•Correre•

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Il rombo del motore, l'adrenalina che sale,
le urla dei ragazzi che mi incitano, le mie mani sul volante.
Tre, due, uno...via! Il piede che affonda sull'acceleratore. I brividi lungo la schiena.

Mi chiamo Avril Callaghan.
Ho diciotto anni, occhi azzurri, capelli castano ramato e un caratterino niente male. Diciamo che se mi stai antipatico te lo faccio capire subito.
La mia passione sono le corse.
L'adrenalina, la velocità, il pericolo e un sottile filo che mi lega al mio passato...

Sento le urla eccitate della folla appena oltrepasso il traguardo. I miei avversari sono di parecchio lontano da me, è stato facile batterli.
Fermo la macchina e scendo con un enorme sorriso sulle labbra.

"Ed ecco la nostra campionessa!"

Jeremy arriva correndo e mi alza da terra, facendomi fare un piccolo giro.
Rido, mentre lui mi stampa un bacio sulla fronte.

Adoro questo ragazzo.
È il mio migliore amico. Lo conosco dai tempi dell'asilo, siamo cresciuti assieme e forse è l'unica persona che sa davvero tutto di me e del mio passato.
Mi rimette giù e mi guarda con un bellissimo sorriso sulle labbra.

"Devo presentarti una persona!" si scosta un po'

Un ragazzo dai capelli corvini e gli occhi neri mi fissa con fare annoiato.

"Lui è Adam! È il mio nuovo coinquilino!" dice

Ora ricordo! Questo Adam e Jeremy si conoscono dai tempi del liceo e ora è qui a Miami perché è scappato di casa, almeno così hanno detto.

I miei pensieri vengono interrotti da un suono che riconoscerei ovunque.
Le sirene della polizia.

"A quanto pare a quei bastardi non è andata giù la tua ennesima vittoria!" ridacchia Jerry

Ci scambiamo un'occhiata e io mi dirigo verso la mia auto.

"Adam, vai con lei!"

Mi fermo di scatto e mi volto verso il mio amico.

"Che cosa? No!" quasi urlo

Nessuno è mai salito nella nostra macchina, nemmeno Jeremy e lui lo sa.

"Andiamo! Devo trovare Ashley!" mi fulmina

Certo! Ashley è la sua ragazza che, fra parentesi, si è fatta mezza scuola, ma che lui continua a perdonare.
È un suo difetto, è terribilmente generoso e gentile.

"D'accordo!" sbuffo e ricomincio a camminare

Salgo dal lato del guidatore e infilo la chiave. Dobbiamo sbrigarci a sparire da qui...
Quando anche l'idiota con molta calma è salito, parto a tutta velocità lungo una stradina sterrata.

Sono concentrata, ma non abbastanza...

"La smetti di fissarmi?!" lo guardo male

Fa un sorrisetto divertito.

"È che non ho mai visto una ragazza correre e poi non sei niente male!" ridacchia

Sto per rispondergli, ma scorgo le luci di alcune volanti in lontananza.

"Merda!"

Spengo i fanali e imbocco la prima stradina che trovo.
Dopo aver preso diverse deviazioni, mi fermo sotto degli alberi e spengo il motore.
Riesco a sentire solo i nostri respiri e il suono delle volanti che si avvicina. Chiudo gli occhi e assaporo l'adrenalina che mi scorre dentro.
Sento le volanti avvicinarsi e sfrecciare via oltrepassandoci.
Sorrido, sono scappata un'altra volta.

"Come hai conosciuto Jeremy?" chiede

"Ci conosciamo dai tempi dell'asilo e non ci siamo mai separati. Jer è la mia famiglia, la mia ancora, forse l'unica costante della mia vita. Conosciamo tutto uno dell'altro. E quando dico tutto intendo dal colore preferito ai lati più oscuri del nostro passato."

"Da quanto garreggi?"

Apro gli occhi e incrocio il suo sguardo curioso che mi scruta.
Scosto lo sguardo e faccio scivolare un dito lungo il volante, tracciandone i contorni.

