•Gelosa•

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Oggi è lunedì, il giorno più brutto della settimana, e papà ha avuto la bellissima idea di obbligarmi a tornare a scuola.
Non ha tutti i torti...ho saltato un bel po' di lezioni con la mia fuga e non vorrei perdere l'anno.
Dopo aver mangiato due pancake al volo, metto lo zaino in spalla e mi avvio verso la fermata dell'autobus.

Sono stranamente di buon umore oggi e spero che duri il più possibile questa "pace".
Il solito autobus giallo si ferma davanti a me e appena le porte si aprono, salgo e mi siedo nel posto vicino all'autista.

Dopo qualche minuto di strada, la voce gentile del signor Fox mi saluta.

"Allora! Come andiamo dolcezza?!" mi fa un sorriso dallo specchietto retrovisore

Mr. Fox è uno dei tanti autisti che guida quest'autobus.
È davvero gentile. L'ho conosciuto in un pomeriggio di pioggia, ero seduta negli ultimi sedili, non c'erano altre persone tranne noi due, e io mi stavo insultando per non aver preso un ombrello prima di uscire di casa.
Mi sono infilata il cappuccio della felpa e mi sono preparata a scendere, sbuffando.
Il signor Fox mi ha prestato il suo ombrello poco prima che scendessi e la volta dopo, per restituirglielo, abbiamo iniziato a chiacchiere.
Era molto prima che succedesse tutto il casino che mi ha cambiata e il mio autista ha imparato a notare ogni mia espressione appena salivo.
Ed ora ogni volta che ci incontriamo mi chiede come va e io a lui.

"Potrebbe andare meglio!" faccio un piccolo sorriso tirato

"Ne sei sicura?" mi lancia uno sguardo con i suoi occhi verdi

Lascio un lungo sospiro e mi sistemo sul sedile. L'anziano signore davanti a me mi ha vista precipitare nel baratro e risalire con le mie uniche forze, ed è bravissimo a dare consigli, forse è per questo che mi piace parlarci.

"Papà ora ha smesso di bere ed è tornato il mio...vecchio! Ma...la mamma è chiusa in ospedale e non le danno molti giorni. Io... non so cosa fare! Ho...paura..." abbasso la testa e sospiro

"Di cosa hai paura, dolcezza?" chiede calmo

Mi blocco.
Di cosa ho paura?

Di perdere la mia famiglia ancora una volta.
Di non godermi abbastanza la mia mamma.
Di non avere più un esempio da seguire.
Di vedere mio padre ricadere nel baratro.
Di sprofondare io stessa con lui.

"Dolcezza..."

"Mh?!"

"Un consiglio da amico...vai a trovare tua madre, almeno una volta..." lo dice con una strana luce negli occhi, come se avesse vissuto lui stesso ciò che sto vivendo io

Annuisco e lascio scivolare lo sguardo fuori dal finestrino, infilandomi le cuffiette.
L'autobus si ferma e l'abitacolo si riempie piano.
Il posto accanto al mio viene occupato, ma non presto molta attenzione alla persona che si è seduta, immersa nei miei pensieri.

"Ehi piccola..." una mano mi scuote leggermente la spalla

Mi volto verso il mio disturbatore e noto che è Adam.

"Ehi!" gli faccio un cenno e ritorno a guardare fuori dal finestrino

Dopo qualche minuto una cuffietta mi viene sfilata, così mi volto sbuffando.

"Che c'è?!" dico irritata

"A cosa stai pensando?" chiede serio, fissandomi con le sue pozze nere

Distolgo lo sguardo e sospiro.

"Nulla di importante..." dico senza guardarlo

"Non è vero...sei più silenziosa del solito oggi e non hai ancora cominciato ad insultarmi!" ridacchia

My disasterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora