Finalmente sapeva che lavoro faceva, non aveva un'altra. Tutti i dubbi e le incertezze svanirono nel nulla.
Si guardarono intensamente negli occhi. L'uno desiderava l'altro. Delicatamente le aprì la cerniera del vestito che, si trovava sulla schiena e lo fece scivolare a terra. Rimase in intimo rosso fuoco.
Senza nemmeno baciarsi, ma solo con la forza del loro sguardo, incominciò a spogliarsi anche lui sfilandosi prima la camicia bianco latte e poi il pantalone, classico, blu. Anche lui rimase in intimo, un paio di boxer neri.
Le sue mani invasero il suo angelico viso e incominciò a baciarla. Così dolcemente partendo dalla fronte, scendendo per le guance sfiorandole, infine, la bocca.
La prese in braccio portando le gambe ad avvolgergli la vita. Si sfioravano scoprendo lati di loro, fino a quel momento, sconosciuti.La vasca era già ricolma di acqua bollente. Fumava. Il profumo che si percepiva era yogurt alla fragola, proprio come piaceva a lei. Delicatamente entrò nella vasca e si sedette con Sylvia ancora in quella posizione.
Tra l'essenza di quel profumo e la semplicità che possedevano. Fecero l'amore.
Dal bagno si sentiva il suono della musica provenire dal salotto. Musica etnica ma rilassante.
L'idromassaggio partì e loro si fissavano portando sulla superficie dell'acqua solo gli occhi. Erano completamente bagnati. Un po' di intimità ci voleva tra i due dopo quello che era successo a Sylvia e dopo essersi ripresa così rapidamente.
Lui le porse l'accappatoio e lo indossò. Era così morbido. Aveva un profumo di pulito. Prese le ciabattine nell'armadietto e le indossò. Lo stesso fece anche lui.
Dopo aver bevuto champagne e fragole. Andarono sdraiarsi sul letto rotondo.Continuavano a bacirsi, sembrava non volersi staccarsi più. Si sussurravano parole dolci e impegnative. Abbandonando i loro sensi, l'uno all'altro, di nuovo.
Paolo dopo circa due ore di intensa follia. Si alzò dal letto e fece qualche telefonata. Dopo qualche minuto bussarono la porta della camera. Era un fattorino che portava un pacco regalo con un grande fiocco rosso. Sopra stava un bigliettino.
-Pacco consegna per la signorina Medici!-
-Amore, un pacco per te, vieni!?- Si affrettò Paolo ad avvisarla.
Sylvia scese dal letto, completamente nuda, facendo alzare ancora di più la voglia a Paolo. Prese il pacco e si sedette sul divano enorme che c'era in salotto. Raccolse tra le mani il biglietto e lesse.
"Per la mia dolce metà. Apri questo pacco e stasera, con me, vedrai le stelle!"
Emozionata prese il coperchio dello scatolo e lo poggiò sulla sedia. Scartò il regalo. All'interno seta pura. Si rese subito conto che fosse un abito. Corse in bagno per provarselo.
Rosso come l'amore, lungo, scollo quadrato. Era stato disegnato apposta per lei. Aggiunse uno chiffon e uno chignon laterale basso, ciuffetti di capelli che le uscivano e coprivano la fronte. Tanto mascara e rossetto rosso mat che dava effetto velluto sulle labbra.
Quando uscì Paolo già era pronto. In giacca e cravatta.
-Sei bellissima principessa!- accennò guardando la sua amata radiosa.
Si recarono nella Hall dell'hotel dove attendeva il signore che li aveva accompagnati il pomeriggio.
Li fece strada per andare alla limousine.All'uscita si accorsero che era notte, ma in quella città, sembrava giorno. Bar, ristoranti, teatri, discoteche, era tutto illuminato.
-Ti avevo detto che stasera ti avrei portato a vedere le stelle.- Esordì Paolo sfiorandole il collo.
Quella sera salirono sul grattacielo più alto che c'era a Singapore e con i telescopi, guardarono le stelle da molto vicino.
Poi prese un foglio da dentro al taschino e né indicò una in mezzo a miliardi.
-Amore quella è la stella che porta il tuo stesso nome!- disse sussurrandole all'orecchio.
Sylvia avvampò a tale affermazione, si voltò ringraziando e abbracciandolo.
Si presero per mano e scelsero il ristorante più elegante della zona. Questa volta si presero per mano, senza indugi, e cominciarono a parlare liberamente.
Gli chiede di descrivere dettagliatamente il lavoro che svolgeva.
Lui gli raccontò che il Mistery Guest è quella figura che fa un vero e proprio viaggio, come un normalissimo cliente. A differenza che doveva annotare sia quello che andava che quello che non andava.
Scrivere almeno una decina di pagine con resoconto dettagliato dell'esperienza.
Non è da tutti fare questo mestiere. Dopo l'esame di maturità svolto al Turistico. Andò a lavorare in un agenzia viaggi. Dopo oltre dieci anni di gavetta, scelse di essere questa persona. Il suo compito era quello di consigliare alberghi, hotel, voli, navi, treni, cibo, mete turistiche che diano la possibilità di accontentare il cliente. Purtroppo quando era all'estero non poteva farsi riconoscere e i telefoni di queste persone sono tenuti sotto controllo. Ed è per questo che preferiva spegnerlo per poi accenderlo solo quando era in Italia. Il bello di questo lavoro era quello di viaggiare spesso e per tutto il mondo.
Da quel racconto Sylvia rimase stupefatta. Al che una domanda le sorse spontanea.
-Stai lavorando anche adesso?-
Lui rispose di no, ma che tempo addietro c'era stato in tutti questi posti dei quali aveva dato un eccellente responso. Ed era per questo che la portò lì. Non solo perché gli fosse capitato a sorte, ma già sapeva benissimo chi contattare per ottenere ciò che loro più desiderassero.
Nel frattempo sorseggiava vino e mangiarono dell'ottimo pesce.
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SHE 2 #WATTYS2017
TeenfikceLe avventure di Sylvia non finiscono al primo libro, ma continuano anche nel secondo. Aspetto tanti commenti e stelline come il primo libro.