"Da quando avevo sedici anni."

In realtà è da quando ne avevo otto che venivo qui a vedere le gare con lui. Ed è solo per lui che garreggio.

Fa una piccola pausa e si sistema sul sedile, guardandomi bene.

"Perché lo fai?"

"Cosa?"

"Le corse...perché partecipi? Insomma, non sono cose da ragazzine, e poi quando corri hai qualcosa di strano negli occhi..."

Rabbrividisco, lui mi capisce.

"Forse è meglio se ti portò a casa!" sbotto e accendo la macchina

Lo sento sospirare, ma non dice nulla e rivolge lo sguardo fuori dal finestrino.

In poco tempo siamo sotto casa di Jeremy, spengo il motore e rivolgo lo sguardo al porticato della piccola casa davanti a me.

E come immaginavo, il ragazzo dai capelli biondi è seduto sul primo scalino con la testa tra le mani e la schiena scossa dai singhiozzi.

"Ma che..." comincia Adam, ma lo blocco prima che tiri fuori qualche cazzata

"Vai dentro e cerca un film d'azione con qualche sparatoria o rissa possibilmente!" ordino

"Perché?"

Fa troppe domande per nulla.

"Lo vedrai..."

Esco dall'auto e mi dirigo verso il ragazzo dal cuore distrutto di fronte a me.

Alza lo sguardo e mi fissa con le sue pozze azzurre piene di rabbia e delusione.
Mi avvicino e senza dire niente lo abbraccio forte.

"Sai con chi era stavolta?! Con Rodney! Voglio dire, pur di non stare con me si è fatta un nerd con tanto di apparecchio e occhialoni! Ma stavolta l'ho lasciata.
Io la amavo, Avril..."

Sprofonda la faccia fra i miei capelli e sospira.

"Ehi! È tutto apposto, lei è semplicemente una stupida se non ha capito cosa sta perdendo e tu meriti di meglio, chiaro?" lo guardo dritto negli occhi e lo vedo annuire

"Grazie...non so cosa farei senza di te..." biascica e mi stampa un bacio sulla guancia

"Senza di me saresti un brutto associale depresso..." rispondo

Si stacca dall'abbraccio e mi spintona scherzosamente.

"Un brutto associale depresso! Da che pulpito..." mi guarda male

Lo spingo a mia volta e così continuiamo a ridere.

"Che ne dici di un bel film d'azione?" chiedo quando ci calmiamo

"Già! Mi ci vuole proprio!"

***

Faccio partire il film e mi sistemo sul divano tra Adam e Jeremy.

Credo che il mio amico si sia immerso di nuovo nei suoi pensieri visto che non parla più.

"Bene! Ora fai finta che quel personaggio sia Ashley e insultalo quando vuoi!" spiego a Jeremy che mi guarda attento

***

"Sì! Colpiscila più forte! Così, avanti. Non dovrà più avere una faccia!" urla Jeremy

Ora il personaggio che dovrebbe essere Ashley viene picchiato da un altro uomo e, beh, il mio amico si sta lasciando trasportare.

"Se avessi saputo che fosse così fuori di testa non sarei mai venuto a vivere qui!" Adam sussurra vicino al mio orecchio e rabbrividisco per il suo alito caldo sulla pelle

Ridacchio e fisso gli occhi sul mio amico ancora infuriato.
Piano piano le palpebre si appesantiscono e il sonno mi travolge.
L'ultima cosa che sento sono due braccia che si avvolgono attorno alla mia vita in una stretta calda e protettiva.

~~~

Ehi!
Sono tornataaa! Spero che questa storia vi piaccia.
Mi dispiace di aver eliminato l'altra, ma non avevo idee per continuarla.
Riguardo a questa storia aggiornerò ogni weekend.
E niente...lasciate stelline e tanti commenti.
Mi farebbe piacere sapere qual'è il vostro parere!

Grazie,
Vale<3

My disasterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora