4. Piacevoli pensieri...

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Il suo cuore stava letteralmente per scoppiare! Si chiese come facessero i vecchietti a salire tutti quei gradini ai piedi della Chiesa. Fabian le aveva chiesto di prendergli una bottiglietta d'acqua al bar dietro l'angolo, il che l'aveva abbastanza infastidita... Le sembrava ovvio che con quel vestito che indossava non potesse fare tante acrobazie. Certo, era a un funerale, non chiedeva tanto, ma almeno vedere negli occhi del suo ragazzo un briciolo di eccitazione per come si fosse vestita le sarebbe bastato. Pensò che però, almeno una persona tra tutte aveva apprezzato i suoi sforzi... Jeffrey... Era veramente un buongustaio, se l'era sempre detto. Si era sentita spogliare con gli occhi, quando era andata a salutarlo... Si chiese come avrebbe reagito se lo avesse fatto e si morse un labbro. Ammise a sé stessa che anche a lei avrebbe fatto piacere strappargli i vestiti di dosso in quel momento, nonostante non indossasse nulla di così speciale. Portava dei jeans nuovi, giacché non vi era alcun segno di logoramento, una camicia bianca come le sue lenzuola e una giacca nera che gli stava a pennello, perché era ben proporzionata con le sue spalle, ma che nonostante ciò lasciasse ben intravedere l'imponenza delle braccia. Inoltre quella camicia era come se fosse trasparente e le aveva concesso la visione dei suoi addominali scolpiti anche se non completamente. Doveva ammettere che apprezzava particolarmente i cambiamenti attuati dal suo corpo e per un attimo le passò dalla mente che avrebbe con sommo piacere voluto vedere la sua tartaruga dipendere da sé... vedere i suoi muscoli contrarsi per lei... vederlo fremere con lei... Sì, pensò che non vedesse l'ora di toccarlo, spogliarlo e magari concludere in bellezza! Si era sempre chiesta come sarebbe stato farlo con lui... Poi ora che era diventato così piacevole alla vista, avrebbe avuto sicuramente una marcia in più! Era proprio curiosa...
Se lo immaginò a petto nudo nella propria stanza che la prendeva e la sbatteva dappertutto. Qualcosa le formicolò nel basso ventre. Sentì le sue mani sfiorarla, stringerla, poi si immaginò i suoi occhi intensi, mentre respirava affannosamente sopra di lei.
- Ah, ecco l'acqua! Ce ne hai messo di tempo...!-, esclamò Fabian, appena arrivò di fronte a lui. Scacciò i pensieri che aveva avuto fino a quel momento e gli passò la bottiglietta, abbastanza stizzita per la critica. Stava seriamente pensando quelle cose? Che le stava succedendo? Riuscì in qualche modo a convincersi che erano una normale conseguenza del fatto che lo avesse rivisto dopo tutto quel tempo... D'altronde era una vecchia fiamma e i suoi cambiamenti l'avevano destabilizzata, tutto qui.
Aveva già un fidanzato ed era il migliore al mondo, quindi non c'era motivo di guardarsi attorno e anche se ci fosse casomai stato, poteva ottenere chiunque volesse. Sapeva far girare la testa a qualsiasi persona, non c'era problema di alcun tipo. Sapeva perfettamente cosa piacesse e quali tasti toccare. Oltre a dire che possedeva un'arma segreta... il suo sguardo da pantera. Quello stecchiva chiunque. Era uno sguardo sia intenso sia provocante... Racchiudeva un po' tutto per conquistare. Quindi, sicuramente non sarebbe morta sola e abbandonata.
Si avvicinò a Fabian e strinse la mano a dei suoi zii.
Le aveva detto che quella notte non se la sarebbe sentita di passare da lei, ma Carley sapeva bene che lo avrebbe fatto lo stesso. Se c'era una cosa che a Fabian piacesse più di qualunque altra, era proprio scopare e lei era la migliore in quel campo. Se sapeva sedurre facilmente, era chiaro che sapesse scopare divinamente. Fabian poi, avrebbe fatto qualsiasi cosa per farlo ogni giorno, magari più volte al giorno. Certo, era un ritmo abbastanza insostenibile, ma lei riusciva a seguirlo. E se aveva intenzione di farlo, anche se lui era occupato, riusciva a tenerselo in pugno lo stesso.
- Oh, lei è la ragazza di Fabian?-, si voltò verso la voce entusiasta alle sue spalle. Era la nonna di Jeffrey, Mary.
- Salve, signora!-, le strinse la mano e guardò alle sue spalle, cercando Jeffrey con lo sguardo.
- Suo nipote?-, chiese alla signora dai capelli tinti, con una leggera ricrescita, e le spesse lenti sul naso.
- Ah, Jeffrey!? È partito... Ha salutato tutti ed è partito proprio adesso!-
"Cosa?! Parte senza salutarmi? È inammissibile!", pensò.
- Dov'è partito? E a fare cosa?-, domandò allarmata.
- Per un corso di aggiornamento, mi pare che mi abbia detto... Non ho capito di preciso per dove... Torna tra una settimana, quel povero figliolo!-, Carley cercò di pensare logicamente al tutto, ma le venne un magone. Forse avrebbe dovuto fermarsi di più a parlare con Jeffrey. Pensò dolcemente a lui... Aveva accettato la sua scelta di allontanarsi e non era neanche venuto a chiederle spiegazioni, forse perché erano fin troppo ovvie. Era veramente speciale... C'era sempre stato per lei e aveva sempre amato vederlo interessarsi a come stesse in quel modo così premuroso, ma senza strafare, oppure cercare di confortarla con calma, aspettando i suoi tempi. E quell'imbarazzo che lo trasportava quando era con lei le era sempre piaciuto...

Tornò a casa piena di papole. Si memorizzò che non avrebbe più dovuto mettere i tacchi, almeno per un bel pezzo. Qualcuno suonò al citofono. Erano le 20:00 passate. Andò ad aprire. Chi fosse non la sorprese per niente.
- Scusami, posso entrare?-, era Fabian con voce quasi rotta e nonostante sapesse che stesse mentendo, lo fece passare.
Si fece fare ciò che voleva, come d'altronde succedeva sempre, soprattutto di recente. Fabian andava sempre forte e sudava incommensurabilmente. Carley non sentiva quasi più le scosse e mentre Fabian ansimava, non poté non pensare a Jeffrey e a dove fosse. Era leggermente preoccupata e continuava a domandarsi se lo avrebbe rivisto un giorno...

Il corso della fenice...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora