•Amore•

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Prima di iniziare, volevo dirvi una cosa.
Come saprete manca "poco" alla fine della scuola e in questo periodo i prof si divertono a bombardarci di verifiche!
Quindi non so quanto spesso aggiornerò d'ora in poi, ma sicuramente a giugno ricomincerò a scrivere con regolarità.
Detto questo,
Buona lettura!

~~~

Poggio le mani sulle ginocchia, cercando di riprendere fiato.
Il cuore batte a mille, il respiro è affannato, il fumo brucia ancora nei polmoni.
Mantengo lo sguardo fisso sul rosso delle fiamme ardenti, che lentamente consumano l'edificio.
I pompieri sono ancora impegnati a domare l'incendio, mentre le urla e i lamenti delle persone si diffondono insistenti nell'aria umida di Miami.

"Lewis!" la voce spaventata di qualcuno mi richiama

Il ragazzo dai cappelli e gli occhi marroni si ferma davanti a me.
Il flash di lui che chiede ad Av di uscire mi scorre davanti agli occhi.

"Che vuoi Alex?!" ringhio, passandomi una mano fra i capelli sporchi di fuliggine

"Avril!..."

Basta il nome della ragazza dallo sguardo di ghiaccio per attirare la mia totale attenzione.
Cerca di prendere fiato, mentre i suoi occhi si fanno lucidi e comincia a gesticolare con le braccia.

"Senti idiota! Cosa c'entra Avril con questo casino!" urlo spazientito, prendendolo per il colletto della felpa

"Io...era con me...poi, l'incendio! È rimasta indietro e l'ho persa di vista..." balbetta

"Tu cosa?!" sbraito, scuotendolo

"Non riesco a trovarla! E se fosse ancora lì?" deglutisce, indicando l'edificio in fiamme

Mi si gela il sangue al solo pensiero di non averla più intorno. Con la sua aria misteriosa, i suoi problemi e il suo modo di fare così diverso.
Presto il brivido di paura che mi ha scosso si trasforma in rabbia.
Mollo il colletto dell'idiota, facendolo cadere a terra.

"Se si è anche solo torta un capello la pagherai!" lo avverto, per poi correre verso l'edificio in fiamme

Prendo il telefono e compongo il numero di Avril.
Uno, due, tre squilli. Segreteria.

"Maledizione!" urlo

Devo calmarmi. Lei sta bene. Non è fra le fiamme di quell'inferno.
Mi ripeto queste parole come un mantra.

"Ehi ragazzo! Non puoi entrare! L'incendio non è ancora stato domato!"

Un poliziotto di guardia mi blocca a pochi metri dal mio obbiettivo. Mi scruta attento, per poi indicarmi la gente alle mie spalle.

"Senta! La ragazza che amo è fra quelle fottute fiamme e se non le dispiace ora andrò a salvarla!" mi sto infuriando

La ami?
Non ne ho idea...ma ora la desidero qui al mio fianco più di ogni altra cosa.
Allora tira un pugno al rompiballe che ti sta allontanando e va a prenderla!

"Su ragazzino! Torna a casa!" mi incita l'agente

Annuisco con una faccia sconfitta e mi incammino verso il parcheggio, sentendo lo sbuffo scocciato del poliziotto alle mie spalle.
Con una mossa veloce lo metto a tappeto, facendolo cadere a terra dolorante.
Corro verso il capanno e spalanco la porta della sala principale, dove si è tenuto l'incontro.
Il posto è irriconoscibile, avvolto dal fuoco e dal fumo rovente.

"Avril!" urlo, ma non ricevo risposta

Inizio a camminare accovacciato, in modo da non respirare molto fumo, e continuo a cercarla.

Dove sei Av?

Un leggero tossire attira la mia attenzione.

"Av!" nulla

Poi la vedo.
Distesa sul pavimento sporco del capanno, i capelli le ricadono davanti il viso, come il mascara che le si è colato sulle guance, mischianosi al nero della fuliggine. Gli occhi chiusi, le braccia abbandonate lungo il corpo e in fine quella maledetta impalcatura di ferro a schiacciarle le gambe.

"Piccola...sono qui..." le sussurro

La prendo fra le braccia, cercando di spostare la struttura che le blocca il corpo.

"Adam..." apre piano gli occhi, poggiando la testa al mio braccio

Una strana sensazione di sollievo, mista a felicità mi travolge improvvisamente.

"Ora ti tiro fuori di qui!" dico determinato

Con uno strattone la libero dalla trappola e la prendo in braccio.
Solo ora mi accorgo del caldo bollente che sprigiona il fuoco attorno a noi.
In poco tempo siamo fuori.
Appena siamo abbastanza lontani, mi accascio fra l'erba del prato attorno al capanno e stringo forte Avril.

"Adam...va tutto bene...siamo salvi!" dice piano, facendo un mezzo sorriso

Le scosto delicatamente i capelli dal viso e osservo i suoi lineamenti contrarsi in una leggera smorfia per il dolore.

"Dovrei essere io a dirtelo, non tu!" soffio

Con qualche difficoltà porta una mano sulla mia guancia, strofinandoci il pollice e facendomi socchiudere gli occhi.

"Ho bisogno...di un tuo bacio, ora." sussurra flebilmente, tanto che mi sembra di averlo immaginato

Poggio delicatamente le mie labbra sulle sue, riportando alla mente tutti i nostri baci.
Lascio che il suo sapore di miele mi inebrii e che si imprima nella mia mente in maniera indelebile.

Sì, perché Avril mi è entrata dentro e solo ora mi sono accorto che è troppo tardi per lasciarla andare.

***

Strofino leggermente il mio naso fra le ciocche castane di Avril, attirandola di più a me.

Siamo stesi sul mio letto da ore, ormai ho perso il conto.
Non ha detto una parola da quando siamo tornati a casa dall'ospedale. Forse è perché la gamba, ora ingessata, le fa ancora male o perché semplicemente ha deciso di non parlarmi, ma starei meglio se sapessi che lei prima di tutto sta bene.

La sento sospirare, mentre chiude gli occhi e si accoccola al mio fianco.
Sembra così fragile fra le mie braccia, quasi come se stesse per sgretolarsi in mille pezzi.
Sono pochi i momenti in cui la ragazza dagli occhi azzurri si lascia esporre e sono felice di far parte di una di queste.

"Grazie..." è l'unica parola che le sfugge dalle labbra in un sussurro

"Per cosa?"

"Mi hai salvata." risponde semplicemente

Sciolgo il nostro abbraccio, sentendo il suo corpo irrigidirsi non appena mi scosto, e mettendomi seduto di fronte a lei.

"Quando ho saputo che eri ancora dentro a quel...inferno...credo di essere impazzito! Non sapevo se ti avrei più rivista, se stavi bene, se ti avrei trovata...ma mi sono precipitato fra le fiamme comunque. Riuscivo solo a pensare a quanto desiderassi averti al mio fianco in quel momento..." le parole mi escono da sole, mentre gli occhi azzurri di Avril si sgranano

"Io..." balbetta nervosa

Oh perfetto! Si sta spaventando...

"Ok scusa, lascia stare! Fai finta non abbia detto nulla..." sbuffo, alzandomi dal letto e uscendo dalla mia stanza

Cosa sto facendo? Cosa mi sta facendo?

~~~

Ehi gente!
Non è il capitolo migliore di sempre, ma ci tenevo ad aggiornare...
Spero vi piaccia comunque<3

Grazie,
Vale <3

My disasterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora