~Capitolo Trentaquattro~

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Si ritirò la mano a se e disse che aveva visto male. Non voleva farla preoccupare inutilmente.

-Teresa non è nessuno!- rispose con aria misteriosa.

Intanto le accarezza il volto e dopo qualche minuto Sylvia si addormentò.

Decise di andare fuori a prendere una boccata d'aria. Attendeva l'ascensore, quando salì le porte si aprirono e sbucò Teresa.

-Ciao bel ragazzo! Cosa ci fai quì?- Gli chiese incuriosita.

-Io sto andando a fumare, te piuttosto. Mi hai seguito?- domandò insospettito.

Rispose negativamente muovendo la testa. Poi attende che prende l'ascensore e va via. Continuò per la sua strada.

Paolo era incuriosito da quella ragazza che incontrava ovunque ormai. Ma cosa ci faceva in ospedale? Era intenzionato a scoprirlo.

Risalì dopo essersi fumato due sigarette consecutivamente. E mentre stava salendo per le scale udì una risata familiare. Teresa stava parlando con la suora che le augurava un in bocca al lupo. Ma per cosa? Incominciò a pensare che qualcosa non andava. Allora decisa di non salire e andarsi a prendere un caffè al bar del reparto.

-Ehy stai prendendo un caffè?-

Si gira e si trovò davanti due occhioni azzurri.

-Si, stavo un po' in compagnia dei miei pensieri.- le sorrise. -Come mai sei salita nel reparto, ti ho sentito parlare con una suora!-

Lo fissò per qualche istante. Poi rispose.

-Io? Forse ti sarai confuso. Sono salita a trovare un parente in degenza.-

Dal suo volto si percepiva menzogna. Ma lui continuò ad assecondarla.

-Prendi qualcosa?- azzardò a chiederle.

-Io mangerei anche per due.- si fece scappare un indizio importante per lasciarlo scappare così e lui lo sapeva bene.

-Dai allora. Ordina.- Acconsentì a far prendere qualcosa.

Lei si defilò toccandosi la pancia.

Poiché lui non era stupido. Si accorse di qualcosa. Ma non lo diede a vedere. Pagò il conto e ritornò da Sylvia con un mazzo di rose rosse.

Prese un vaso, lo riempì d'acqua fresca e lo posò sul comodino. Un bigliettino le giaceva accanto.

Poi accese la tv e incominciò a guardare un film attendendo il suo risveglio.

Si svegliò solo a ora di cena. Aprì la finestra per cambiare aria e la baciò sulle labbra. Quando si voltò vide il bigliettino. Lo lesse.

"Amore mio. Appena avrai ripreso le forze ti porterò via con me."

Prese i fuori e li annusò. Avevano un dolce profumo.

Poi mangiò un po' di brodo e un frullato di mele. Stava riprendendo le forze. Presto poteva riprendere in mano la sua vita. Ma per adesso prendeva per mano il suo Paolo.






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