ora. Non è riuscita a chiudere occhio. Andò anche in cucina a prepararsi una camomilla per calmare la sua insonnia. Quando Monica si alzò dal letto.
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-Tesoro, cosa ci fai sveglia in cucina a quest'ora di notte?- mormora sottovoce.
-Mamma non riuscivo a chiudere occhio, così ho deciso di bollire dell'acqua e mettere in infusione una camomilla.- mormora per non svegliare tutti.
-Se vuoi ti faccio compagnia.- domanda.
-Va bene mamma, mi farebbe piacere.- conferma.
Monica prende una sedia e si siede accanto al tavola leggermente assonnata. Ed iniziano a sorseggiare l'infuso.
Dopo circa un ora, decisero di andare a dormire.
~Spazio Autore~
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