•Castello di carte•

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"Ok piccola! Non allontanarti mai da Jer e fai attenzione."

Era più o meno la quinta volta che Adam mi ripeteva questa frase.
Da quando stavamo insieme era diventato molto protettivo nei miei confronti, ma oggi sembrava essere ancora più agitato.

"Ehi! Non è la prima volta che vengo ad un incontro!" ridacchio

Si passa una mano fra i capelli e sospira rumorosamente.
Mi avvicino, prendendogli il viso fra le mani, mentre lui porta le sue sui miei fianchi.
Lascio che il mio oceano si perda dentro le sue pozze nere, che stasera sono velate di un sentimento che non gli ho mai visto addosso, la paura.

"Andrà tutto bene, come sempre!" gli sorrido, passando il mio pollice contro la sua guancia

Socchiude gli occhi e si rilassa sotto il mio tocco. Dura pochi secondi, infatti si irrigidisce di nuovo poco dopo.

"È dalla notte dell'incendio che temo possa succedere di nuovo, e il solo pensiero di perderti mi uccide..." sussurra flebilmente

Istintivamente le mie braccia avvolgono il suo corpo. Non mi piace vederlo così distrutto e vulnerabile.
Sprofonda il viso fra i miei capelli, assaporandone il profumo.

"Cosa farei senza di te..." soffia sul mio collo

"Oh beh! Saresti un povero e solo idiota rompiscatole!" dico tranquilla

"E sentiamo, cosa cambieresti tu?!" ridacchia, guardandomi con un sopracciglio alzato

"Non sei più solo! Ma resti sempre un idiot-" non finisco la frase, perché la voce del commentatore richiama il mio ragazzo

"Lewis porta il tuo culo sul ring!" gli urla dal bordo del campo, per poi iniziare con le solite presentazioni

Lo sguardo nero del ragazzo al mio fianco ritorna preoccupato.

"Jeremy!" richiama il mio miglior amico, che arriva in un batter d'occhio

"Tienila d'occhio, non voglio le succeda nulla." dice serio

Jer annuisce, mettendomi un braccio attorno alle spalle, mentre Adam mi lascia un bacio a fior di labbra e si dirige verso il ring fra le acclamazioni della folla.

Appena l'incontro ha inizio la voce di Jer mi distrae.

"Senti Avril...so che magari non è il momento, ti sei appena ripresa dall'incendio, ora hai-"

"Arriva al punto Jerry." lo interrompo

"Dovremmo continuare il caso su Josh...ma se non te la senti, non fa nulla!" si passa una mano fra i capelli, abbassando lo sguardo

"Chi è il prossimo obbiettivo?" chiedo

Anche se non volessi, non potrei non aiutarlo a scovare i pezzenti che hanno ucciso mio fratello.
Josh e Jer erano amici, forse gli amici più uniti che avessi mai visto. Conoscevano ogni cosa l'uno dell'altro e si sono sempre guardati le spalle a vicenda, fino a quella notte. Non ha mai parlato davvero di quella sera, ma so che soffre anche lui. In parte è merito suo se sono uscita dal baratro in cui stavo cadendo. Ha affrontato i miei stessi demoni.
Credo che Jeremy non si sia mai perdonato la scomparsa del suo migliore amico, e forse è anche per questo che mi protegge come una sorella.

"Si tratta del sergente Kenner, dovrebbe essere al rabbit domani sera, a quanto pare tengono in stallo anche lui!" dice in tono amaro

Due braccia calde e protettive mi avvolgono la vita, e solo ora mi accorgo di star trattenendo il respiro.

"È stato più facile del previsto battere quel pivellino!" dice fiero Adam, baciandomi la guancia da dietro

"Tutto bene Av?" chiede poi serio

Annuisco, abbracciandolo.
Pensare a Josh mi rende triste e assente.

"Portami da qualche parte..." sussurro al suo orecchio

"Dove vorresti andare?"

"Non lo so! Basta essere soli!" faccio spallucce

Ci pensa un attimo, per poi illuminarsi e trascinarmi fuori dal capanno.

***

Continuo a giocherellare con il bordo della maglietta di Adam, mentre osservo il cielo stellato sopra le nostre teste.
Ha guidato fino fuori città, dove le case si diradano fino a scomparire, e il rumore della gente e delle auto scompare, lasciando il posto al fruscio del vento e al concerto dei grilli.
Siamo distesi da ore sul cofano della mia auto, le gambe intrecciate, le sue braccia attorno al mio corpo e i battiti dei nostri cuori a farci da colonna sonora.
Per una volta mi sembra di essere al posto giusto, dove vorrei rimanere per sempre.

"Ti va di fare un gioco?" chiedo d'un tratto

"Che genere?"

"Io ti faccio una domanda e tu rispondi, e poi fai la stessa cosa tu?"

"Mh...d'accordo..." annuisce

Mi sistemo a cavalcioni sulle sue gambe in modo da guardarlo negli occhi.

"Allora vediamo...colore preferito?" inizio

"Nero"

"Non avevo dubbi! Ora tocca a te"

"La tua canzone preferita?"

"Uh difficile! Still Breathing dei Green Day..."

"Come hai conosciuto Jer?"

"Una sera al bar, ero abbastanza ubriaco e gli ho tirato un pugno. Da lì è nata una rissa e poi un'amicizia." fa spallucce, mentre io ridacchio

C'era da aspettarselo da due come loro...

"Sei sempre stata qui a Miami?"

"Sì, da quando sono nata! Ma questo posto mi sta sempre più stretto, credo che un giorno fuggiró da tutto questo, basta solo aspettare il momento giusto..." lo sento irrigidirsi sotto di me

"Tu invece? Perché sei venuto a Miami?"

I suoi occhi si scuriscono di colpo.
Smettila con questo stupido gioco, si sta incupendo!

"Lo stesso per cui tu vuoi partire." mi trafigge con i suoi occhi neri

Ok. Ora basta prima che-

"Perché la tua famiglia è così...distrutta?"

Troppo tardi...

Distrutta.
Ha scelto la parola giusta.

Alzo lo sguardo verso il cielo stellato in cerca della sua stella.
"Quella più luminosa sarà mia!" lo diceva sempre, sembrava esserne così convinto.

"Hai mai costruito un castello di carte?" sussurro

"Cosa c'entra? E poi non hai risposto alla domanda."

"Non è un'altra domanda. Hai mai costruito un castello di carte?" dico fredda

"S-sì..."

"Bene! Se provi a spostare un po' una delle carte cosa succede?"

"Barcollano"

"E se togli una di loro?"

"Crollano..." sospira

"La carta che reggeva il castello si è bruciata ed è volata via col vento, mentre le altre sono cadute a terra una più lontana dall'altra. Ora non resta altro che trovare qualcuno che le raccolga..."

My disasterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora