•Distanza•

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Mi accascio sulla sedia rossa e rovinata della mensa al nostro solito tavolo, accompagnata da Jules che continua a raccontarmi qualcosa riguardo una serie tv, che continuo ad ignorare.
Normalmente avrei anche ascoltato la rossa al mio fianco, ma da una settimana a questa parte ormai non calcolo molto più nessuno.

La causa di tutto questo?
Ha un solo fottutissimo nome: Adam Lewis.
Dalla sera in cui ha scoperto del mio 'lavoro' al rabbit non parla più ne a me, ne a Jer.
Si presenta di tanto in tanto a casa del mio miglior amico per mangiare e cambiarsi, ma non di più.
In questi giorni non ha fatto altro che massacrarsi. Ho saputo che ha avuto degli incontri ogni sera e non ne dubito visti i lividi che gli segnano il viso.
Un'altra cosa che ho notato nelle brevi occhiate che ci lanciamo per i corridoi, o meglio che io gli lancio visto che mi ignora beatamente, è l'odore di vodka e fumo che ha perennemente incollato addosso.
E tutta questa situazione è solo e irrimediabilmente colpa mia.
Sono stata così stupida e testarda da non rivelare la verità all'unica persona che probabilmente avrebbe potuto aiutarmi a restare in piedi.

"Avril? Non mi stai ascoltando...di nuovo." sbuffa la mia amica

Faccio spallucce e poggio la testa sopra il tavolo di legno, chiudendo gli occhi.
Ho un disperato bisogno di dormire, ma ogni volta che tento di chiudere gli occhi due pozze nere velate di delusione mi fissano accompagnate da dei passi che si allontanano per non tornare più.

"Ehi scema! Tutto bene?!" la voce allegra di Jer mi arriva alle orecchie

Lascia un tenero bacio sulle labbra a Jules, per poi sedersi al suo fianco.
Oooh accidenti! Prendetevi una stanza invece di sbattermi in faccia il vostro essere felici e contenti!

Mi rimetto seduto e fulmino Jeremy.

"Certo! A meraviglia..." faccio un sorriso acido e abbasso lo sguardo sul ripiano rosso davanti a me

Ci sono diverse frasi incise sopra.
La maggior parte parolacce o simboli censurabili.
Ma poi ci sono le dediche da coppiette perfette e le frasi da depresso che attirano la mia attenzione.
Probabilmente la metà di queste coppie ora non lo è più, ma magari c'è qualcuno che è rimasto unito malgrado tutto.
Non sarà il tuo caso...

A rincarare la mia dose di depressione si aggiunge l'ingresso della persona che meno vorrei vedere in questo momento.
Jeans neri strappati, una maglia bianca aderente e la sua inseparabile giacca di pelle annunciano il suo arrivo.
Adam con passo deciso si spinge verso il lato opposto della mensa senza degnarci di uno sguardo.

"Brutto stronzo..." mormora Jer con lo sguardo cupo, mentre io non riesco a staccare lo sguardo dalla figura del ragazzo dalle pozze nere

Gli occhi circondati da delle vistose occhiaie nere, un enorme livido sulla mascella, il sopracciglio tagliato e leggermente gonfio come il suo labbro, i capelli spettinati da 'sono appena uscito dal letto' e i vestiti stropicciati e messi di fretta, il tutto guarnito dal segno di un rossetto rosso all'altezza delle sue clavicole.
Rossetto che in questo momento guarda caso ha anche Melody che si avvinghia al suo braccio come un'aquila che afferra la sua preda.

E io, come una perfetta idiota, me ne sto qui seduta su una scomoda sedia di plastica a osservare la scena, mentre qualcosa dentro di me si spegne e si frantuma lentamente.

Jer, come se percepisse ciò che sto provando, stacca lo sguardo da Adam e lo punta su di me, addolcendosi.

"Un solo accenno e vado a picchiarlo!" mi avverte già pronto a scattare

Scuoto la testa e mi poggio di nuovo testa al tavolo.

