~Capitolo Diciotto~

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"Sono passate ore. Io sono ancora sconvolta da quello che è successo. Paolo è andato via."

Il cervello di Sylvia era aggrovigliato di pensieri. Stava sotto le coperte e con la testa sotto al cuscino.

Non riusciva a chiudere occhio. Monica la rincuorava, parlando di altro; per farla distrarre.

I suoi pensieri però ritornavano sempre lì. Percorrendo con la mente tutta la durata della permanenza a Rimini di quel ragazzo napoletano che le faceva tanto ridere. Il suo accento bislacco le ricordavano i film di Troise, Salemme, Izzo, Siani. Chi non ha mai visto quei film e non ha riso a crepapelle?
Scene della sua,estrema gentilezza e galanteria. I regali ricercati per istinto. Il suo amore dichiarato dopo essersi battuto per lei.

Da quando era partito, il suo telefono squillava in continuazione. La lontananza sembrava essere stata ridotta solo ad un fattore di chilometri.

Poi un messaggio di Giulia interruppe quei pensieri intensi. "Tesoro, come sono andati questi giorni? Non ti sei fatta, per niente, sentire!?"

"Ciao Giù, non ne ho avuto il tempo, scusami. Sono stati giorni intensi di emozioni e di un susseguirsi di eventi unici che nemmeno immagini. Appena né avrò l'occasione né parleremo!"

Scrisse mentre si alzò dal letto con fatica e decise di rimettersi a studiare per l'ultimo esame universitario. Infilò le pantofole e prendendo il libro sedette per iniziare a studiare. Ma non appena sfogliò le prime pagine; un sms di Paolo destabilizzò, ulteriormente, il suo umore.

"Amore, so che dovevamo vederci questo Week end, ma ti devo dare una spiacevole notizia. Mi piange il cuore dirti che non posso venire. Non posso dirti nulla, però tu devi stare solo tranquilla. Ti prometto che ci rivedremo presto!"

Dopo qualche istante, prima di riuscire a leggere tutte le parole scritte. Le uscì una lacrima.

"Perché questo repentino cambiato? Fino a ieri, quando è partito, non vedeva l'ora di ripartire. Perché? Perché?" Non mi dire che è un altro stronzo? Uffy. Perché tutto a me!" Pensava mentre calava la testa sul libro di letteratura. Chiuse gli occhi e isolò i suoi sensi concentrandosi sulla vicenda. Aveva fatto qualcosa di sbagliato, forse?

La madre vedendola così distrutta e in quella situazione, le preparò una camomilla. Sperando di vederla rilassata e cercare di non farla pensare a quella che, secondo lei, sarebbe stata un'altra delusione.

Chiunque, in quella circostanza, avesse pensato, che Paolo, aveva un'altra; un'altra famiglia o un figlio. Che magari era scappato dalla sua situazione familiare perché si era preso una bella cotta per Sylvia e la considerava una valvola di sfogo per non pensare ai problemi che le circondavano. Per questo, forse, piangeva e si disperava quando è salito su quel treno.

Fatto sta che, dopo quel messaggio, non ebbe più il coraggio di risponderne a nessun altro.

Bevuto la tisana, riprese a studiare con un nodo fisso allo stomaco.

~Spazio Autore~

Ci sono amori che non si possono spiegare. Perché condannare qualcuno se non si la verità.
Paolo ha un segreto. Bisognerebbe scoprire che segreto ha. Secondo voi?  Ho lasciato il capitolo senza immagini. Ditemi de vi piace più così o preferite le immagini? Lasciatemi una stellina.

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SHE 2 #WATTYS2017 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora