27. Sensazioni uniche.

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Lo guidò fin sopra le scale, tenendolo per mano e dandogli le spalle, nonostante fosse impaziente di riprendere a baciarlo. Si rivoltò verso di lui, arrivati in prossimità della sua stanza.
Quanto la voleva. Rimasero per un istante assorti in quell'attimo, solo guardandosi, poi si slanciò verso di lei, prendendola per le cosce e portandole ai suoi fianchi.

Avrebbe voluto letteralmente sbatterla di porta in porta, ma preferiva di gran lunga che il tutto restasse speciale e dolce

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Avrebbe voluto letteralmente sbatterla di porta in porta, ma preferiva di gran lunga che il tutto restasse speciale e dolce. La poggiò piano al cardine della porta della sua stanza, avvolgendo la lingua alla sua. La sentì stringergli forte i capelli, quasi come a strapparli, e non poté trattenersi dal gemere. Riusciva a percepire la sua ardente impazienza. Proseguì lentamente verso l'interno della camera.

Non era mai stato addestrato per questo in guerra, eppure avrebbe voluto avere un minimo d'esperienza nel rendere il momento indimenticabile per l'unica ragazza con cui avrebbe gradito che lo fosse

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Non era mai stato addestrato per questo in guerra, eppure avrebbe voluto avere un minimo d'esperienza nel rendere il momento indimenticabile per l'unica ragazza con cui avrebbe gradito che lo fosse. Gli strappò la maglietta, che precedentemente aveva deciso di indossare per darsi un contegno, in preda alla più forte frenesia. Ogni minima traccia di decenza poteva anche andare a farsi benedire. Non riusciva a pensare ad altro se non a tutta quella sfera di sensazioni che tanto aveva desiderato provare con lei e che finalmente si stava materializzando. Avrebbe voluto prenderla subito. Lasciarsi andare alla follia dell'eccitazione, ma come si sarebbe ricordato di quel momento? Sì, senza ombra di dubbio, sarebbe stato comunque unico, ma non romantico come aveva sempre desiderato che fosse. La poggiò piano al muro. Le accarezzò le cosce, il bacino.
Lo baciava come se fosse andata in overdose... Gli mordeva le labbra, gliele tirava, le succhiava, come se sapesse che non potessero fare a meno di lei e in effetti era proprio così.
La sentiva tastargli quasi con voglia spasmodica il petto, le braccia e qualche volta aveva l'audacia anche di passare agli addominali. La sua lingua saettava da una parte all'altra della sua bocca. Ci sapeva fare. D'altronde Jeffrey se lo aspettava. Era sempre stata provocante in un modo che avrebbe osato definire "divino" di quanto lasciasse tutti arrivare in un mondo alquanto sovrannaturale.
Sgusciò fuori dalla sua presa, pretendendo il comando della situazione. Lo fece sedere sul suo letto, mentre con una spacciata naturalezza si sfilò di dosso la maglia striminzita, rivelando un reggiseno di pizzo nero per niente indifferente.
Jeffrey dovette molto lottare con sé stesso per non saltarle addosso in quel preciso istante e mandare tutti i suoi concetti morali al Creatore. Per fortuna, l'auto controllo che aveva esercitato in guerra, gli servì molto a reprimere quella forte attrazione.
Ciò che era impressionante più di qualsiasi altra cosa era la sua forte consapevolezza di essere piacente, sexy, indomabile, irrimpiazzabile. Lo baciò affondando la lingua con innata sicurezza, quasi come a sfidarlo, a dirgli: Vediamo se sai fare di meglio...
Amava le sfide. Per di più amava vincerle, ma con lei anche perdere sarebbe stata un'eventualità pienamente accettata.
Premette le mani sulle sue spalle, affindadogli completamente il proprio corpo. Le piaceva da morire vederlo cedere a lei... vederlo così sottomesso alla sua bellezza...
Adorava il corpo femminile, soprattutto quello appartenente a lei. Eppure, cominciava ad avere timore di non riuscire a soddisfare le sue esigenze. Il contatto fisico non rientrava più nelle sue capacità naturali. La guerra lo aveva reso più freddo e distaccato.
Non le interessava niente adesso... Lo voleva e basta! E pensare che aveva sempre evitato che una cosa simile accadesse! Che si era persa...! Era un'inaspettata granata di testosterone in arrivo...
Perché si erano lasciati andare così facilmente se poi erano così fortemente attratti l'uno dall'altro? Che cosa avevano aspettato? E soprattutto perché l'avevano fatto? Aveva permesso a Fabian di rovinargli la vita, la reputazione ed anche di intromettersi tra lui e Carley. Non doveva mai più fare in modo che succedesse ancora.

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