"Ho solo bisogno della mia macchina..." mugolo

Voglio scappare da qui, da questa mensa, da questa scuola, da questa città.

"So che non è facile, ma...dovreste semplicemente parlarvi..." sospira Jules, poggiando una mano sulla mia spalla e guardandomi preoccupata

"Già..." mormoro, sprofondando ancora di più fra le mie braccia

Parlare...
Certo, se solo ogni volta che lo incontro per i corridoi non cambiasse strada, se a ogni richiamo non mi ignorasse, se non scattasse la segreteria ogni volta che lo chiamo e se magari si degnasse di leggere le poche righe di messaggio che ho avuto il coraggio di scrivergli.
Ma il punto è che non servirebbe a nulla parlarci, perché siamo troppo orgogliosi per ammettere di aver sbagliato, io per prima.

A volte mi chiedo se non abbiamo sbagliato fin dall'inizio.
A ripensarci la nostra relazione, se si può definire così, è sempre stata un enorme disastro.
Ci siamo conosciuti ad una corsa clandestina, insomma quale posto più romantico?
Poi sono arrivati i primi baci e le carezze di nascosto. La dolcezza di noi due soli, contro l'indifferenza circondati dagli altri.
Ma nulla può essere perfetto, quindi un altro pezzo del mio puzzle decide di cominciare a staccarsi e mia madre inizia la sua battaglia contro il cancro, un nemico che se la sta portando via piano.
Ma c'è qualcosa di buono...papà ritorna ad essere l'uomo di qualche anno prima e riprende ad amare la sua donna come la cosa più bella al mondo.
I pezzetti del puzzle però non sono tutti e allora iniziano le ricerche per trovare i componenti scomparsi, il mio fratellone Josh.
Adam in tutta la ricerca, anche se in modo implicito, è stato il mio aiutante più grande, sostenendomi e consolandomi anche senza conoscere il vero motivo.
Così conosco Luke, mi immergo nel mondo del rabbit e comincio a riempire la mia lista fino a the Wolf.
E l'unica cosa che avrei voluto evitare succede. La persona che più amo viene contaminata ancora di più dal mio mondo, finendo per stancarsene e lasciarmi sola.
Ma la parte più brutta è che Adam, il ragazzo dagli occhi neri come la notte, dal sorriso beffardo e dal carattere misterioso, è diventato la mia droga.
Sì! Perché, sin dal primo momento in cui è salito sulla mia auto quella sera per fuggire dai poliziotti, è riuscito a comprendere ogni parte di me, forse più di chiunque ci abbia mai provato. Ha capito cosa provavo nel correre sul mio gioiellino, ha scoperto le mie abitudini col tempo, capisce quando sto male o sono felice, sa come farmi tornare il sorriso anche con una stupida parola.
E tutto questo ha finito per diventare una dipendenza letale, perché conoscere Adam ti marchia dentro, ti toglie il fiato e ti strappa il cuore.

Senza rendermene conto calde lacrime rigano le mie guance, trascinando con loro il mio mascara, mentre osservo il ragazzo che amo sfilarmi davanti senza guardarmi e proseguire oltre.

Jules mi avvolge in un abbraccio dove lascio andare le mie ultime lacrime per lui, mi riprometto, mentre gli sguardi degli altri studenti mi bruciano addosso.
Jer si alza velocemente, facendo stridere la sedia a terra.
Ha la mascella contratta e lo sguardo arrabbiato, mentre si dirige fuori dalla mensa a passo svelto.

~~~
TaTaaan!
Capitolo deprimente, lo so!
Cosa combina Adam? La nostra Av è disperata, ma soprattutto dove sta andando Jer?

Dopo le domande mi scuso per il ritardo, ma in questi giorni sono partita per le vacanze (viva l'estate!) e dov'ero non c'era wi-fi, quindi rieccomi solo ora!

Spero vi sia piaciuto!
Grazie,
Vale<3

My disasterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora